14. Dangerous lies

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Tutto procedeva alla perfezione, nonostante i casini che ci avevano fatto passare Hannah e quella strana ragazza del locale ci fidavamo l'uno dell'altra. Ovviamente il tempo di vedere Spencer e Nick l'ho sempre trovato.
Delle labbra mi sfiorano il collo ed inizio a respirare più velocemente, poi tutto d'un tratto mi toccano le labbra ed è lì che lo stringo forte per non permettergli di andarsene mai.
"Se continui così mi farai esplodere" dice John trattenendo una risata.
"Voglio farlo." Penso rendendomi conto di averlo appena detto.
"C-c-cosa?" Dal suo sguardo sembra spaventato. Non riesco a guardarlo, mi alzo dal letto e vado verso l'armadio.
Le sue braccia mi prendono di peso e mi riportano sul letto.
"Cazzo John, smettila, te l'ho detto che mi da noia" non lo penso davvero ma ci sono rimasta male per come ha reagito.
"Anche io ti voglio Lauren, più di ogni altra cosa." Si abbassa all'altezza della vita e mi riempie di baci sulla pancia.
Ed è li che sorrido per l'ennesima volta grazie a lui.
Solo lui è cambiato per me, mi ha messa al primo posto, mi ha fatto provare emozioni che non pensavo nemmeno di poter provare. Il ragazzo freddo, con lo sguardo vuoto e i mille problemi in testa ha osato toccarmi il cuore come nessun altro aveva fatto prima d'ora.
Non che io abbia avuto molte relazioni ma mai in questo modo, mai così presa da un ragazzo, non avrei mai lasciato Hannah se lui non mi fosse piaciuto così tanto, non sono il tipo.
Quella sensazione così piacevole dove ti senti rilassata, senza ansie, paranoie e pensieri in testa, così mi sento quando sono con lui, tutto il resto del mondo sparisce e rimane solo lui.
Lo squillo del cellulare mi fa riprendere. Lo cerco esasperata sotto le coperte per poi capire che non è il mio e proprio in quel momento sento John rispondere.
"Ci sarò, non ti preoccupare." Dice riattaccando con un'espressione scocciata.
"Chi era?" Domando preoccupata.
"Un vecchio amico, ha bisogno di aiuto."
"Ah...e dov'è che dovresti andare?"
"Ehm..lontano, tranquilla non c'è bisogno che mi accompagni, ci vediamo domani." Noto la sua agitazione.
"Ti sei dimenticato della nostra cena insieme?"
"Ah giusto, facciamola domani, ciao amore." Mi lascia un bacio sulla fronte e corre via.
Tutto ciò non mi quadra, di cosa potrebbe avere bisogno un suo vecchio amico? Cerco di non pensare al peggio mentre chiamo Spencer.
"Ei stasera delirio a casa di Bryan, ci sarete tu e John?"
"Ho bisogno del tuo aiuto, penso che John si droghi ancora."
"Non puoi essere seria.." riesco ad immaginarmi la sua espressione delusa pure per telefono.
Restiamo in silenzio per qualche secondo ed è lì che mi viene in mente un piano infallibile.
"Vienimi a prendere insieme a Nick, dobbiamo pedinare John."
"Non starai esagerando Lauren? Quanti film gialli hai visto ultimamente?" ridacchia.
"Ti prego..sto impazzendo e solo tu puoi aiutarmi."
"Solo per te."
Dopo aver chiamato Nick mi vengono in mente mille paranoie, accendo il computer e metto l'intero album di Avril Lavigne a tutto volume nelle casse. Almeno questo dovrebbe aiutarmi a non pensare, mi ero dimenticata di quanto la musica potesse aiutarmi.
Mia madre entra in camera mia a darmi un nuovo libro, Orgoglio e pregiudizio.
"E questo?" le chiedo sorpresa.
"Te lo manda tuo padre, sai che è pieno di lavoro e non può starti dietro così ha deciso di regalarti questo libro che lo ha colpito molto."
Mi pareva strano che lei mi regalasse un libro, non l'ho mai vista leggerne uno.
"Lo leggerò." Sorrido all'idea di poter leggere qualcosa che ha letto mio padre.
Cominciandolo a leggere noto subito il fascino di Mr. Darcy e la semplicità di Elisabeth, fatti per stare insieme fin dall'inizio. Dopo un pò di capitoli smetto di leggerlo e mi preparo per uscire.
Outfit total black ed esco di casa ad aspettare Nick e Spencer.
Per qualche secondo mi viene l'ansia non vedendoli arrivare e comincio ad agitarmi, proprio nel momento in cui prendo le chiavi per aprire la porta sento le urla di Nick arrivare dall'inizio del viale. Ricomincio a respirare normalmente trattenendo le risate.
"Sali a bordo che non abbiamo tempo da perdere!!" Grida Spencer.
"Cosa vuoi dire?" l'ansia non molla la presa.
"Ho sentito dire che si trovi a casa di Chuck.." dice distogliendo lo sguardo.
"Cosa aspetti? Parti!"
Nel giro di 12 ore è cambiato completamente tutto, non posso credere che una telefonata abbia rovinato il mio rapporto di fiducia con Jonh...
"Lauren!!" Mi sveglia Nick dai miei pensieri.
"Che succede?" domando nervosa.
"Siamo arrivati..." il suo sguardo preoccupato mi rende ancora più intrattabile.
Scendo dalla macchina e corro verso la porta, prima di suonare il campanello penso un attimo a quello che sto per fare e come al solito senza rimpianti lo premo. Mi apre Violette, la nuova ragazza di Chuck, sguadrandomi un po prima di aprire bocca.
"Tu devi essere la ragazza di Jonh, giusto?"
"Esatto, è qui?
"Emh..si." Mi fa spazio per entrare e va a salutare Nick e Spencer.
La paura che Jonh possa rifare il grandissimo sbaglio di rifarsi del male come faceva prima che ci conoscessimo mi spiazza dentro. Non potrei sopportare una situazione del genere, io lo amo e voglio il meglio per lui. Tutto ciò che voglio è che lui stia bene e che si possa confidare con me di qualsiasi cosa, non chiedo altro.
Stranamente non c'è così tanta gente come temevo, intravedo Chuck insieme a Luke.
"Ragazzi, avete visto Jonh?" Mi guardano entrambi con un'espressione dispiaciuta.
"Lauren, torna a casa." dice Luke.
"No Luke, è giusto che lei lo sappia."
"Mi volete spiegare che sta succedendo?" Guardano la porta alle mie spalle ed è lì che mi aprendola vedo la meravigliosa scena di Jonh a letto con una ragazza. Resto immobile con le lacrime che scendono lentamente, quello lì non può essere il mio ragazzo, lui non farebbe mai una cosa del genere, giusto?
Non appena Jonh si accorge della mia presenza si alza di colpo e mi si piazza davanti sconvolto.
Lo guardo attentamente con disprezzo e poi mi allontano lentamente.
"Lauren, aspetta!" gli sento dire.
Mi giro di scatto e vedo la biondina uscire dalla camera toccandogli prima i capelli e poi lasciandogli un bacio nelle guancia.
"Non mi cercare mai più, mi fai solamente schifo" dico continuando a piangere.
Corro fuori da casa di Chuck e non reggendomi in piedi cado per terra, mi appoggio alla porta e cerco di autoconvincermi che sia solo un brutto sogno.
"Cara, si sta scomodi per terra." sento una voce provenire da dietro di me, è Violette.
"In certi casi non ha importanza." Capisco dalla sua faccia che sa a cosa mi riferisco.
"Sai, a volte le cose che un tempo credevamo potessero migliorarci la vita si sono rilevate solo grandissime perdite di tempo."
"Quando lotti così tanto per qualcosa non è la stessa cosa."
Mi abbraccia stringendomi come faceva mia madre quando ero piccola, forte e dolce allo stesso tempo.

Amore dell'altra spondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora