Fare la valigia si era sempre rivelata una vera e propria sfida, per Perla; sebbene ogni volta stilasse una lista in cui segnava le cose da portare con sé in viaggio, in modo da non dimenticarsi nulla, passava quasi l'intera giornata prima della partenza ai piedi del letto, i vestiti sparsi alla rinfusa sul materasso e il borsone nero aperto e quasi completamente vuoto al suo fianco. Non sapeva mai quanti paia di jeans, magliette e felpe fosse il caso di mettere in valigia, temeva di portare capi o troppo pesanti o troppo leggeri, e ci metteva una vita a decidere quale abito lasciare a casa e quale portarsi dietro; anche quella volta fu uguale a tutte le altre.
Perla non aveva mai messo il piede fuori dal Connecticut, e non aveva idea di cosa aspettarsi una volta arrivata in Cile e in Nuova Zelanda. Aveva fatto una rapida ricerca su Google, cercando le temperature medie in quel periodo dell'anno in entrambi i Paesi e qualche consiglio utile che l'aiutasse a decidere che cosa mettere in valigia e cosa no. Tra Wellington e San Pedro - secondo vari siti internet - vi era una differenza di temperatura di soli cinque, sei gradi; nella capitale neozelandese, però, tirava un forte vento per praticamente tutto l'anno e, per questo motivo, Perla si era immediatamente preoccupata di aggiungere a "La lista delle cose da portare" - così l'aveva chiamata, scrivendolo a caratteri cubitali sulla prima riga di un foglio - una giacca di pelle, una sciarpa bianca in cotone e la sua fedele crema per le mani, con la quale avrebbe impedito alle nocche di screpolarsi a causa del freddo. Così il pomeriggio precedente alla partenza, con in mano la lista e una pagina di Google aperta su un sito dal titolo "Come fare la propria valigia nel modo migliore", riuscì a riempire il suo borsone con tutto quello che le serviva in un tempo relativamente breve. Il giorno seguente si sarebbe preoccupata di infilare nella sacca da viaggio le ultime cose, come lo spazzolino da denti e il carica batterie del cellulare.
Quando quella mattina aprì gli occhi al nuovo giorno e realizzò che, nel giro di qualche ora, si sarebbe ritrovata su un aereo diretto in Cile, sentì subito un moto d'ansia farsi strada dentro di sé. Avrebbe dovuto lasciare suo padre, la sua città e i suoi amici per qualche settimana, forse un paio di mesi, e la cosa la terrorizzava. Non sapeva se Rayen e Zion avrebbero creduto alle parole sue e di Tyler e non sapeva se sarebbero stati disposti ad aiutarli a sconfiggere Mavrikòs e gli Oscuri; ma la cosa che la terrorizzava di più era non sapere come sarebbe andata a finire, nel caso fosse riuscita a convincere i due Elementi a seguire lei e il ragazzo in Connecticut e combattere quella battaglia contro i Neri. Aveva paura di non riuscire a dare un senso alla morte di sua madre; aveva paura di non riuscire a fermare le intenzioni malvagie di Mavrikòs in tempo; aveva paura che potesse succedere qualcosa di brutto a Tyler. Sapeva bene quanto fosse bravo a combattere contro un Oscuro, e forse era sciocco da parte sua preoccuparsi per lui quando era lei quella che stava per affrontare un viaggio piuttosto pericoloso senza avere una preparazione sufficiente per riuscire a uscire vincente da quella situazione. Tuttavia non aveva timore per se stessa, bensì per lui; aveva una paura folle che potesse succedergli qualcosa, e l'idea di perderlo la faceva stare male. Aveva bisogno di Tyler, ormai faceva parte della sua vita. Decise però di non pensarci e di essere positiva, perché solo così sarebbe riuscita a portare a termine il piano che avevano in mente.
Così si alzò dal letto e andò a farsi una lunga e calda doccia, si vestì e, con la musica dei Cab di sottofondo, riempì la valigia con le ultime cose che le erano rimaste da sistemare.
«Yeah I'm no angel
I'm just me
But I will love you endlessly...»
Canticchiare la distraeva dai mille pensieri e dalle mille preoccupazioni che le attanagliavano la mente, e rendeva il tutto molto più piacevole. Si avvicinò alla libreria e prese Cime tempestose, il suo libro preferito, e un altro paio di romanzi da leggere durante il viaggio, poi afferrò la foto incorniciata e la lettera di sua madre e infilò tutto nel borsone; infine chiuse la cerniera con un movimento secco e tirò un respiro profondo. Tyler sarebbe passato a prenderla nel giro di mezz'ora e insieme avrebbero affrontato quel viaggio per cercare di sconfiggere Mavrikòs e i suoi seguaci.
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The Elements - La vendetta
Fantasy*** IN REVISIONE *** PRIMO LIBRO || In seguito alla scomparsa della madre, avvenuta quasi un anno prima, Perla Wells non è più la stessa ragazza di prima: tende sempre a chiudersi in se stessa, e nonostante abbia un padre che la ama alla follia e du...