Capitolo 11

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-Harry!- Gemma si avvicinò a passo svelto, si vedeva lontano chilometri che era preoccupata.

-Sta bene, il peggio è passato.- Rispose Louis sorridendomi ancora una volta.
-Come va?- Spuntò Zayn seguito da Niall che mangiava un panino.
-Tutto bene.- Rispose mia sorella inginocchiandosi alla mia altezza, con una mano prese ad accarezzarmi la guancia pallida. -Hai mangiato qualcosa prima di partire?- Chiese guardando Niall, il quale gli fece una linguaccia.
-N-no.- Feci un lungo sospiro mentre Louis si sedette accanto a me tenendomi su i capelli.
-Grazie Louis.- Enunciò gemma sorridendogli.
Quest'ultimo annuì solamente per poi posare ancora una volta le sue iridi color cielo su di me, poi le sue labbra si aprirono in un enorme sorriso ed io, come al solito, imbarazzato abbassai lo sguardo.
-Vi aspettiamo in macchina.- Ammiccò Zayn.
-Mi hai fatto preoccupare.- Esordì improvvisamente Louis.
-Tanto a te che importa.- Dissi con un velo di tristezza.
Non rispose, ma mi guardò malissimo.
-Perchè credi questo di me?! Perchè credi che io non abbia un cuore?- Sbottò leggermente irritato.
-Quindi ti ho fatto solo pena, è per questo che..-
-Piantala! Sempre a pensare negativo.- Sbuffò guardando altrove.
-Sono realista e sono due cose differenti.-
-Se fossi realista te ne saresti accorto.- Disse abbassando il tono di voce.
-Di cosa?-
-Harry come stai?- Interruppe Niall.
-Oh..bene, sì sto bene.- Finsi un sorriso continuando a guardare Louis, il quale aveva lo sguardo fisso sul pavimento.
-Non vorrei disturbarvi ma...che ne dite di tornare in macchina?-
-Non disturbi un bel niente Niall.- Ringhiò il castano scontroso alzandosi e andandosi a sedere in macchina.
-Un giorno ci spiegherà la ragione dei suoi problemi.- Rise il biondino porgendomi una mano per alzarmi.
-Quel giorno sarà molto lontano allora.- Risposi triste accettando il suo aiuto.

