«Che freddo di merda che fa» fu la prima cosa che disse Sam quando Perla salì in macchina, strofinandosi le mani per cercare di scaldarle. «Ora capisco perché odiavi l'idea di andare alla festa.»
Perla scoppiò a ridere, allacciandosi la cintura di sicurezza; poi la guardò con uno sguardo furbo e divertito.
«Facciamo ancora in tempo a rimanere a casa» propose.
«Non se ne parla.» Sam tirò un leggero pugno sul volante, come se volesse dare più enfasi alle sue parole. «È una festa ES-CLU-SI-VA!, questo vuol dire che non ci saranno marmocchi del primo anno a sbavare dietro alle ragazze dell'ultimo.»
«Va bene, mi hai convinta» disse Perla alzando le mani in segno di resa, ridacchiando.
«Comuuuuunque» cantilenò Sam, facendo manovra e immettendosi sulla strada a tutto gas. Perla strinse le mani ai lati del sedile: se non la conoscesse dai tempi delle scuole elementari, sarebbe fermamente convinta che l'amica avesse vissuto per un certo periodo di tempo in Germania, dato che guidava come se si trovasse su un'autostrada tedesca dove i limiti di velocità erano del tutto inesistenti. «Sei molto sexy oggi, dico davvero. Devi far colpo su qualcuno in particolare?»
Perla abbassò lo sguardo sul suo corpo, sospirando: era rimasta davanti all'armadio per ben venti minuti, indecisa su cosa indossare. Aveva provato decine e decine di abiti, ma alla fine optò per un paio di jeans neri che le fasciavano le gambe snelle e un maglione di lana color cremisi a collo alto, per proteggersi dal vento freddo. Si era messa anche un paio di pendenti, e i lunghi capelli biondi li aveva legati in una treccia laterale.
Guardò Sam e, quando la vide muovere le sopracciglia su e giù velocemente con fare malizioso, Perla scoppiò a ridere. «È una festa, Sam. Ci tenevo a essere presentabile.»
«Oh, amica mia, non sei solo presentabile.» Curvò bruscamente e parcheggiò davanti al McDonald's in cui avrebbero cenato quella sera. «Sono sicura che almeno l'ottanta percento dei ragazzi della Stamford High questa sera ti chiederà di ballare.»
«Certo, come no.»
«E magari non solo quello...»
«Samantha» strillò Perla, dandole uno leggero schiaffo sul braccio.
Sam tirò la testa all'indietro e scoppiò a ridere. «Dovresti vedere la tua faccia» disse tra le risate, indicandola. Perla sorrise, poi le fece la linguaccia e scese dall'auto.
Il McDonald's quella sera era gremito di gente e, dopo essere rimaste in coda per quindici minuti, le ragazze riuscirono a ordinare i loro menù. Pagarono la loro cena e presero i vassoi marroni con le loro ordinazioni, quindi andarono a sedersi a un tavolo per due, vicino alla finestra.
«Te l'avevo detto io che avresti fatto colpo, questa sera» esclamò Sam,addentando il suo McChicken e sorseggiando la sua Diet Coke. «Quel cameriere non smetteva di guardarti e sorriderti in modo languido.»
«Era solamente gentile, Sam.»
«Uno gentile non sorride in quel modo» continuò Sam, rivolgendo lo sguardo verso il ragazzo che le aveva servite poco prima. «E poi è carino, quindi io non mi lamenterei se un tipo del genere mi guardasse come lui ha guardato te.»
Perla scosse la testa, lanciando un'occhiata al giovane cameriere: era molto carino, e aveva due occhi azzurri che avrebbero fatto perdere la testa a chiunque e un sorriso perfetto; ma essere amichevole con i clienti che serviva faceva parte del suo lavoro.
«Sorridere ai clienti è il suo lavoro, Sam» disse ad alta voce i suoi pensieri, incrociando nuovamente lo sguardo dell'amica.
Sam sbuffò e fece un gesto con la mano come se cercasse di cacciar via una mosca. «Io so perché non vedi la realtà dei fatti.»
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The Elements - La vendetta
Fantasy*** IN REVISIONE *** PRIMO LIBRO || In seguito alla scomparsa della madre, avvenuta quasi un anno prima, Perla Wells non è più la stessa ragazza di prima: tende sempre a chiudersi in se stessa, e nonostante abbia un padre che la ama alla follia e du...