19. Tsu-chan è innamorata!

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< Ayako. Mi piaci. >

Aspetta una mia risposta.
Non so che dire. Mi sembra tutto uno strano sogno.

Dopo pochi minuti che continuiamo a fissarci in silenzio, si sente la solita voce che dice ai passeggeri di salire sul treno.

Se non lo prendiamo ora, torneremo a casa ancora più tardi.

Yusuke si alza e mi trascina sul treno, tenendomi la mano.

Non riesco a parlare o muovermi come vorrei. Il mio corpo sembra guidato da lui.

Per fortuna la mia mente è abbastanza a posto da continuare a pensare.

Ci sono un sacco di posti liberi, visto l'orario. Mi porta a sedere, continuo a guardare la sua mano sulla mia.

Questa situazione mi sta mettendo a disagio. Tanto.

Un po' titubante cerco di spostare la mia mano e lui se ne accorge, così la lascia.

< Non sono il tipo di ragazzo che si rimangia queste dichiarazioni, solo per calmare la ragazza > esordisce. < Quindi ti chiedo di pensarci e poi darmi una risposta. >

Faccio un profondo respiro e riesco a ritornare al mondo reale. Anche se annuisco solamente, guardando a terra.

Non riesco a inquadrarlo bene con la coda dell'occhio, ma penso stia sorridendo.

Si appoggia alla mia spalla e la sua testa va a toccare la mia.

< Grazie, Kogumaya. > Si rilassa d'un tratto.

Kogumaya... Ora mi ha chiamato così apposta. Si stava preoccupando per l'avermi chiamato "Ayako" ed essersi dichiarato all'improvviso?
Se è così, allora lo ringrazio.

Mentre il treno prosegue il tragitto, sento il respiro di Yusuke farsi regolare e calmarsi. Si sta riposando.
Oggi, ha pur sempre cantato a squarciagola.

I miei pensieri vanno alla sua dichiarazione. Mi ha detto di pensarci e poi di dargli una risposta.

Non mi è mai capitata una situazione simile, e sinceramente avrei preferito viverne una da manga. Almeno sarei stata più preparata.
Una dichiarazione del genere non l'ho mai vista o letta!

Sospiro.

Vedo la sua mano appoggiata accanto a me. Avvicino la mia e ne accarezzo il dorso con l'indice. Sorrido.

Quella stessa mano che era poggiata ed innocua, me l'afferra e incrocia le dita con le mie.

Sento distintamente una risatina divertito del castano.

Io non volevo arrivare a tenergli la mano... Era un po' di curiosità!

La testa di Yusuke si sposta e qualcosa di morbido mi tocca la guancia.

Divento immediatamente rigida.

< Scusa, eri troppo tenera. Questo era l'ultimo però, ora ti lascerò in pace! > La sua voce torna quella simpatica e un poco irritante di sempre.

Lo stesso per il suo viso e il suo comportamento.
Ne sono felice. Sta cercando di non darmi peso.

< Tra poco devo scendere. Ti auguro un buon ritorno a casa! > Mi sorride sornione, alzandosi e aggrappandosi a uno dei sottili pali grigi in mezzo al vagone.

< Anche a te. > Sforzo un sorriso. Per me è più difficile questa situazione.

Il treno si ferma alla stazione e si aprono le porte.

Nekuma, l'orsetto che incontrò il gattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora