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"Pescane quattro, Carter!" gridò Andy, guardandomi con gli occhi stretti soddisfatto.

Sbuffai tirando quattro nuove carte dal mazzo al centro del nostro gruppetto, ridacchiai quando pescai due carte da pescare quattro, un passa il turno, e un sette rosso.

"Sta ridendo, perché sta ridendo?" Sean alzò la voce, indicandomi.

"Ha delle buone carte," Andy scosse la testa con stupito, "è ovvio."

"Come?!" Sean sembrava frustrato, mentre si tirava i capelli.

Cercai di trattenere la mia risata. Non potevo farci nulla se ero fortunata ogni volta che pescavo una carta. "Evidentemente fate schifo a mescolare le carte."

"Tu fai schifo, cazzo, non mescolerai mai più le carte!" Sean urlò, indicando Andy che sembrava aver attutito l'improvvisa accusa.

Scoppiai a ridere forte mentre loro due litigavano per chi avesse mescolato le carte; non preoccupandosi di coinvolgermi sapendo che non ho dei pregi nel mescolare, comunque.

Buttai le mie carte a faccia in su sul banco e guardai altrove, cercando di sbirciare Harry che era a pochi passi lontano da me. I nostri occhi si incontrano immediatamente, con un sorriso prominente e una fossetta che gli solcava il viso.

Arrossii, spostando subito lo sguardo e mordendomi il labbro cercando di non arrossire ulteriormente.

La campanella suonò e mi alzai, aiutando Andy a raccogliere le sue carte. Mi ringraziò, e Sean ci lasciò lanciandomi un occhiataccia giocosa.

"Scoprirò il tuo trucco un giorno, Carter. Stai in guardia," mi richiamò, incimpiando e sbattendo contro una delle sedie continuando a comportarsi come se nulla fosse e uscendo fuori dalla classe, " Tu aspetta!"

Iniziai a camminare verso la porta, stringendomi la mano giocosamente con Andy che camminava di fianco a me "Non scoprirà mai niente."

"Esattamente," risi, "Onestamente, non uso trucchi, probabilmente sono solo fortunata."

"Non ci credo neanche un po'. In ogni caso, non mi dispiace che tu vinca," Andy alzò le spalle.

"Davvero? Sembri irritato ogni olta che vinco," risposi con un sorriso mentre camminavamo lentamente verso la zona pranzo.

"Lo sono solo perché poi Sean accusa me di averti aiutata," sottolineò Andy "E vederlo uscire di testa ogni volta che tu butti delle buone carte è da crisi isterica."

Risi, "Sono completamente d'accordo."

"Già. Beh, ci vediamo domani, Carter!" dice Andy, gli risposi con un cenno appena si metteva il borsone da allenamento sulla spalla e mi superò andando verso la cafeteria.

Camminai lentamente, guardando in basso mentre calciai alcune pietre. Presi il mio telefono non trovando nulla e lo buttai nella mia borsa a spalla.

Mi sentivo un po' fiacca. Le mie dita tiravano le parti sfilacciate dei mie jeans azzurri strappati, ruotandoli attorno la cucitura.

Ero vestita informale, nel modo più comodo possibile con il mio top bianco e il giacchetto rosa sbiadito sopra.

I miei capelli erano raccolti in una delle più disordinate code di cavallo di sempre. Le ciocche si perdevano da ogni parte, avrei giurato di assomigliare ad un nido di uccello.

Mitchell mi aveva detto che quella mattina sembravo pallida perchè non mi ero presa il disturbo di mettere del correttore.

Ero vestita a caso per poter stare il più comoda possibile Odiavo i lunedì. Mi rifiutavo di vestirmi come facevo negli altri giorni della settimana.

Brother's Best Friend ✽ hs [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora