Passarono due settimane da quell'accaduto, mi chiamò ogni giorno della prima e poi smise. C'è stata una volta in cui si è presentato a casa mia ed ovviamente ho fatto finta di non esserci, mio padre sa mentire molto meglio di quanto pensassi. Purtroppo le vacanze natalizie stavano finendo e la sola idea di poterlo vedere mi terrorizzava, non potrei gestire una situazione del genere. Grazie al conforto di Nick e Spencer sono riuscita a passare delle vacanze decenti e a svagarmi un pò, anche se il dolore non mi dava pace. Ogni volta che ero sul punto di diverirmi mi tornava in mente, ogni fottuta volta. E' straziante pensarlo ed avere il ricordo di lui che bacia un'altra, pensavo che anche lui mi amasse e invece mi ero solo illusa. Senza di lui è come se avessi perso una parte di me, non so più chi sono e non ho idea di chi sto diventando.
Mi arriva un messaggio da Violette <<Aprimi.>> Ultimamente stiamo passando tanto tempo insieme, è una ragazza in gamba e mi sta aiutando parecchio, mi capisce perfettamente.
Apro la porta e me la trovo davanti con una scatola di cioccolatini e dei fiori, preoccupata le lancio uno sguardo interrogativo.
"Oh no, non pensare che stia flitrando!!" Dice ridendo.
"Umhh menomale, non sarei riuscita a rifiutarti." Le faccio cenno di entrare.
Si posiziona sul divano come se fosse a casa sua e la cosa non mi dispiace affatto, la seguo dopo aver preso il computer.
"Scrubs o Breaking Bad?" Le domando mentre apro la scatola di cioccolatini.
"Perché non andiamo al Bowling con gli altri?"
"Non posso rischiare di vederlo, non posso proprio." Il mio umore cambia subito non appena cominciano a venirmi le mille paranoie.
"Tra pochi giorni lo dovrai vedere a scuola e poi non è nemmeno sicuro che ci sia, in ogni caso se non c'è la fai ce ne andiamo immediatamente." Mi convince col suo sorrisetto dolce e innocente.
"Lasciami il tempo di prepararmi però." Aprendo l'armadio i miei occhi vanno diretti ad un vestito nero con del tessuto trasparente nelle maniche e sotto il petto, aggiungo delle calze nere e dei tacchi non troppo alti. Mi dedico poco al trucco mettendo una leggera linea di eyeliner, un po' di mascara e un rossetto bordeaux. Mi sciolgo i capelli che fortunamente sono lisci e vado da Violette che è a dir poco sconvolta.
"Dove pensi di andare signorina?"
"Dopo il Bowling stavo pensando di andare a ballare, che ne dici?" Dico speranzosa.
"Si può fare ma prima devo passare da casa a darmi una ritoccatina alla faccia."
"Non ne hai bisogno, dai forza andiamo!" La tiro per un braccio.
In macchina mi preparo psicolocamente al fatto che probabilmente dovrò vederlo e non ho idea di come possa sentirmi..vorrei solo che le cose tornassero come prima ma lui ha fatto una cosa imperdonabile. Ha detto di amarmi e poi ha dimostrato l'incontrario. Fa così dannatamente male che mi verrebbe voglia di lasciare perdere tutto e isolarmi dal mondo.
"LAUREN!!!" L'urlo di Violette mi risveglia dai miei pensieri.
"Scusami..ero soprappensiero." Le sorrido innocentemente.
"Tesoro andrà tutto bene, ci sono io qui." Ricambia il sorriso e dal suo sguardo noto la compassione che prova.
"Hai ragione, andiamo che facciamo tardi sennò!" Dico.
"Così ti voglio!" Esclama lei entusiasta.
Non appena arrivo vedo Brendan che ci viene incontro correndo.
"Lauren finalmente sei resuscitata, era da troppo tempo che non ti vedevo in giro anche se penso di sapere il perché ma forse è meglio se non te lo ricordo." Dice.
"Beh, lo hai appena fatto a dire il vero." Dico cercando di trattenermi.
Ridacchia come una cretina.
Mi prende per mano e mi porta dagli altri, sono davvero sollevata dal fatto che non ci sia Jonh. Vengono tutti a chiedermi come sto e non riesco a fare altro che sorridergli imbarazzata.
Dopo una lunghissima e noiosissima partita di Bowling prendo Violette per un braccio e la prego di andarcene.
Lei molto comprensiva accetta e dopo aver salutato tutti ci dirigiamo verso la macchina.
"Allora ragazzaccia dove vuoi che ti porti?" Mi lancia uno sguardo provocante.
"Ma il tuo ragazzo non è geloso?" Era da tempo che mi tormentava in mente questa domanda.
"Anche se lo fosse a me non importerebbe, sono libera di fare tutto a parte cose inopportune che non dimostrerebbero il mio amore per lui."
"Oh beh, è davvero fortunato ad averti." Dico rendendomi conto di aver fatto una cazzata.
"Si che lo è, anche troppo." Ridacchia.
Fortunatamente non ci ha fatto nemmeno caso, non so perché l'abbia detto...mi fa sentire molto strana questa situazione.
Alla fine decidiamo di andare al "White Pub" di New York. Andiamo dirette al bar a prendere da bere.
"Cosa ti posso offrire bellezza?" Mi domanda lei.
"Mh un Gin Tonic."
"Ti accontenti di poco tesoro." Ride.
La vado ad aspettare in un tavolino molto accogliente distante dalla pista. Guardandomi attorno vedo che ci sono molti ragazzi carini e non faccio altro che pensare a quello che lui potrebbe pensare di tutto ciò. Torna Violette con due drink.
"Emh, questo non è un Gin Tonic."
"Lo so, è molto meglio, coraggio non ti fare troppe paranoie." Mi sorride facendo un sorso.
Dopo altri vari drink scelti da Violette comincio a divertirmi sul serio e a vedere tutto muoversi. La tiro per un braccio come ho fatto tutta la serata per andare a ballare. Mentre ballo sento qualcuno toccarmi da dietro e girandomi di scatto mi trovo davanti Jonh che mi guarda perplesso.
Cerco di chiedergli cosa ci faccia qui ma lui non riesce a sentirmi e allora ci appartiamo per poter parlare.
"Jonh mi fai davvero ribrezzo, non solo mi hai fatto un gesto imperdonabile ma hai pure il coraggio di sfottertene altamente."
"Tu non hai idea di quanto sia difficile andare avanti senza di te."
"A me sembra l'incontrario, per favore lasciami stare."
Mi allontano prima di potergli piangere davanti, non capisce cosa significa amare qualcuno e mai lo capirà.
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Amore dell'altra sponda
Literatura FemininaLauren Lancaster, normalissima ragazza di Brooklyn, indecisa sulla sua bisessualità si butta a capofitto in un nuovo inizio, una nuova vita. Ed il ragazzo che ha tanto odiato, potrebbe diventare la ragione del suo sorriso. Sta a lei decidere se ne v...