Capitolo 1

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Il cinguettio degli uccelli mi accompagnó per tutto il sentiero verso casa, abitavo a pochi chilometri di distanza dal bosco, a circa quindici minuti da Crescentown . Quest'ultima era una piccola cittadina,mio padre diceva sempre che la cittá non era fatta per lui,gli piaceva stare a contatto con la natura e poi il bosco lo tranquillizzava, lo rilassava.

Arrivai avanti la rustica casa rossa con il tetto marrone, ormai tinto di bianco dalla neve di ottobre,sfilai gli stivali da neve e tenendoli in una mano entrai in casa , dove mi accolse un dolce tepore. Posai le chiavi sul mobiletto dell'ingresso e mi avviai in cucina per prepararmi una cioccolata calda. Poggiai il cappotto sulla sedia in legno e cercai di fare meno rumore possibile per non svegliare nessuno. Aprii la credenza per prendere una tazza blu dipinta a mano dalla mamma.

-Wenona!- sussultai per lo spavento e faci cadere la tazza a terra che si frantumò.

-Maledizione!-  imprecai mentre mi inginocchiai per raccogliere i pezzi di ceramica sparsi sul pavimento.

-Jade Wenona From! Ma che diavolo combini alle 6.30 di sabato mattina! -

Alzai leggermente il capo,ed eccola li poggiata allo stipite della porta. Braccia conserte nel suo camicione,una volta bianco, ormai coperto completamente di tempera;dove alcuni schizzi gli ricoprivano il viso olivastro.

I capelli color caffè raccoliti in uno chignon disordinato, dove alcuni ciuffi ricadevano sulle folte ciglia che incorniciavano due grandi occhi castani.

Mia madre era una discende dai Pawnee, una tribú Nativa Americana la quale si era stanziata nelle pianure del Nebraska dal XVI alla fine del XIX secolo, Rayen Pawnee From. Madre,moglie e artista.

-Allora Wenona mi dici dove sei stata e perché hai rotto una delle mie tazze preferite?- mi chiese mentre inarcò un sopraciglio.

-Perché la tua voce soave,cara mammina,mi a spaventata e la tazza mi é scivolata da mano- sbuffai gettando i pezzi di ceramica nella pattumiera.

-E tu mamma che fai giá alzata a quest'ora? Di solito non ti alzi prima delle 8.00.. - domandai incrociando le braccia al petto.

Lei mi guardò perplessa,come se stesse pensando a cosa rispondere.

-Ah,niente! Questa notte mi è venuta un idea per un nuovo quadro e allora ho impostato la sveglia un pó prima per iniziarlo...Comunque ragazzina non cambiare discorso,ti ho chiesto dove sei stata? - 

Distolsi lo sguardo,portandolo al bosco fuori la finestra - ... in giro..- risposi senza guardarla.

- Oh Dio Tirawahat! Sei stata di nuovo in giro per il bosco vero? Wenona, quante volte devo dirti che devi lasciare in pace i lupi grigi?- mi rimprovò portando le mani sui fianchi.

Io in tutta risposta mugugnai e mi avvicinai a lei.
-Oddio mamma! E possibile che ogni volta devi farmi sempre la solita ramanzina? Senti sono intorpidita,ho bisogno di un bagno caldo ne parliamo piú tardi ok?- presi le sue mani tra le mie guardandola con occhi impolranti.

-E vabbene,io ora prendo una tazza di caffè e torno nel mio studio ho un quadro da finire.-
Gli sorrisi,gli stampai un bacio sulla guancia e andai di sopra.

Dopo il bagno entrai nelle mia stanza. Non era tanto grande ma per una persona andava piú che bene. Il letto era di una piazza e mezza,coperto da un piumino bianco e cuscini della stessa tinta e in aggiunta un plaid bianco e rosso a fantasia scozzese. Si trovava sul lato sinistro della parete in legno, mentre sul lato destro c'era la scrivania in legno di ciliegio con su il mio portatile e alcuni libri e quaderni. Il resto della stanza era bordeaux con appesi poster e foto di famiglia, amici e di lupi.

Non sapevo perché, ma il loro mondo mi aveva sempre affascinata sin da bambina ,avevano qualcosa di misterioso come se avessero chissá quali segreti da nascondere.

Mi stesi sul letto,osservando dalla finestra i primi fiocchi di neve della giornata scendere,in lontananza si intravede il bosco.
Avevo otto anni la prima volta che mi avvicinai ai sui margini.

Era mattina, la mamma non c'era, era andata a fare delle commissioni,ed io mi annoiavo cosí tanto in casa che decisi di uscire un pó fuori a fare pupazzi di neve;nevicava leggermente.

Mentre iniziai a rotolare la prima palla di neve per il mio pupazzo, vidi qualcosa muoversi ai confini del bosco.
Cosí mi avvicinai incuriosita e quella fú la prima volta che lo vidi..
Un grosso lupo nero che spuntava da dietro gli alberi di quercia.

Aveva dei grandi occhi gialli che mi fissavano incuriositi,era bellissimo,con il manto lungo e nero lucido. Il muso era lungo ma robusto, dove si posarono alcuni fiocchi di neve,non aveva le orecchie corte come i lupi grigi e la sua coda era lunga ma con la punta leggermente all'insú.

Rimasi immobile mentre lui si avvicinava lentamente a passi felpati, non avevo paura e anche se l'avessi avuta ero cosí incantata dal suo sguardo che comunque non sarei riuscita a muovermi.

Ma quando fu a pochi passi da me, imporvvisamente si fermó con i muscoli tesi.

All'inizio non capii perché si fosse fermato così all'improvviso.
Non volevo che rimanesse lì immobile. Volevo toccarlo, toccare quel manto color pece.. e cosí decisi di avvicinarmi.

-Jade..- mi bloccai,girandomi lentamente.

Una figura possente,alta quasi  un metro e 80 con sottili occhi nocciola socchiusi, si trovava a un passo da me.
I capelli castano dorato un pó mossi gli sfioravano la fronte, e il viso squadrato era coperto da una leggera barbetta. Aveva i pugni serrati tanto da alternarsi tra bianco e rosso.

-Jade allontanati subito da quel lupo! - si avvicinò lentamente,senza staccare mai lo sguardo dal mammifero.

-Jade maledizione! Vieni subito qui,Ora!- mi ordinó urlando.

A quel punto non ebbi alternative, sapevo che se non avessi obbedito sarei finita nei guai.

Mi allontanai dal grande lupo nero dandogli le spalle e andai incontro all'uomo. Quando lo raggiusi mi prese in braccio e si allontanó dal bosco velocemente, dirigendosi verso casa.

Quando mi girai il lupo non c'era piú,ma riuscii a intravedere due punti gialli nell'oscurità della boscaglia. Quando arrivammo a casa mio padre mi mise giú e con uno sguardo carico di rabbia mi disse:
-Di quello che é successo oggi non voglio che ne fai mai parola,hai capito Jade? E se un giorno dovessi rincontrare quel lupo tu non ti dovrai mai avvicinare .. Mai!-
Non lasciandomi neanche il tempo di aprir bocca,  uscí di casa chiudendosi la porta alle spalle.

Mi lasciò lì, sola nell'ingresso di casa, piena di domande non dette e risposte mai ricevute.

Io e mio padre non parlammo piú di quel giorno,e da quel giorno non avevo piú rivisto quel lupo.

Lycanthrope - Il segreto del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora