Il viaggio di ritorno era stato parecchio stancante.
Si erano svegliati tutti in piena notte e avevano mangiato qualcosa al volo; poi, proprio come avevano stabilito qualche giorno prima, Tyler, Rayen e Zion erano usciti di casa per mettere in atto il piano di attirare in un luogo distante e disabitato l'Intruso e i possibili Oscuri che avrebbe potuto portarsi dietro. Erano tornati dopo circa due ore e, dopo aver caricato tutte le valigie in macchina, avevano raggiunto l'aeroporto di Wellington il più velocemente possibile.
Era stato difficile salutare Zion; non solo perché sapevano che sarebbe stato parecchio arduo sconfiggere Mavrikòs senza il suo aiuto, ma anche perché tutti – comprese le persone che non sapevano cosa fosse successo alla figlia nove mesi prima – avevano iniziato a vedere del buono in lui. Avevano iniziato a volergli bene, e lasciarlo con la consapevolezza che, molto probabilmente, non l'avrebbero più rivisto era stata più dura del previsto.
L'aereo che li avrebbe portati a New York era in volo da ormai dodici ore; ne mancava poco più di una all'arrivo, e Perla sentiva un nodo allo stomaco stringersi sempre di più ad ogni minuto che passava.
Erano passate solamente due settimane da quando aveva lasciato Stamford per partire alla volta di San Pedro de Atacama, eppure si sentiva tesa ed emozionata come ne fossero trascorse dieci. Non era mai stata lontana da casa così a lungo; mai avrebbe immaginato che ne avrebbe sentito così tanto la mancanza e non vedeva l'ora di riabbracciare John e i suoi amici più cari. A causa del fuso orario o della pessima connessione, era riuscita a mettersi in contatto con il padre pochissime volte e questo la rendeva ancora più impaziente di rivederlo.
La cosa che invece la rendeva particolarmente tesa era il probabile incontro con Sam. Aveva intenzione di andare a trovare la sua migliore amica il prima possibile e dirle tutta quanta la verità. Sebbene il gesto della chiamata partita per sbaglio le avesse dato un barlume di speranza per la loro amicizia, Perla non era certa che l'amica l'avrebbe perdonata per averle nascosto la sua vera natura per così tanto tempo e la cosa la spaventava parecchio. Si conoscevano da sempre, per lei era come una sorella; perderla avrebbe significato perdere una parte essenziale della sua vita.
Ad un tratto sentì qualcuno toccarle il braccio, strappandola così dai mille pensieri che le frullavano per la testa. Alzò lo sguardo e incrociò gli occhi di Tyler.
«Tutto okay?» le chiese con un piccolo sorriso. «Non stai dicendo una parola da ore, il che è parecchio strano per te.»
Perla fece una smorfia e gli tirò un leggero pugno sul braccio. «Spiritoso.»
«Ed è solo uno dei miei tanti pregi» rispose lui, dandole un tenero bacio sulla guancia. «Pensa quanto sei fortunata ad avere un ragazzo come me.»
La ragazza alzò gli occhi al cielo, senza però trattenere un sorriso. «A volte dimentico quanto sai essere presuntuoso.»
Tyler rise, poi appoggiò la testa contro la spalla di lei e chiuse gli occhi. «Sei contenta di star per riabbracciare tuo padre?»
La ragazza sorrise lievemente e si morse un labbro. «Non sto più nella pelle.»
Rimasero in silenzio per un paio di minuti, ascoltando l'uno il respiro dell'altra. Perla sarebbe rimasta in quella posizione per tutto il resto del viaggio, ma lui si schiarì la voce e alzò la testa dalla sua spalla così da poterla guardare negli occhi.
«Hai intenzione di dire a Sam la verità, non è così?»
Perla si umettò le labbra e annuì debolmente. «È sbagliato volerlo fare?»
Tyler sospirò e, dopo averla guardata per qualche secondo, le strinse una mano tra la sua e chiese: «Hai pensato all'eventualità che possa non crederti?»
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The Elements - La vendetta
Fantasy*** IN REVISIONE *** PRIMO LIBRO || In seguito alla scomparsa della madre, avvenuta quasi un anno prima, Perla Wells non è più la stessa ragazza di prima: tende sempre a chiudersi in se stessa, e nonostante abbia un padre che la ama alla follia e du...