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Le vie di Stamford erano illuminate dalla luce fioca del tramonto. Quel sabato pomeriggio le temperature si erano abbassate drasticamente durante la notte e tirava un vento forte e pungente, che dava ai cittadini un piccolo assaggio dell'inverno ormai alle porte.
Con la musica dei Coldplay nelle orecchie, Perla osservava distratta il paesaggio intorno a sé dal finestrino sporco del pullman sul quale era salita poco prima, lanciando di tanto in tanto un rapido sguardo allo schermo del cellulare che teneva stretto tra le mani. Sperava di ricevere una risposta di Sam alla decina di messaggi che le aveva inviato nell'arco dell'intera mattinata, sebbene fosse ben consapevole che non avrebbe mai letto nulla.
La notte precedente non era riuscita a dormire granché, turbata da quanto successo poco dopo essere tornata a casa dalla festa di Halloween. Aveva così tante domande che le frullavano per la mente, tutte senza una risposta che potesse avere un minimo di senso: chi era l'uomo che si era introdotto in camera sua? Che cosa voleva da lei? Com'era possibile che quella fosse la stessa persona che aveva già incontrato nei suoi incubi?
Ma la cosa che più la tormentava era il ricordo di essere stata scaraventata contro la parete senza che l'uomo la toccasse. Aveva passato l'intera nottata a domandarsi come fosse potuto succedere, e l'unica conclusione a cui era giunta era di esserselo immaginato.
Di una cosa, però, era certa: quell'uomo stava per ucciderla, e ci sarebbe riuscito se Tyler non fosse intervenuto in tempo.
Tyler. Anche lui aveva occupato i suoi pensieri per gran parte della notte.
Perla non aveva fatto altro che chiedersi come fosse entrato nella sua stanza e come avesse fatto a cacciare l'intruso. Ripensava al momento in cui aveva aperto gli occhi e si era ritrovata nella camera, avvolta da una luce bianca accecante; ripensava al momento in cui l'uomo si era accasciato a terra, prima di scomparire in una nuvola di fumo nero; ripensava al momento in cui i suoi occhi incrociarono quelli di Tyler, colmi di terrore e preoccupazione.
Non era in grado di dare una spiegazione logica a ciò che aveva visto, ma sapeva per certo che tutto quello era successo per davvero. Aveva persino un piccolo taglio sulla fronte e un livido grosso quanto un'arancia sul fianco che glielo ricordava.
Era riuscita a prendere sonno alle prime luci dell'alba e, quando qualche ora più tardi si era risvegliata, aveva trovato sul cellulare decine e decine di chiamate e messaggi di Sam, nei quali le chiedeva dove fosse finita e se stesse bene. Perla aveva provato a mettersi in contatto con lei per tutta la mattina, ma la sua migliore amica non le aveva mai risposto. Era chiaro che fosse arrabbiata, e la bionda non poteva non biasimarla: a parte invertite, anche lei si sarebbe infuriata.
Dopo l'ennesima chiamata a vuoto, si decise ad andare a trovarla a casa e raccontarle quanto era successo la sera precedente, sebbene fosse già consapevole di non poterle raccontare proprio tutto. Finché non avesse ricevuto qualche spiegazione logica, avrebbe mantenuto quel segreto con chiunque.
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The Elements - La vendetta
Fantasy*** IN REVISIONE *** PRIMO LIBRO || In seguito alla scomparsa della madre, avvenuta quasi un anno prima, Perla Wells non è più la stessa ragazza di prima: tende sempre a chiudersi in se stessa, e nonostante abbia un padre che la ama alla follia e du...