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"Stronza, svegliati" sentii una voce urlarmi. I miei occhi erano chiusi saldamente. Ero troppo esausta per notare quello che stava succedendo, non mi interessava nemmeno muovermi "Svegliati, cazzo!" lo sentii di nuovo, ma questa volta il mio letto si muoveva, praticamente rimbalzando sotto di me.

Grugnii, aprendo piano un occhio, per trovare Mitchell che saltava sul mio letto, mentre mi fissava infastidito.

Spostai il mio piede mentre saltava, guardando i suoi occhi spalancarsi per lo spavento quando inciampò sulla mia caviglia e rischiò di cadere di faccia.

Soffocai una risata, ridendo con il naso rifiutandomi di togliere di dosso le coperte.

Mitchell si alzò, tirandomi via dal corpo il mio piumone morbido. Mo arrotolai come una palla, tenendo le mie gambe al petto. Mi sentivo troppo esposta nonostante indossassi ancora i vestiti delle bravate della sera prima.

Fu in quel momento che i miei occhi si spalancarono, allarmandomi per i  ricordi che cadevano su di me a tonnellate per quello che avevo fatto la sera prima.

"Mi sono alzato presto e radioso per venire a vederti, sono arrivato all'una e ancora dormi" mi guardò con uno sguardo di rimprovero, sedendosi al bordo del letto "Come ti permetti, Carter"

"Mi sono dimenticata che saresti venuto" mormorai "mi sono anche dimenticata perchè ti ho invitato qui"

La mascella di Mitchell si spalancò "Ouch. Tu mi hai invitato qui perchè avevi avuto dei problemi con Harry di cui volevi parlarmi. Quindi dimmi" disse, mettendosi comodo sul mio letto "che cos'è successo?"

Sospirai, finalmente trovando l'energia di sedermi, incrociando le gambe come gli indiani cercando di immaginare da dove potessi iniziare.

"Bene. Non ti ho raccontato tutto questo esattamente quando successe perchè non ero sicura se fosse necessario dirtelo, ma adesso credo che tu debba proprio sentirlo." spiegai a Mitchell attentamente, i suoi occhi si allargarono con un luccichio di entusiasmo "Harry ha avuto una specie di epifania e mi ha confessato i suoi sentimenti. Seppure non fossi sicura se mi stesse prendendo in giro e se mi piacesse. Adesso però lo so, molto più di prima, in effetti-"

"Come fai?"

"Ci sto arrivando" lo informai "Ma sì, questo spiega come mai era uscito con noi da Chipotle e il modo in cui mi guarda a scuola. Apparentemente l'unico motivo per cui veniva a casa ogni giorno dopo scuola era per vedermi. Comunque," mi fermai, presi il respiro poi continuai "Quindi l'altra sera alla festa, il motivo per cui sono andata via prima.. bhe.. Ci sto arrivando. Dylan entrò nella stanza mentre noi stavamo limonando"

La faccia di Mitchell era senza prezzo. Non potevo nemmeno spiegare la sua faccia quando glielo raccontai. La bocca era quasi spalancata e lo stesso gli occhi.

"Sei seria, cazzo?" praticamente urlò ma agitai le braccia attorno per fargli capire di tenerlo per sè.

"Questo non è tutto" mormorai "dopo Dylan andò su tutte le furie con noi, e questo era quando mi ha trascinata a casa e questo è il motivo per cui io ti ho scaricato"

"Quindi, te ne sei andata perchè Dylan si è arrabbiato con te che hai limonato con il suo migliore amico? è così?"

"In un certo senso ci ha vietato di vederci" roteai gli occhi, irritata dal ricordo.

"Sei seria?" chiese Mitchell nuovamente "Queste sono le stronzate alla Romeo e Giulietta"

Abbassai lo sguardo alle mie dita, che stavano tracciando dei disegni sulle lenzuola "Voglio dire, questo non l'ha fermato dal venire qui ieri sera per vedermi.."

Mitchell mi prese il viso dalla mascella, forzandomi a guardarlo "è venuto qui?"

Alzai le mani, mettendole sulle sue labbra "Ce la fai a non urlare? davvero! E si è venuto qui"

Mitch allontanò le mie mani "Quindi cos'è successo? Avete limonato di nuovo o cosa?"

Esitai "Definisci l'o cosa?" 

Mitchell sussultò, agitando le mani per l'entusiasmo alle mie parole.

"Che cosa avete fatto? Oh cazzo, Carter. Cazzo" Mitchell stava per soffocare, esagerando completamente mentre si faceva aria con le mani.

"Voglio dire, davvero te lo devo confessare?" sussultai. Non mi vergognavo di quello che avevo fatto, ma per qualche motivo era imbarazzante raccontarlo a Mitchell.  

"Si, ho bisogno di sentirtelo dire. Carter, lo giuro" Mitchell mi guardò a bocca aperta "Avete..?"

Sussultai, alzando le spalle a annuendo lentamente "Sì"

Mitchell fischiò "Wow" Scosse la testa come se fosse incapace di formulare delle parole coerenti "Non posso dire che me lo aspettassi, onestamente."

Roteai gli occhi "Solo, non chiedere i dettagli"

"Oh, ma i dettagli sono la mia parte preferita" borbottò Mitchell sarcastico "Sono solo schoccato, davvero. Dov'è stato?"

"Mitch" grugnii.

"Tutto ciò che ti sto chiedendo è dove lo avete fatto, non è che ti sto chiedendo in quale buco te lo ha messo, anche se ne posso indovinare uno" mormorò.

"Basta!" strillai, arricciando il naso disgustata mentre lo scossi per gioco "Non te lo dico. Sono cose private" Non solo era una cosa strana, ma ero sicura che Mitchell avrebbe fatto una scenata se avesse scoperto che lo avevamo fatto proprio dov'era seduto.

Brother's Best Friend ✽ hs [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora