24 || Messaggeri

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Dopo aver mangiato una quantità esorbitante di Empanadas e un paio di ciotole di Chupe Mariscos a testa - i piatti tipici preparati da Guadalupe, la quale si era rivelata un'ottima cuoca - Bianchi ed Elementi si erano spostati nel piccolo soggiorno per assaggiare il Mote Huesillos, una bibita al gusto di pesca piuttosto dolce tipica di quelle zone.

Perla era seduta in un angolo del divano e si guardava intorno in silenzio, sorseggiando la sua bevanda cilena. In quel soggiorno l'aria era piuttosto allegra e leggera: Guadalupe sonnecchiava beatamente su una vecchia poltrona vicino alla finestra, mentre Scott, Delia e Matt ascoltavano con particolare interesse Rayen che, seduta per terra con le gambe sotto al sedere, raccontava gli episodi più divertenti della sua infanzia; Tyler, invece, seduto al suo fianco, era assorto nei suoi pensieri, sebbene cercasse di non darlo a vedere abbozzando di tanto in tanto un sorriso. Quando si era svegliato, quella mattina, la donna lo aveva riconosciuto immediatamente e l'aveva abbracciato con forza, ben felice di averlo in casa sua, eppure sembrava che qualcosa continuasse a tormentarlo.

Sebbene avesse già per la testa mille pensieri con cui fare i conti, Tyler aveva notato l'espressione sul volto di Perla, perché spesso le chiedeva a bassa voce se fosse tutto a posto. Lei rispondeva sempre di sì, anche se si sentiva particolarmente nervosa in quel momento: forse era per il fatto di trovarsi davanti a un Elemento che non fosse Tyler; forse era per lo strano sguardo che certe volte Rayen le lanciava. Era certa che la donna sapesse benissimo chi fosse in realtà, anche se non aveva idea di come avesse fatto a scoprirlo, dato che lei le aveva sempre detto di essere un Bianco. I suoi occhi sembravano lanciarle messaggi come "Ti ho scoperta, ma il tuo segreto è al sicuro con me". Ma se Perla aveva ragione, se la donna conosceva davvero la sua vera natura, perché non aveva detto niente? Perché aveva fatto finta di credere alle sue parole?

«Allora, ragazzi» esclamò Rayen, prendendo in mano il suo bicchiere di Mote Huesillos. «Ora tocca a voi parlare un po'. Quindi... che cosa vi porta nel mio amato paese?»

Quella semplice domanda raffreddò all'istante gli animi di tutti. Restarono in silenzio per qualche minuto, sembrava che nessuno sapesse come iniziare il discorso; poi, dopo aver fatto un lungo e profondo respiro, Tyler esordì dicendo: «Le cose stanno precipitando, Rayen.»

«¡Cuéntame!» disse la donna, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

«Che ha detto?» sussurrò Delia. Era ormai noto a tutti che la sua conoscenza dello spagnolo si limitava a Hola e Gracias, e Perla si era abituata a tradurre in inglese ciò che Guadalupe, Rayen o Scott dicevano per lei.

«Raccontami» rispose a bassa voce, per poi riportare la sua attenzione su Tyler.

«Venerdì sera sono stato attaccato da un Oscuro.»

«Non capisco» mormorò lei, visibilmente confusa. «Non è una novità che uno di loro attacchi noi Elementi. Sappiamo tutti che...»

«Mi ha attaccato in un parcheggio. Un parcheggio in cui sarebbe potuto passare chiunque.»

A quelle parole, Rayen sgranò gli occhi e deglutì rumorosamente. «¡Mierda!» esclamò.

«Questo l'ho capito» sussurrò Delia, e Perla dovette mordersi le labbra per non scoppiare a ridere.

«Già» concordò Tyler, passandosi una mano tra i capelli. Sembrava esausto, nonostante avesse dormito quasi sette ore. «Dopo l'attacco sono andato a parlare con Lex Young. Ero in crisi e non avevo idea di cosa fare. Ho pensato fosse la soluzione migliore.»

«Lo credo anch'io» convenne Rayen, rigirandosi il bicchiere tra le mani. «Che cosa ti ha detto?»

«Che avrei dovuto trovare gli altri Elementi e portarli con me in Connecticut, così da poter attirare lì Mavrikòs e sconfiggerlo una volta per tutte.»

The Elements -  La vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora