Nekuma, l'orsetto che incontrò il gatto

24. Reame Kazuchi

< Ayako! Dove stai andando?! > mi chiede Akemi mentre continuo a trascinarla verso la mia classe, sperando ci sia Tsuka.

< Ho un'idea! > rispondo con uno strano ottimismo.

< Ehi! Kogumaya, fermati! > Yusuke ci ha seguite fino all'aula.

Per mia fortuna Tsuka è al banco di Aomi e parlare proprio con lei.

< Tsu-chan, mi serve un'informazione! > la raggiungo lasciando il braccio della senpai che intanto riprende fiato.

< Peggio di una maratona... > mormora tra un affanno e l'altro la rossa.

< Mi sorprende visto che Ayan è una pigrona... > commenta la castana.

< Che informazione ti serviva, Furukawa-san? > riprende il discorso Aomi e la ringrazio mentalmente per questo.

< Dimmi un posto che vada bene per un appuntamento a quattro! > dico decisa.

Tutti e quattro mi guardano scioccati.

< Ehm... > Li guardo un po' perplessa. < Cosa c'è? >

< Per chi è l'appuntamento a quattro? > Tsuka mi fissa cercando di capire il mio intento.

< Per.. per Akemi! > rivelo.

< COSA?! > urla lei e proprio in quel momento suona la campanella, segnando la fine della pausa pranzo.

< Te lo dirò stasera, Ayan! > Con un occhiolino la mia migliore amica siede al suo posto, noi facciamo lo stesso e Akemi torna in classe sua.

Un bigliettino vola sul mio banco. È da parte di Yusuke.

"Un appuntamento a quattro?!"

Che tipo... e a proposito... giusto, non avevo pensato che sarei andata io con Niwa insieme ad Akemi e Yamano...

"Non ci avevo pensato... Scusa." Lo rimando indietro senza farmi vedere dal professore.

"Ma scherzi?! Sono euforico!!!"

Mi viene da arrossire leggendolo.

Ora manca solo avvisare Yamano.
Oggi Yusuke dovrebbe avere gli allenamento, di conseguenza anche il senpai.

Dopo scuola mi ritrovo insieme a Tsuka di fronte al campo da calcio.
Tutta la squadra esce dagli spogliatoi e appena vedo Yusuke gli corro incontro.

Mi sento strana oggi. Decisamente strana.

< Kogumaya! Hai visto il mio tiro? Come posso definirlo... è stato superdo, un goal da maestro, direi! >

< Certo, Yamano-senpai è ancora negli spogliatoi? > chiedo immediatamente senza quasi ascoltare ciò che ha detto.

< S-sì, perché? >

Senza rispondere mi dirigo verso la piccola struttura più in fondo.

< Yamano-senpai > lo chiamo con decisione.

Mi guarda aspettando che io parli. È palese che devo chiedergli qualcosa...

< Questo sabato, alle cinque e mezza alla stazione. Ricordalo! > Mi giro e me ne vado. O almeno è la mia intenzione prima che Yamano mi chieda il perché.