20. Lethal confusion.

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Mi ricordo da bambina quando andavo in crisi nel dover scegliere tra due bambole ed alla fine tornavo a casa a mani vuote, non sono mai stata una persona decisa ed ho sempre preferito arrendermi anziché prendere delle decisioni. E si, lo ammetto, sono una codarda.
Ci sono momenti in cui però non possiamo più tirarci indietro nonostante la paura di soffrire sia dannatamente troppa perché sarà sempre minore della voglia di amare.
Dopo essermi sentita dire ripetute volte da Nick che potevo farcela sono riuscita ad uscire dal bagno dove mi ero preparata.
Lo vedo spiazzato quando varco la soglia della porta, non oso immaginare cosa pensi, avrò sicuramente esagerato col trucco.
"S-s-sei pronta?" Domanda imbarazzato.
"Beh, tu che pensi?" Domando a mia volta.
"Stai benissimo, Lauren. È per John, non è così?" Le sue sopracciglia si accigliano.
Abbasso lo sguardo intimorita.
"Non devi cercare di dimostrargli niente, non ho ancora capito quale sarà la tua decisione ma lui non si merita niente di tutto ciò!"
Notando il tremolio delle mie gambe aggiunge "Scusami, voglio solo che tu stia bene."
Non riesco a guardarlo, non riesco a reagire, non riesco a capire cosa realmente voglio.
Le sue braccia si aprono mentre lo vedo avvicinarsi a me, la sua stretta diventa sempre più forte ad ogni lacrima che sento scorrermi lungo il viso. Non m'importa di niente ormai, voglio soltanto rimanere tra le sue braccia.
Ogni peso spariva non appena lui mi stringeva, era capace di creare queste situazioni incredibili che mi portavano in un'altra dimensione.
"Nick." Dico asciugandomi le lacrime.
"Lauren, non vorrei spaventarti ma dovresti rifarti un po' il trucco."
"Io non vengo al party.." Dico. incredula di averlo detto sul serio.
"Sei sicura? Non dico che dovresti dargli un'altra possibilità ma che almeno dovresti parlarci."
"Se lo vedo potrei cambiare idea.."
Troppa, dannatamente troppa confusione stava torturando la mia povera mente.
"Puoi portarmi al Pub di Louis." Gli chiedo.
"Oh...si, hai fissato con Trevis?"
"No, non vado per lui."
Nick mi guarda stranito e poi dandosi pace mi fa cenno di uscire.
Niente. Niente era esattamente quello che provavo, né voglia di vedere john né di vedere Trevis, al solo pensiero di dover fare quella dannata scelta cominciavo a tremare. La verità è che probabilmente ero fatta per stare da sola, non avevo bisogno di nessuno.
Cercai di trattenere la calma allontanando il più possibile l'impulsività che si faceva strada in me. Durante il tragitto in macchina io e Nick non ci scambiammo parola ma sentii ugualmente il bisogno di stare in silenzio, i miei pensieri mi provocavano un rumore talmente fastidioso da peggiorare la situazione.
Arrivati a destinazione gli strinsi la mano e forzai un lieve sorriso cercando di trattenere le lacrime. Entrai e guardandomi attorno non notai nessuna aria familiare, andai al bancone ed aspettai che qualcuno si facesse vivo. Dopo qualche minuto di attesa arriva una ragazza, mi squadra per bene e poi guardandomi dritta negli occhi mi chiede: "cosa posso servirti?"
"Un gin tonic, grazie."
Annuisce masticando una gomma in modo veramente poco garbato e si allontana a prepararmelo.
"Eeei tu." Sento dire da qualcuno alle mie spalle, non mi giro pensando che si riverisca a qualcun altro quando sento ripeterglielo un'altra volta.
Girandomi vedo Louis, insieme ad una tipa.
"Ehi Louis." Dico notando le fulminate della sua ragazza.
"Che ci fai da queste parti?" Mi chiede.
"A dire il vero non lo so, cercavo solo un posto dove stare tranquilla, capisci?"
"Capisco perfettamente, sono contento che ti faccia sentire così." Mi sorride e si allontana.
La tipa mi lancia un'ultima fulminata e lo prende per mano.
Spiazzata prendo il mio drink ed esco fuori. Mi siedo esattamente nel posto preferito di Trevis a guardare le stelle, la tranquillità che avevo quando mi portò qui per la prima volta era così tanta che speravo di poterla di rivivere.
Sento il mio cellulare squillare, lo prendo per togliere la suoneria ma quando vedo che è John mi blocco. Ha bisogno di una risposta che ancora non ho saputo dargli, ha bisogno di sapere la verità.
"Pronto." Dico con voce stridula.
"Lauren, perché non sei venuta?" Dice urlando da quanto la musica è alta.
"Non stavo molto bene."
"Dove sei?" Dice preoccupato.
"Sono in un Pub nei pressi del Queens."
"Mh, mandami le indicazioni per messaggio, vengo a prenderti."
"Cosa? No."
"Non fare la bambina, ho voglia di vederti."
"Non è tutto così semplice come pensi, Jonh."
"Almeno proviamo a renderlo tale."
Resto in silenzio per qualche secondo cercando di non fargli capire che sto piangendo.
"Per favore, Lauren, mandami le indicazioni." Dice alzando la voce.
"Non stasera, John."
"Stai esagerando, te ne esci sempre con queste cose, abbi le palle almeno una volta."
"A me parli di ciò? Mi pare che umh...tu avresti dovuto averne nelle ultime settimane."
"Sei una bipolare del cazzo, prima mi dici di vederci al party e poi non ti fai viva dicendomi per telefono di non aver avuto le palle, se adesso ci sono ci sarà un motivo ben preciso."
"Okay."
"Almeno sai come tornare?"
"No."
"Lascia che io ti venga a prendere, ti supplico, a quest'ora è pericolo andare a giro in taxi."
"...Non mi lasci altra scelta, guarda i messaggi." Dico riattaccando.
Incredula di quello che ha detto John in chiamata finisco il drink in un batter d'occhio. Entrando dentro a prenderne un altro noto un tavolo in fondo pieno di gente, penso siano entrati dalla porta di dietro. Ordino un altro gin tonic e scruto ogni volto delle persone che stanno a quel tavolo finché non vedo quella di Trevis, mi giro immediatamente ma girandomi appena per vedere se era davvero lui i nostri sguardi si incrociano.
Lui si alza subito e viene verso di me.
La sua espressione è tra l'essere curioso e stranito del fatto che io sia lì, potrebbe addirittura pensare che sia venuta per lui.
"Non pensavo di trovarti qui." Dice non staccandomi gli occhi di dosso.
"Neanche io pensavo di poterci arrivare ma eccomi qui."
"Stai bene, Lauren? Il tuo volto è così distrutto, per caso centro qualcosa?" Dice prendendomi le mani e stringendole.
"No, come potresti centrare qualcosa, anzi sono io a dovermi scusare con te per come ti ho ignorato oggi." Sento scorrermi delle lacrime che lui asciuga sorridendomi dolcemente.
Rido per la scena imbarazzante che sta accadendo.
Proprio in quel momento entra John nel locale e la sua espressione cambia non appena vede Trevis.
Rimane impietrito e poi si avvicina non appena gli lascio le mani.
"Era per questo che non volevi venissi?"
"No, andiamocene."
Mi giro a prendere il drink e poi saluto Trevis.
Non mi stringe neanche quando cerco di abbracciarlo, si gira di scatto e torna al suo tavolo.
John mi fissa in cerca di spiegazioni che non saprò dargli, non perché non voglia ma perché non capisco neanche io cosa stia succedendo.
Non ho fatto la mia scelta e per quanto possa ferirli, ciò che loro non comprendono è che ferisce più me.
Tutto non ha più senso ormai, né come mi sentivo prima con loro, la voglia di cambiare area mi sta soffocando.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 05, 2017 ⏰

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