28 || Ricordi

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Atterrarono su qualcosa di morbido, dalla consistenza strana, mentre un fresco venticello accarezzava piacevolmente i loro volti. Perla aprì gli occhi e vide che sotto i suoi stivaletti non c'era più il prato disseminato di foglie secche del bosco nel quale si erano appena smaterializzati, ma della sabbia bianca. Sollevò la testa e sospirò, affascinata dal panorama che aveva davanti: il cielo nero era sereno e puntinato di una miriade di stelle, mentre la luna piena illuminava magicamente il paesaggio lì intorno. La leggera brezza sfiorava il mare, le cui onde si infrangevano dolcemente lungo la riva trapuntata di conchiglie. Si trovavano su una piccola spiaggia dalla sabbia candida, circondata da alberi alti che la separavano dal resto del mondo.

«Dove siamo?» sussurrò, sorridendo.

Tyler fece un respiro profondo e chiuse gli occhi. «A Los Angeles.»

Quelle parole la fecero boccheggiare. «Stai... stai scherzando, vero?»

Non riusciva a crederci, e dovette guardarsi intorno ancora una volta per assicurarsi di essere davvero in California e non più in Nuova Zelanda. Si chiese che ore fossero a Wellington, se i suoi amici si fossero accorti della loro assenza.

Alzò lo sguardo e incrociò gli occhi di Tyler, il quale la teneva stretta a sé da quando si erano teletrasportati in quel magico posto, mentre un tenero sorriso le illuminava il volto. L'aveva portata a Los Angeles, la città dove era nato e cresciuto; il luogo dove aveva vissuto i migliori anni della sua vita. Tyler parlava raramente del suo passato e Perla non aveva mai insistito più di tanto, perché era chiaro che parlarne non gli faceva bene. Averla portata lì, però, fu un vero e proprio passo in avanti e un gesto molto importante per lei. Non sapeva che cosa lo avesse spinto a farlo; forse voleva finalmente aprirsi e mostrarle una parte di sé, forse voleva solamente portarla il più lontano possibile da Matt e quello era il primo posto che gli era venuto in mente. La verità era che non le importava perché l'avesse fatto. Ciò che contava davvero era trovarsi lì con lui. Nient'altro.

«È stupendo» mormorò, umettandosi la lingua con le labbra.

All'improvviso e senza alcun preavviso, lui la lasciò andare e si allontanò, portandosi le mani tra i capelli biondi. Perla lo seguì con lo sguardo e sospirò. Ormai lo conosceva abbastanza da capire che qualcosa lo stava tormentando, anche se non sapeva cosa. Forse tornare a Los Angeles non era stata una buona idea, per lui; magari qualcosa di quella città gli rendeva la vita un inferno, ma sapeva così poco sul suo passato da non poter esserne certa al cento per cento.

Lo osservò incamminarsi verso il mare e fermarsi solo a pochi centimetri dal punto in cui s'infrangevano le onde, gli occhi rivolti all'orizzonte, e senza pensarci un secondo di più lo raggiunse. Non appena fli fu accanto, fece un respiro profondo e lo guardò, incrociando le braccia al petto.

«Che cosa succede, Tyler?»

Lui sospirò profondamente e si passò una mano tra i capelli con un gesto disperato. «Dimmelo tu, Perla, perché io rischio di impazzire.»

«Puoi parlarmene, se ti va» gli propose timidamente.

Finalmente gli occhi di Tyler incrociarono quelli della ragazza, guardandola con uno sguardo pieno di tristezza, mista a disperazione e rabbia.

«Perché sei andata nel bosco con Matt?» domandò infine con un fil di voce.

Quelle parole la colsero talmente alla sprovvista che rimase in silenzio per qualche minuto, alla ricerca di qualcosa di sensato da dire. Non poteva di certo confessare di aver chiesto a Matt di rimanere solo amici perché provava qualcosa per lui.

«Io... io dovevo parlare con lui» rispose vagamente, sperando, invano, che non approfondisse la questione.

«Di cosa?»

The Elements -  La vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora