5. La partita

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Dopo oggi ho chiuso definitivamente col Jonh, è solo un cretino. Come ho potuto ignorare Hannah per lui? Qualsiasi cosa provi per lui deve assolutamente scomparire.
Prendo il telefono e invio un messaggio ad Hannah.
<<vieni alla partita di Nick?>>
Mi risponde subito di sì.
Un sorriso compare sulle mie labbra. È così che deve andare, io e Hannah, nient'altro.
Comincio a prepararmi, tra meno di mezz'ora dovrebbe citofonarmi Brendan. Metto la felpa che mi ha regalato anni fa Nick per il mio compleanno, è grigia ed è gigante, con una scritta rossa di una squadra americana di basket. L'ho sempre adorata. Mi metto un paio di pantaloni aderenti neri con degli strappi sulle ginocchia. Ci abbino le converse alte e nere. Mi sistemo i capelli, che sono completamente un disastro, gli piastro come al solito e arriccio appena le punte. Poi come ultima cosa, metto un po' di mascara e mi butto nel letto. Prendo After e cominciò a leggerlo finché non arriva Brendan.
Leggere e una delle poche cose che mi fa sentire di buon umore, quanto vorrei avere una storia d'amore come quella tra Hardin e Tess, un amore del quale non riesci a stancarti mai, che ti fa stare male e allo stesso tempo bene, che ti fa sentire a casa, che ti fa venire voglia di amare e amare sempre di più, solo questo vorrei.
DRIIN!
Mi sveglio dalla mia lettura, metto il segnalibro alla pagina 279 e scendo di corsa.
Arrivate alla partita ci mettiamo in prima fila a tifare Nick. Appena nota la nostra presenza mi sorride. Avere lui nella mia vita è una delle altre cose che mi fa stare bene. Poi devo dire che sa giocare davvero bene a basket, sono già 6-0. Brendan è felicissima, le lo si legge in faccia.
"Così ti piace Nick?" Le chiedo.
Arrossisce e annuisce.
"Tu devi assolutamente aiutarmi, sei la sua migliora amica."
"Dimmi tutto."
"Parlargli di me."
"Sarà fatto amica" e ci alziamo insieme per applaudire l'ennesimo canestro.
Vedo arrivare Hannah in lontananza con Megan.
"Hey ragazze!" Dice Megan.
"Ei" dico.
"Ciao!" Dice Brendan. Tira Megan da una parte e cominciano a farfugliare.
"Hannah...non sai quanto mi dispi" mi interrompe lei "'non fa niente, non è stata colpa tua" mi sorride.
"Davvero tutto qui? Cioè non sei arrabbiata?"
"Perché dovrei?"
"Te e Jonh non avete fatto niente, vero?" Aggiunge dopo.
Purtroppo no.
"Oh no" dico fingendomi stupita.
"Allora è tutto perfetto" dice.
Si avvicina a me, le nostre labbra si sfiorano e lentamente cominciamo a baciarci. Mi mette le mani nei fianchi e sento un brivido dentro di me. Avevo dimenticato quanto era bello stare con lei, ma c'è qualcosa che non mi convince.
"Non te ne andare più." mi sussurra sulle labbra per poi ricominciare a baciarmi appassionatamente.
"Non lo farò." Rispondo.
Mi stacco per vedere a quanto sta la partita. La prendo e la portò in bagno, non è come pensate, devo fare i miei bisogni. Io e Hannah, beh, non abbiamo mai fatto nulla, lei ci ha provato, ma non mi è mai sembrato il caso. La gente pensa che le lesbiche fanno chissà che, ma per noi non è assolutamente così.
Dopo la partita andiamo a mangiare la pizza tutti insieme dato che hanno vinto 20-8. Sono davvero dei grandi. Brendan si appiccica a Nick come una cozza, cosa che lui odia, non andrà a finire bene. Arrivati la vado velocemente in bagno, da dentro intravedo Jonh fuori dal ristorante che parla con un biondino, esco un attimo per vedere che sta succedendo. "Questo è tutto." Sento dire dal biondino, mentre gli porge una bustina di plastica con dentro una polverina bianca. Cazzo. Jonh si droga. Non credo ai miei occhi, cosa lo spingerà mai a fare una cosa del genere. Sapevo che fosse un coglione a farsi le canne, ma drogarsi non me lo sarei mai immaginata. Entro nel ristorante facendo finta di niente, ma sono così sconvolta che non riesco a mangiare neanche un pezzo di pizza. Fingo di sentirmi male e torno a casa.
Arrivata a casa, continuo a leggere After, per sbaglio mi cade il libro per terra. Porca puttana ho perso il segno. Vado nell'ultima pagina per cercare il capitolo che stavo leggendo e leggo scritto un numero di telefono con accanto una "J."
È il numero di Jonh, me l'aveva scritto quel giorno a lezione.
Prendo subito il telefono e digito il numero. Prima di prendere il tasto "chiama" ci rifletto vari secondi, poi senza pensarci lo premo. Squilla tre volte.
"Pronto?" sento la sua voce e mi viene voglia di riattaccare.
"Ei Jonh, sono io Lauren."
"Ei..alla fine c'è l'hai fatta!"
"Beh, potevi semplicemente dirmelo, comunque devo parlarti di una cosa, ma non voglio farlo per telefono, quindi se non ti dispiace possiamo vederci?"
"Ehm..sì, va bene, solo lì da te tra 10 minuti."
Chiudo la telefono e mi sdraio nel letto. Avrò fatto bene?
Mia madre oggi non si è fatta me vedere né sentire, quindi esco tranquillamente. Mi ritrovo davanti Jonh, e stranamente non è fatto, mi sorride e ci sediamo nel marciapiede davanti a casa mia.
"Com'è andata la partita?"
"Benissimo, grazie a Nick."
"Aaah Nick, è proprio una peste."
"Sisi okay, comunque devo parlarti d'altro." Dico con tono serio.
"Così mi spaventi, dai sputa il rospo."
"Ti ho visto oggi, che ti scambiavi roba con un ragazzo." Ammetto finalmente.
"È per questo che mi hai fatto venire qua?"
"Beh si, volevo sapere perché."
"Non sono affari tuoi, cazzo, come sono sono cazzi miei che libri leggi, che cosa fai con Hannah, non sono nemmeno cazzi tuoi di cosa mi faccio. E poi che cazzo sei diventata una stalker?" Urla incazzato.
"Lo faccio per il bene, non c'è bisogno che ti incazzi, cristo Jonh cresci un po".
"Crescere io? Sei tu che dovresti farlo, fai tanto la santarellina ma dentro so che vorresti scopare con me."
Fino a 5 minuti fa avevo davanti a me un Jonh dolce, premuroso, adesso ho davanti un coglione. Non so nemmeno cosa dire, cominciamo ad uscirmi le lacrime dagli occhi.
"Fottiti!" Grido ed entrò di corsa in casa. Mi ha delusa un'altra volta. È questa volta non torno indietro di certo, volevo solo proteggerlo. Ma chi voglio prendere in giro, gli staranno attaccate al cazzo altre mille ragazze, perché dovrebbe essere protetto da me?
Mi affaccio alla finestra e fissò le stelle, loro sono così distanti da questo mondo, che a pensarci mi sembra di essere così insignificante , in effetti è così, noi umani siamo insignificanti. Comincio a piangere a dirotto e la mia domanda è sempre la stessa: finirà mai tutto questo dolore?

Amore dell'altra spondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora