Capitolo 15

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Mi avvicinai lentamente..
-Tamaska... - Lo chiamai quasi sussurrando mentre  prendeva a pugni l'unico specchio  nella stanza.

- Tamaska...- continuai ad avvicinarmi cautamente.

Ma niente.
Come se non mi sentisse.
E solo quando dell'oggetto non ne rimase più nulla si fermò.

Aveva lo sguardo perso nel vuoto, con le braccia pendenti sui fianchi. Intanto dalle nocche ormai distrutte, fluivano gocce  cremisi, che formavano piccole screziature sul pavimento; unendosi al cumulo di frammenti di vetro, che giacevano ai suoi piedi.
Si inginocchiò, prendedosi la testa tra le mani con respiro irregolare.
Mi chinai insieme a lui.Presi un respiro profondo e allungai una mano tremante, toccandogli il braccio. Ma  ripudiò il mio tocco all'istante,ringhiandomi in faccia.E no per modo di dire, ma un vero e proprio ringhio.

Dalle sue perfette labbra, spuntaro due grandi canini. E il suo viso scolpito,aveva perso ogni tratto da Dio Greco, diventando quasi mostruoso.
Trasalii a quella vista e mi sbilanciai cadendo all'indietro. Indietreggiai fino a trovarmi con le spalle al muro.

Tamaska balzò in piedi e avanzò verso di me furente, mentre dalle sue dita spuntarono lunghi artigli affilati.

Ero sotto shock.
Sul mio viso approdarono le prime lacrime.
Mi ero rannicchiata su me stessa iniziando a singhiozzare.

Avevo così tanta paura.
Quello che avevo davanti, non era più lo stesso adone irritante e sexy che avevo conosciuto.
Quello che avevo davanti,
era un essere bestiale, privo di ogni grazia ed emozione.

Quando arrivò a pochi centimetri da me, allungò il braccio fulmineo afferandomi per il collo e alzandomi alla sua altezza.
Iniziai a dimenarmi supplicando,agganciai le miei mani a quella che mi serrava la gola.

- Ti prego Tamaska.. Lasciami ..ti prego.. Tamaska sto soffocando.. Lasci-lasciami.. -

Continuava a guardarmi con i suoi occhi color vermiglio. Era completamente fuori controllo.

Intensificò la morsa,così scalciai ancora di più per liberami.
Ma non c'era niente da fare.
La sua forza era superiore alla mia.

Con la mano libera prese il mio viso tra le dita tenendolo fermo e avvicinandolo al suo.
Con la punta del naso mi sfiorò la guancia, facendo poi un'espressione di disgusto.

-Tu! Hai la sua stessa puzza!- sbraitò, facendomi sussultare.

- Tamaska..torna in te!
Ti supplico!-
Bisbigliai disperata.
Ma continuava a guardami in cagnesco.
- Gli farò provare la stessa sofferenza che ho provato io!Lo stesso senso di vuoto.Ucciderò le persone a lui  care.
Voglio vedere la disperazione nei suoi occhi.
Voglio vedere la sua vita  cadere a  pezzi! Come è andata a farsi fottere la mia! - urlò in preda all'ira.

Lo guardavo sconvolta.Non riuscivo a capire a cosa si riferisse, per chi provava tutto quel odio e perché.

Allora capii.
Le mie lacrime non erano nate solo dalla paura che mi scaturiva, ma anche dal dolore che provava. Così intenso.
Così vivo.

Voglio aiutarlo con tutta me stessa e riempire questo vuoto.
Voglio essere la luce alla fine del tunnel.

Non sapevo da dove proveniva quel sentimento, ma sapevo che avrebbe aiutata nel mio intento.

Gli presi il viso tra le mani, costringendolo a guardami  negli occhi.

-Ti ricordi cosa mi hai detto nel bosco stamattina?
Mi hai detto che ti dispiaceva per il dolore che  provavo.Che non provavi pena per me, ma rabbia,per la sofferenza che mi hanno causato.E vuoi sapere una cosa?
Le tue parole in quel momento sono state il raggio di sole dopo la tempesta. Il dolce tepore dopo il gelo.La luce nel buio.
E io voglio essere lo stesso per te, Tamaska.
Voglio essere l'acqua che berrai avido, dopo giorni nel deserto arido. Voglio essere la speranza che ormai hai perso.L'equilibrio tra il bene e il male che hai dentro.Voglio essere la tua salvezza Tamaska e giuro che riuscirò a guarire il tuo dolore. Chiuderò quella porta di sofferenze nel tuo cuore e resterò al tuo fianco per impedirti di riaprirla.  - conclusi continuando a piangere mentre la sua stretta  lentamente si scioglieva. I suoi occhi ripresero le  splendide tonalità dorate.
Fino a quando non mi ritrovai a singhiozzare tra le sue forti braccia, poggiando il capo al suo petto.

Rimanemmo alcuni minuti in silenzio, l'uno stretto nell'altra. Fino a quando non mi mise le sue dita sotto il mento per farmi alzare il capo.
- Mi dispiace così tanto ragazzina. Non avresti dovuto assistere a tutto questo. Non so cosa mi sia preso, ho perso il controllo. Era da tempo che non mi succedeva.E se penso che avrei potuto farti del male.. Io.. Sono un mostro Jade, un mostro assetato di vendetta e non ti biasimo se ora hai ribrezzo o paura di me-
Rimasi a fissarlo immobile.
Il suo aspetto aveva ripreso la bellezza di sempre. Ma nei suoi occhi c'era solo tristezza.
Alzai delicatamente la mano  accarezzandogli la guancia. Poi iniziai a seguire con il dito ogni linea del suo viso. Gli zigomi,gli occhi,il  naso e le labbra. Lui rimase fermo, osservando ogni mio movimento e godendosi ogni mio tocco.
Misi le mie mani sulle sue grandi spalle. Mi alzai sulla punta dei piedi invitandolo ad inclinare il capo in avanti. Stampai piccoli baci su ogni posto che avevo percorso con il dito, tranne le labbra. Tamaska chiuse gli occhi, io feci lo stesso appoggiando la mia fronte alla sua.

- Io non vedo nessun mostro... -  sussurrai.
Lui aprì piano gli occhi, facendomi perdere nella loro intensità.

- Che cosa mi hai fatto ragazzina? Da quel giorno di 11 anni fa, i tuoi occhi mi perseguitano. Non c'è stato giorno in cui non pensassi a te.E quando ti ho rivisto in quel negozio in città,la tua bellezza mi a stregato. Quando sono con te le mie emozioni si accavallano, i miei sentimenti si confondono. Tu non facevi parte dei piani quando ho deciso di tornare. Ora mi rendi tutto più difficile. - sospirò arrendevole.

- Bhe, visto che siamo in tema di confessioni..devo dirti che anche a me è capitato lo stesso. Voglio dire, da quando ti ho visto per la prima sotto forma di lupo, non sono mai riuscita a dimenticarti. Passavo ogni giorno fuori in giardino sperando che prima o poi spuntassi ai margini di quel dannato bosco! Con il tempo ho perso le speranze,ero convinta che non avrei più rivisto il "mio lupo nero". Quando ti ho incontrato in sembianze umane, o subito provato una certa attrazione nei tuoi confronti. E tutt'ora non riesco a capirne il motivo, d'altronde ci siamo visti si o no due/tre volte. Eppure non riesco a farne a meno. Desidero così tanto toccarti.. - ammisi tutto d'un fiato in modo da non avere ripensamenti.

Notai che per tutto il tempo in cui avevo parlato, non aveva fatto altro che osservarmi le labbra. E ora che il mio discorso si era concluso, avvicinò la sua bocca alla mia sfiorandola, donandomi freddi brividi per tutto il corpo. Così mi avvicinai per instaurare un contatto. Ma venni interrotta dalla porta che si aprí d'un tratto.

- Che cazzo capo! Questa stanza è un cesso!-


Lycanthrope - Il segreto del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora