-Styles!- Urlò per l'ennesima volta quella professoressa.
Sbuffai coprendomi il volto con le mani.
-Questa è l'ultima volta che la richiamo, alla prossima va dal preside!- Ribattè seccata.
-Non è colpa mia se continua a spiegare come una lumaca!- Risposi acidamente ricevendo un'occhiataccia da Cleo.
-Adesso basta! Dal preside ora!- Urlò indicandomi la porta.***
-Ma cosa diavolo hai in mente?! Devi smetterla con questo comportamento da immaturo Harry.- Mi disse Cleo appoggiata al muro fuori la presidenza.
-Non le sono mai piaciuto!- Mi difesi alzando le mani.
-E allora? Credi che facendole dispetti o rispondendole male ti aiuterà? Cosa dirà tua madre quando vedrà l'ennesimo debito in fisica?- Spiegò preoccupata.
-Ehi ehi ehi calmati! Non ho ancora nessun debito e non portare sfiga!- La rimproverai guardandomi intorno.Si avvicinò anche mia sorella.
-Ciao! Che ci fate fuori la seconda casa di Louis?- Chiese curioso.
-Harry..- Disse Cleo guardandomi.
-Sì, Harry?- Mi guardò.
-Uff ho risposto male ad un professore..- Spiegai ruotando gli occhi al cielo.
-Fammi indovinare, la Parker?- Chiese ironica.
-Esatto- Mi anticipò Cleo.
-Basta, c-cambierò!- Dissi non accorgendomi delle parole uscite dalla mia bocca, ma forse l'avevo detto per farli stare zitti. Quando quei due erano d'accordo erano anche peggio dei miei genitori.-Questa scuola mi stressa- Enunciò Cleo improvvisamente.
-Non dirlo a me.- Le dissi appoggiandomi al muro.
-Ciao ragazzi!- Arrivò Louis che ci salutò amichevolmente, non ricevendo però nessuna risposta da parte mia.
-Non si saluta?- Chiese sorridendomi ricevendo un'occhiataccia da parte di Gemma.Ruotai gli occhi al cielo, mi provocava?
Così per evitargli una risposta che conteneva tanta acidità e antipatia nei suoi confronti, salutai Gemma e Cleo e andai a casa.***
-NON E' COLPA MIA SE SPIEGA COME UNA LUMACA?!- Urlò mia madre.
Non parlai, avrei peggiorato solo le cose.
-Cosa ti passa per la testa Harry?! Perchè mentre sono al lavoro devo ricevere una chiamata dal preside della tua scuola per dirmi che mio figlio... il più educato della West High School, con voti alti in tutte le materie...abbia risposto male ad un insegnante? Spero che tu stia scherzando! Dov'è finita tutta l'educazione che ti abbiamo impartito io e tuo padre?!- Continuò più arrabbiata che mai.
-Posso spiegare adesso?!- Iniziavo ad alterarmi anch'io.
In tutta la mia vita avevo sempre odiato persone che urlavano, non si poteva dire tutto a bassa voce? Che bisogno avevano di urlare? Che forse urlando, una persona avrebbe capito meglio? No, urlando quella persona si sarebbe rotta i coglioni, mandando a fanculo tutto e tutti....perfino la sua finezza!-NO! Adesso tu sali in camera tua, studi fino a stasera e non esci di casa se non per andare a scuola! Sei in punizione Edward, un mese!-
Quando si arrabbiava usava il mio secondo nome.
-Mamm..- Intervenne Gemma.
-Zitta Gemma, se non vuoi che valga anche per te!- Detto questo se ne andò dritta in cucina.Avevo sempre amato quella parte di Gemma, anche quando avevo torto..mi dava ragione. Mi aiutava sempre quando avevo qualche discussione con i nostri genitori ed io facevo lo stesso. Diciamo che su quel lato ci aiutavamo a vicenda.
In un attimo sentii i miei occhi andare a fuoco, lacrime s'impossessarono del mio viso, non avevo mai litigato fino a quel punto con mia madre, non avevo mai ricevuto una punizione in vita mia...non ce n'era mai stato bisogno.
Corsi di sopra nella mia stanza, mi gettai sul letto e continuai a piangere. Ricevere rimproveri dai miei non era proprio il mio forte, in quel momento mi sentivo diversa come se li avessi delusi, ma non era di certo mia intenzione.
Rimasi sul mio letto per svariati minuti poi entrò Gemma... la stavo aspettando.
-Shh...non piangere!- Si sdraiò accanto a me e mi abbracciò.
Ricambiai subito, la tenevo stretta a me, mi sentivo al sicuro nelle sue braccia. Prese ad accarezzarmi i capelli facendo movimenti dolci.
-Aiutami Gemma.- Dissi stringendola.
Prese il mio viso tra le mani, mi asciugò le lacrime e mi poggiò un bacio sulla guancia.
-Beh..l'ho convinta per ridurre ad una settimana.- Mi guardò sorridente.
La guardai e l'abbracciai ancora più forte, lasciando ancora cadere lacrime. Non erano più lacrime di dolore ma di gioia.
-Basta Harry, non voglio vederti piangere coraggio..- Si alzò dal letto invitandomi a fare lo stesso.
-Gemma, non posso uscire di casa per una settimana..sai che palle!- Risposi asciugandomi il volto.
-Mhm finezza pari a zero, sorriso sulle labbra...ecco di nuovo il mio Harry!- Sorrise vittoriosa.
-Sai mi è venuta un po' fame..- Obiettai facendo gli occhi dolci sperando mi preparasse qualcosa.
-No non guardarmi così, posso aiutarti quanto vuoi ma su questo no.- Alzò le mani.Così a malvoglia mi alzai.."quando la fame chiama, bisogna rispondere" dice Niall.
-S-sono ancora giu?- Chiesi bloccandomi sulla soglia della porta, non avevo voglia di rivedere mia madre.
-Via libera capo.- Mi rassicurò.Scesi di sotto e indovinate un po'? C'erano tutti...non ne mancava uno...tutti!
-Uno, due, tre...quattro!- Dissi a bassa voce -Via libera vero Gemma?- Gli sussurrai mentre scendeva le scale con un sorriso stampato in volto.
I ragazzi mi guardavano dalla testa ai piedi, nessuno aveva il coraggio di dire niente e per di più mi guardavano un po' preoccupati vedendo la mia faccia e di conseguenza i miei occhi gonfi.
Abbassai il capo e mi diressi in cucina per mangiarmi un panino, avevo una fame tremenda.-Cos'ha Harry?- Sentii sussurrare a Gemma, mhm quella voce..
-Niente, solito litigio con i miei.- Rispose quest'ultima.Decisi di non pensarci e continuai a prepararmi il panino, poi qualcuno arrivò in cucina.
Louis
Ecco chi aveva pronunciato quelle parole!
Louis Pov.
-Niente, solito litigio con i miei.- Mi rispose Gemma.
Camminai verso la cucina e lo vidi armeggiare con un coltello, cosa che mi fece ridere.
-Posso aiutarti?- gli chiesi dolcemente.Dapprima mi guardò sbarrando gli occhi. Per un attimo incrociai il suo sguardo, occhi verdi misti a residui di lacrime e occhi rossi...aveva pianto. Solo immaginare quella scena mi fece tremare il cuore. Lo guardai per circa tre secondi, poi ruppe il ghiaccio tornando a fare il suo lavoro.
-No grazie, me la cavo da solo.- Mi rispose freddo.
Ruotai gli occhi al cielo appoggiandomi allo stipite della porta e lo guardai continuare. Ogni tanto alzava lo sguardo e vedendo che era reciproco, lo abbassava all'istante.
Era triste, arrabbiato..ma era anche molto bello...
-Cosa cazzo hai da guardare Tomlinson?!- Sbottò improvvisamente irritato mantenendo la calma.Ah e anche molto fine!
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HOLAAAA!!!
Ecco il terzo capitolo! allora che ne pensate?
scusate se non ho aggiornato ieri ma avevo tanti compiti e il mio PC non voleva collaborare!
me tranquille domani farò un doppio aggiornamento!
fatemi sapere come vi sembra questa versione di Abbie Allison Styles.
un bacio
e al prossimo capitolo
Dafne
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Abbie Allison Styles (Larry version)
Fanfiction«Vuoi saperlo davvero?» Annuii deciso. «Vuoi sapere perchè in questi anni sono stato così lontano da te?» «S-si..» «Vuoi sapere perchè ti trattavo male, i miei sbalzi d'umore?» «Si...si!» Sospirò. «Speravo questo momento non arrivasse mai..» farneti...