36 || Un piano per vincere

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Gli occhi di Perla non accennavano ad allontanarsi dalla figura tarchiata e parecchio familiare comparsa dalla soglia della cucina. Faticava ancora a credere che la persona che aveva di fronte fosse reale e per un attimo pensò che la stanchezza le stesse giocando brutti scherzi. Sbatté le palpebre più volte, rendendosi conto che non stava avendo nessun tipo di allucinazione: davanti a lei, con un enorme vassoio d'argento tra le mani, c'era la signora Smith. L'acida e insopportabile professoressa di matematica era proprio lì, in carne ed ossa. Indossava un paio di pantaloni scuri e un maglione di lana azzurro; i capelli grigi erano legati in una coda bassa e sul viso era impresso il suo solito sorrisetto strafottente.

La osservò avvicinarsi al tavolino e appoggiarvi sopra il vassoio carico di tazze di tè fumante e un piatto colmo di biscotti appena sfornati, continuando a chiedersi che cosa ci facesse il Limone nella casa del professor Young e cosa significasse la sua presenza lì.

«¡Mierda!» esclamò Scott.

«Non parlo lo spagnolo, signor Peterson, eppure sono certa che quella non è una parola consona da usare davanti a due professori» lo rimproverò la donna, riservandogli un'occhiata sprezzante.

«M-mi scusi, ma sa... trovarla qui è...» Si interruppe e si portò le mani tra i capelli, scuotendo la testa. «Dios mios, me estoy volviendo loco

«No, Scott, non stai impazzendo» ridacchiò il professore. «Dovete sapere che Angelina» proseguì, indicandola con una mano. «è una mia carissima amica da molto tempo, nonché la persona che ha finanziato il vostro viaggio.»

«Ha pagato lei i biglietti aerei?» domandò Perla, ancora più sconvolta.

La donna alzò le spalle con sufficienza. «Dovevo un favore a Lex.»

«Ed è molto più benestante di me» aggiunse Lex ridacchiando, facendole alzare gli occhi al cielo.

La casa piombò nel silenzio: erano tutti rimasti così sorpresi dalla presenza della professoressa Smith in quella casa che nessuno disse nulla per un tempo infinito, finché Matt non si schiarì la voce e parlò.

«Quindi lei è una... una strega?»

«Molti dei miei alunni mi definiscono tale» disse lei, facendo ridere Lex. «ma sfortunatamente non ho nessun potere magico.»

«E allora cosa ci fa qui?» domandò Tyler, e la donna gli lanciò un'occhiataccia che però parve non scalfirlo minimamente.

«Sii gentile, è qui per aiutarci» intervenne in sua difesa il professore.

«E come? Facendoci risolvere delle equazioni?»

«Angelina è una grande esperta di Stregoneria e le sue conoscenze possono esserci d'aiuto.»

«Il tuo aiuto è più che sufficiente.»

Il Limone si sedette su una sedia accanto a Lex con un mezzo sorriso. «La fiducia che ripone in me mi commuove, signor Spark. Ma le farà piacere sapere che ho letto numerosi manuali a riguardo.»

Tyler la guardò per un minuto senza dire una parola, come se stesse valutando se fidarsi o meno di quella che per lui era una semplice sconosciuta; poi spostò lo sguardo su Lex e, dopo un breve attimo, sospirò e annuì debolmente.

«Forza, ragazzi, ora beve un po' di tè» esclamò Lex, indicando il vassoio che la donna aveva posato sul tavolino poco prima.

Per un paio di minuti l'unico rumore che aleggiò nella stanza fu il ticchettio dei cucchiaini che picchiavano contro la tazza di tè e lo sgranocchiare dei biscotti.

«Allora» esordì il professore, rompendo il silenzio. «raccontatemi un po' che cosa è successo nelle ultime due settimane.»

«Perché? Non lo sai già?» chiese ingenuamente Scott con la bocca piena di biscotti, cosa che fece storcere il naso dal disgusto alla signora Smith.

The Elements -  La vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora