26 || Wellington

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Era buio pesto. La luce della luna piena non era sufficiente per illuminare il bosco nel quale si trovava ed era troppo lontana dalla strada per far sì che ci fosse un lampione nelle vicinanze. Brancolava nell'oscurità e i denti le battevano forte a causa del freddo pungente di quella notte.

Aveva un brutto presentimento.

La macchina sulla quale viaggiava l'aveva lasciata a piedi, il cellulare non prendeva e si trovava in una zona che sembrava abbandonata da Dio. Il frinire dei grilli e il fremito degli alberi mossi dal vento erano gli unici rumori che riempivano l'aria. Sebbene la situazione fosse raccapricciante, non poteva permettersi di avere paura. Doveva proseguire dritto, senza mai voltarsi.

Era riuscita a fare qualche metro senza inciampare nelle radici che fuoriuscivano dal terreno, quando finalmente intravide delle luci in lontananza. Sentiva il rumore delle macchina che correvano a tutta velocità al di là degli alberi e il ritornello di una musica allegra sovrastava l'implacabile verso dei grilli. Tirò un sospiro di sollievo: ancora qualche minuto e avrebbe potuto chiamare qualcuno che andasse a prenderla e la portasse a casa.

Ad un tratto sentì un fruscio alle sue spalle. Si girò di scatto, ma non vide nessuno. Tuttavia, sapeva di non essere sola in quel bosco. Combatteva da troppi anni per non riconoscere quel suono. Le vennero i brividi, ma era ben consapevole di non doversi far vincere dalla paura.

L'aveva scampata troppe volte, ma sapeva che, quella notte, le cose sarebbero andate in modo diverso. Da tempo era consapevole che quel momento stava per arrivare, e per questo aveva donato l'unica cosa che l'avrebbe aiutata a sopravvivere all'unica persona che ne avrebbe fatto buon uso in futuro.

Respirò profondamente un paio di volte, cercando di mantenere la calma, poi fece l'ultima cosa che le restava da fare: iniziò a correre.

Sentì i rami graffiarle la faccia, i muscoli delle gambe le dolevano e i polmoni le bruciavano. Sentiva il forte bisogno di fermarsi a riprendere fiato, ma sapeva di non poterlo fare. Si girò più e più volte a guardarsi le spalle e, sebbene non vedesse nessuno, sapeva che loro la stavano seguendo.

Inciampò in un ramo e cadde a terra. Non badò a graffi che si era appena fatta alle mani e alle ginocchia; si rialzò in meno di un secondo e riprese a correre. Le possibilità di farcela erano minime, ma non si sarebbe mai arresa.

All'improvviso, una forza innaturale la spinse all'indietro, facendola cadere violentemente a terra qualche centinaio di metri più in là. Cercò di rialzarsi, ma fu tutto inutile: con un piede posato sopra il collo, venne bloccata al terreno.

Fu in quel momento che realizzò di non potercela fare e sentì un macigno sullo stomaco. Non avrebbe più rivisto la sua famiglia, i suoi colleghi di lavoro, i suoi amici più fidati; tutti quelli che amava avrebbero sofferto a causa sua, a causa di quello che era. Le si spezzò il cuore.

Alzò lo sguardo e subito incrociò gli occhi gialli dell'Oscuro che la inchiodava a terra. Il Nero le sorrise in un modo raccapricciante, mentre lei avrebbe tanto voluto strappargli la maschera d'argento dal viso e infilargliela dove non batte il sole.

«Che diavolo vuoi?» ringhiò.

L'uomo infilò una mano nella veste nera e tirò fuori la Xiphos; la lama ricurva sembrava quasi risplendere nell'oscurità, e lei non riuscì più a far finta che fosse tutto a posto. Con il cuore che batteva all'impazzata, si guardò intorno e incrociò occhi gialli in ogni angolo di quel bosco. Solo all'ultimo momento intravide delle figure, nascoste nell'ombra, i cui occhi non erano dorati, bensì occhi normali.

«Voglio te» mormorò l'Oscuro, con voce metallica.

Impugnò la spada con entrambe le mani e, lentamente, la alzò con la punta rivolta verso il suo petto. Lei distolse lo sguardo, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Con il pensiero, tornò da quelle due persone che amava più della sua stessa vita e sperò con tutto il cuore che sarebbero riuscite a superare la sua scomparsa il prima possibile.

The Elements -  La vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora