14 Pained worries (parte tre)

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"LEE TAEMIN!" Un grido forte echeggiò nei corridoi del palazzo, il veggente del clan stava inseguendo un'altra testa bionda, Taemin, che camminava con passi frettolosi.

"Dove stai andando?! Tu non sai nemmeno dove si trovi!" Key finalmente raggiunse il giovane, afferrandolo per un braccio e tirandolo forte. "Hey! Sto parlando con te!"

"Cosa?" Taemin si girò e guardò il suo amico, Key gli rivolse uno sguardo in qualche modo preoccupato. "Non posso stare qui, mentre provo questo! E' soffocante!" Il giovane gridò, ignorando le occhiate strane che ricevette da due cameriere che passavano da lì, una di loro sbirciò oltre la sua spalla, cercando di ascoltare la conversazione.

"Non essere stupido!" Key sibilò con rabbia, alzando il pugno e mordendosi il labbro, controllando la voglia di colpire il più giovane sulla testa. "Può essere ovunque! E se avesse preso un volo per la Germania? Pakistan? Messico? Potrebbe anche essere in Alaska cazzo! Hai intenzione di inseguirlo fino a lì?" Urlò, Taemin gli rivolse uno sguardo di sfida prima di annuire.

"Lo inseguirei anche alla fine del mondo, se necessario." Dichiarò il giovane biondo con una faccia seria, voltandosi e camminando in direzione della sala principale, lasciando a bocca aperta uno sbalordito veggente.

"Tu- ARGH! Smettila di fare il marmocchio!" Key gemette con un misto di impazienza ed irritazione, correndo subito dopo dietro al giovane ribelle, l'altro era già alla porta principale.

"Hey! Stai attento stronzo!" Gridò il maggiore, schivando la porta che, chiudendosi, quasi lo colpì, Taemin non guardò nemmeno indietro mentre l'altro lo chiamava.

"Lee fottuto Taemin! È meglio che tu smetta di correre ora, prima che perda la pazienza!" Gridò il veggente, ignorando un sussulto femminile scioccato proveniente da qualche parte. Sollevando la mano per proteggere gli occhi dal repentino cambiamento di luce, Key imprecò sottovoce. "Non farmi fare qualcosa che non voglio! Ti avverto!"

"L'hai detto tu!" Key sentì esclamare il più giovane, Taemin si voltò e camminò vicino a lui; dei grandi occhi da cerbiatto fissavano i suoi con una preoccupazione straziante. "Se lui ha nascosto i suoi sentimenti per tutto questo tempo, deve essere successo qualcosa di veramente grande perchè lasciasse improvvisamente che mi raggiungessero! E se fosse capitato qualcosa di brutto al Master... lui potrebbe avere bisogno di me!" Annuì con determinazione, premendo le labbra in una linea ferma prima di allontanarsi ancora una volta, facendo il suo ingresso nel garage della villa.

"Oh, giusto!" Key disse con sarcasmo, roteando gli occhi. "E vedere il suo prezioso e piccolo scoiattolo scomparire dal palazzo è proprio quello di cui Jinki avrà bisogno quando tornerà a casa!" Il vampiro maggiore gridò da dietro il Protetto del leader, avvicinandosi. "E su chi ricadrà tutta la colpa quando ciò accadrà?! SU DI ME!" Key gridò, indicando sè stesso in modo drammatico.

"Non ti sto chiedendo di venire!" Taemin urlò voltandosi a fissare il suo amico infastidito, che emise una risata sarcastica, prima di incrociare le braccia al petto.

"Come se ti potessi lasciare mettere un piede fuori da questa casa da solo!" Rispose beffardo il veggente, Taemin gemette frustrato.

"Non sono un bambino!" Gridò il giovane.

"Allora non comportarti come tale!" Key gridò con rabbia.

Le guance arrossirono per la rabbia, Taemin chiuse i pugni. "Sei davvero-!"

"Cos'è tutto questo rumore?"

Spalancando gli occhi alla voce familiare, i pugni pallidi persero la loro forza; il giovane biondo si girò sorpreso, le labbra rosa si estesero in un grande sorriso alla vista di due alte figure, uno di loro gli stava rivolgendo un leggero sorriso gentile. "M-MASTER!"

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