Dopo qualche ora, la grande struttura dell'aeroporto di Stansed apparve davanti ai nostri occhi. Liam parcheggiò l'auto in un luogo privato e ad uno ad uno cominciò a tirar fuori i nostri bagagli. Fu così che ci incamminammo verso l'entrata, ma io riuscivo a muovermi a malapena, a causa di una valigia pesante e dell'enorme borsa che portavo in spalla. Louis lo notò, così si avvicinò guardandomi insistentemente. Imbarazzato a causa dei miei movimenti goffi, abbassai lo sguardo cercando di evitare il suo che ormai mi perforava la pelle.
-Dà a me.- Mi porse la mano facendomi segno di lasciargli la valigia -E' pesante.- Continuò premuroso.
Non gli risposi, quel comportamento mi stava facendo alterare parecchio.
-Faccio da solo.- Dissi reduce da mille pensieri mentali.
-Abbiamo un volo tra due ore, vorrei che ce la facessi per quell'orario.- Rise bloccandomi per un braccio.
Ruotai gli occhi al cielo strattonandomi via dalla sua presa e continuando a camminare, fin quando a passi veloci, mi superò scostandomi poco delicatamente, per poco non mi ritrovavo per terra, per tutto quel peso che indossavo.
Sbuffai continuando a seguire i ragazzi. Intanto lo guardavo. Lo scrutavo attentamente senza poterne fare a meno. La maglia a mezze maniche lasciava scoperte le sue braccia, dandomi piena vista dei suoi muscoli scolpiti. La sua mano, trascinava il manico della valigia, era così enorme e possente. In un attimo immaginai come doveva essere trovarmi tra le sue braccia, tra quelle grandi e calorose braccia. Tutte le sensazione che riuscivo a provare e a quel pensiero una lunga scia di brividi mi pervase.
Ad interrompere i miei pensieri fu Gemma, che come immaginavo, era venuta accanto a me notandomi in difficoltà. Senza emettere una parola, prese la valigia dalle mie mani trascinandola verso di sé.
-No.- Protestai cercando di riprenderla, ma inutilmente.
-Hei Gemma, porteresti anche la mia?- Scherzò Zayn.
-Muoviti, coglione!-
Le grandi porte di vetro si aprirono, dandoci piena vista di quell'interno. Scale mobili, persone che correvano, ampie sale, negozi, bar, i miei occhi erano meravigliati. Ebbene sì, non avevo mai preso un aereo in vita mia.
Tutto ciò era del tutto nuovo per me.
-Su prendete i biglietti, faremo il check-in per primo.- Esordì Liam, ben preparato sull'argomento.
Aprii la mia borsa rovistando tra le migliaia di cose che ci avevo infilato dentro, afferrai il biglietto tra le mani portandolo fuori.
-Ti amo anch'io Louis .- Sgranai gli occhi al suono di quella voce ed il biglietto cadde dalle mie mani.
In un attimo i ragazzi mi fissarono, non avevano capito che non ero stata io a pronunciare quelle parole, lo sguardo di Louis era tra il sorpreso ed il confuso.
Mi voltai e proprio dietro di me c'era una coppia intenta a baciarsi, alzai un sopracciglio voltandomi nuovamente verso di loro.
-Però, che roba.- Pronunciò il castano sentendosi al centro dell'attenzione.
Scossi la testa voltandomi nuovamente verso quella coppia. Erano così dolci e non a caso quel ragazzo si chiamava Louis. Ero sempre più convinta, che dietro il suo comportamento acido e menefreghista, si nascondeva la persona più buona del mondo.
-Seguitemi.- Prese parola Liam dopo un lungo ed imbarazzante silenzio. Cominciai a seguirli quando fui bloccato dalla mano del castano.
-Che..- Stavo per alzare di nuovo la voce ma mi interruppe mostrandomi il biglietto davanti agli occhi.
-Ti è caduto questo.- Mormorò sorridendo appena.
Lo afferrai saldamente ricambiando con un semplice 'grazie'.
-Sta più attento a dove metti le tue cose.- Mi rimproverò.
-Mi era solo caduto, Louis.- Mi difesi.
-Appena hai sentito quella frase vero?- Mi guardò malizioso -Devo ammetterlo, per un attimo sono rimasto sconvolto.- Ghignò, io scossi la testa rimanendo in silenzio.
Fece un ultimo sorriso poi cominciò a seguire i ragazzi cosa che, se non volevo rischiare di perdermi in quell'enorme struttura, dovevo fare anche io.
Una volta terminato il check-inn, ci sistemammo in un enorme sala, composta da una pila di sedie l'una accanto all'altra. Al posto delle finestre, c'erano delle vetrate, che ci davano piena visione della lunga pista, dove già alcuni aerei prendevano il decollo.
Tremai solo a quella vista.
-Adesso cosa facciamo?- Chiese Louis sedendosi su una sedia.
-Rilassati un po'.- Risposi tornando verso di loro.
Di tutta risposta fece una linguaccia.
-Se proprio non hai nulla da fare, va a prendere delle bottiglie d'acqua.- Sentenziò Liam.
-Agli ordini capo.-
Sospirai continuando a guardare fuori, una ciocca cadde davanti al mio viso procurandomi un leggero fastidio, portai una mano tra i capelli sciogliendomi quella che doveva essere una coda di cavallo.
-Di chi è questo?- Dissi rivolgendomi ai ragazzi, con in mano un braccialetto.
-E' di Louis - Rispose Liam ridendo.
-E cosa ci fa nei suoi capelli?!- Chiese arrabbiata Gemma.
-Eccomi, ecco le bott..-
-Louis cosa ci fa il tuo braccialetto nei capelli di Harry?!-
-Gemma lascialo star..- Mi interruppe.
-Shh! Allora?-
-Beh prima, quando non si è sentita ben..- Iniziò a spiegare imbarazzato.
-E?- Insistette mantenendo il contatto visivo con il castano leggermente rosso in viso.
-Gemma calmati, non c'è nessun problema!- La rimproverai.
-Oh si invece. Mi raccomando, non deve succederle nulla.- Sussurrò al castano ma lo sentii.
-Tieni Louis.- Gli consegnai il braccialetto -Grazie.- Dissi infine seguendo Gemma.
-Sei.davvero.un.idiota- Ringhiai andandogli incontro.
-Harry...-
-Prendertela per un insulso braccialetto!- Alzai la voce.
-Non devi più avvicinarti a lui.- Abbassò lo sguardo.
-Che cosa?-
-Hai sentito benissimo!- Mi guardò dritto negli occhi.
-Ma..-
-Niente Harry, non voglio che ti accada nulla.- Attorcigliò le braccia attorno al mio corpo regalandomi un caloroso abbraccio.
-Cosa può capitarmi? E' solo..-
-Il mio migliore amico.- Terminò la frase.
-E' questo il problema vero?- Sbottai arrabbiato -Solo perchè è il tuo migliore amico e..-
-Non fa per te.- Mi baciò la fronte.

Abbie Allison Styles (Larry version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora