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Stavo combattendo con l'orlo del mio vestito, cercando di abbassarlo in continuazione. Il mio respiro aumentava e diminuiva ogni secondo mentre aspettavo Harry fuori da casa mia.

Mia mamma era andata a fare delle commissioni, mio padre era andato a vedere una partita a casa di un suo amico e mio fratello era uscito per andare Dio solo sa dove.

Avevo passato tutta la mattinata a girare per la camera cercando qualcosa da mettere. Il mio stomaco mi produceva il senso di nausea, sentivo come se dovessi vomitare per il nervosismo.

Dopo un paio di ore a cercare, optai per questo vestito lavanda con le maniche corte e che terminava qualche centimetro sopra il ginocchio.

Lo scollo era tondo e mi diede l'opportunità di mettere una collanina che mi regalò mia madre per il mio sedicesimo compleanno.

I miei capelli erano sciolti. Erano una via di mezzo tra l'essere ricci e mossi. Nel modo giusto, grazie a dio, e non in quel senso che potevano avere appena alzata. Ne portai una parte indietro con una forcina. Giusto per renderli un pochino presentabili.

La forcina funziona, credo.

Non riuscii a sistemarmi le unghie così le lasciai al naturale. Per fortuna non me le ero mangiate ultimamene così sembravano quasi uniformi.

Decisi di non mettere troppo trucco. Solo del fondotinta, poi curvai le ciglia, mettendovi un pochino del mio mascara secco.

Avevo davvero bisogno di comprarne uno nuovo, pensai tra me.

Come scarpe misi un paio di ballerine bianche che amavo indossare quando avevo bisogno di qualcosa di elegante ma casual.

Erano passate da qualche minuto le 6:30, orario a cui sarebbe dovuto arrivare Harry, così decisi di andare ad aspettarlo fuori, sulla strada.

La piccola pochette era stretta saldamente tra le mie mani, mentre mi preparavo psicologicamente.

Stavo per incontrare i genitori di Harry.

Che cazzo.

Harry aveva incontrato i miei genitori ma non nello stesso modo in cui io avrei incontrato i suoi.

Ok, posso farcela. Devo solo rilassarmi. Non è molto complicato. Sto solo per incontrare i genitori del mio ragazzo.

Oddio, lo sapranno che è il mio ragazzo? Devo presentarmi coma la sua ragazza?

No, dirò solo sono Carter. Si. Non hanno bisogno di un'etichetta. Solo Carter.

Ma se si aspettassero un'etichetta da parte mia? E se mi venisse un attacco di panico e finissi per vomitare sulle scarpe di sua madre? O sul gilet di suo padre? Indosserà un gilet suo padre?

Le mie mani tremavano, la presa sulla pochette si fece ancora più salda. Iniziai a sentire quella sensazione spiacevole alla bocca dello stomaco. La sensazione che hai il primo giorno in una scuola nuova, quando credi che vomiterai in ogni momento.

Sentivo come se il mio respiro aumentasse. Come se avessi un attacco d'asma. Non avevo nemmeno l'asma. Ma l'ansia che avevo era davvero forte e mi stava colpendo come fosse un maremoto.

Finalmente, presi un respiro profondo quando Harry parcheggiò di fronte a me.

Cercai di camminare verso la sua macchina composta e rilassata. Inciampai una o due volte, Harry cercò di non ridere di solito avrei riso di me stessa assieme a lui. Ma non ora, ero troppo agitata per farlo. Avevo bisogno di concentrarmi.

Mi schiarii la gola una volta salita sulla macchina, non guardandolo ma guardando davanti a me.

Ci fu silenzio per un paio di minuti fino a che Harry non rise facendo in modo che io mi voltassi verso di lui.

Brother's Best Friend ✽ hs [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora