Capitolo 17

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Avevamo  appena fatto ritorno dalla spiaggia, c'era stato anche un avvistamente  di uno squalo...ma fortunatamente, non era successo nulla di grave.
-Harry !- Louis mi richiamò mentre gli altri sparivano nelle loro camere.
-Si?- Risposi frettoloso facendogli cenno di fare presto, non avevo voglia di litigare ancora.
-Hai un po' di tempo? Dovrei parlarti.-
-Se è un'altra bugia per prendermi per il culo, puoi tenertela.- Risposi acido.
-Perchè pensi sempre le stesse cose?-
-Forse perchè tu fai sempre le stesse cose?- Chiesi indifferente.
-Senti Harry, non voglio litigare adesso va bene? Voglio solo parlare..- Spiegò alzando le mani.
-Adesso no.- Salii di corsa le scale precipitandomi in camera.
-Su Harry!- Mi chiamò di nuovo, ma non risposi.
Chiusi la porta della mia camera, appoggiandomi con la schiena sulla  superficie rigida. A dir la verità ero leggermente curioso di ascoltare  cosa aveva da dirmi. Per la prima volta mi era parso sincero, come se  dovesse davvero dirmi qualcosa d'importante. Sul suo viso non c'era  alcun ghigno divertito, nessuno sguardo malizioso, solo sincerità ed un  po' di tristezza. Pensando a ciò corsi in bagno aprendo il rubinetto, in  quel modo la vasca cominciò pian piano a riempirsi, sì, il mio scopo  era un bagno, un bagno lungo e rilassante. Mi spogliai velocemente poi  presi il mio iphone e feci partire la canzone Lego House di Ed Sheeran,  era la mia canzone preferita. Mi trasmetteva tranquillità, serenità. Le  parole scorrevano lente giungendo alle mie orecchie, ma  ovattate...troppo tardi mi ero immerso nella mia amata vasca e addio  mondo.
Dovevano essere le sette e mezza, visto che si sentivano i gridolini di  Liam per il suo cartone animato preferito. Tutto in quella casa mi  piaceva, a cominciare dal mattino quando tutti insieme andavamo alla  ricerca di una spiaggia, fino alla sera quando sempre tutti insieme  uscivamo per la città, girando in negozi o bar del posto. Tra risate,  scherzi....ed anche dispetti, ma non m'importava, quella vacanza doveva  essere indimenticabile, la più bella di tutte, me l'ero promesso.
Tutto era perfetto, non come avevo immaginato. Andare dall'altra parte  del mondo, in una terra nuova, scoperta da un uomo che non sapeva  nemmeno in quale posto era andato a finire, abitata da milioni di  persone...l'America era sinonimo di sogni, di promesse mantenute, di  speranza e di nuova vita...lo era, lo era davvero!
Ero ancora lì, sdraiato nella vasca mentre il mio corpo era avvolto da  un'ondata d'acqua calda, la musica era quasi finita, era il mio pezzo  preferito.

-Don't hold me doooown....I think my braces are breaking and it's more  than I can taaake. And if it's dark in a cold December....- Cominciai a  canticchiare sottovoce.
-Harry?- Una voce squillò dalla porta del bagno.
Sobbalzai risvegliandomi dallo stato di trance ricordandomi di non aver chiuso a chiave la porta.
-N-no!- Mi alzai di corsa prendendo il primo asciugamano che mi capitò davanti.
-tranquillo, non entro..- Sentii Zayn sorridere -Volevo solo chiederti  una cosa, stasera noi andiamo in discoteca vorresti unirti a noi?- Mi  chiese speranzoso.
Me lo chiedevano sempre, sapevano che odiavo posti così affollati e pieni d'alcool...non erano fatti per me.
-Ehm...no Lou, davvero...sono stanco, credo che andrò a dormire prima  stasera, grazie lo stesso.- Sorrisi ma poi ricordai che non poteva  vedermi.
-E siamo a due, che palle che siete.- Rispose ironico facendomi ridere -Ci vediamo dopo!-
Tirai un sospiro di sollievo poi, come al solito, scivolai lentamente  nella vasca continuando il mio riposo continuando a riflettere sulle  parole di Zayn, chissà cosa voleva dire.

Louis Pov
Ero in giardino, in piedi accanto la staccionata. Il cielo iniziava a  scurirsi, le stesse iniziavano a brillare. Inconsciamente iniziai a  guardarle, erano splendide. Facevano riaffiorare in me tanti ricordi a  partire dalla mia infanzia, quando con la mia famiglia mi trasferì dal  Pakistan a Londra, i primi litigi con le mie sorelle, il mio primo  giorno di scuola, quando incontrai Gemma e i ragazzi...quando per la  prima volta scontrai gli occhi di quel ragazzo che mi aveva fatto  perdere la testa...le litigate e i dispetti che ci facevamo a vicenda,  non sarei arrivato a quel punto, ma purtroppo avevo dovuto farlo e lo  accettavo, anche se con molta difficoltà.
E poi lo vidi, una stella che si spostò velocemente scomparendo  lasciando dietro di sé una lunga scia e fu proprio lì che il mio  desiderio più grande si espresse, fu proprio in quel momento che decisi  di cambiare, di essere migliore, con tutti.
-Se esprimi un desiderio è perchè vedi cadere una stella, se vedi una  stella cadere è perchè guardi il cielo, e se guardi il cielo, è perchè  credi ancora in qualcosa.- Quella voce arrivò alle mie spalle.
-Sì, credo ancora in qualcosa.- Quella frase era talmente giusta in quel momento che senza rendermene conto risposi a mia volta.
-Davvero?- Ecco che quella parola mi fece voltare verso chi l'aveva pronunciata.
-Oh...Zayn...c-cosa stavi facendo?-
-Niente, navigavo su internet ed ho trovato questa frase, carina vero?- Mi domandò sorridendo.
-Si....carina...- Tornai a guardare le stelle che splendevano più del dovuto.
-E così, credi ancora in qualcosa?- Mi domandò ancora.
Abbassai lo sguardo nel vuoto, rimasi in silenzio ripensando alla sua domanda.
Poi ecco che i miei occhi iniziarono a bruciare, milioni di lacrime  aspettavano un battito di ciglia per poi cader giù. Le gambe iniziarono a  tremare, la testa a farmi male, la corazza che mi ero costruito in poco  tempo stava per cedere. Stava accadendo per davvero? No, non poteva  essere! Louis Tomlinson non piangeva mai, Louis Tomlinson non aveva mai bisogno di  nessuno, Louis Tomlinson non poteva mollare, non doveva essere debole...se  la sarebbe cavata da solo, ce l'avrebbe fatta. E invece in quel momento  sembravo mollare, come se non ero mai stato me stesso, come se in tutto  quel tempo avessi recitato una parte che purtroppo non mi apparteneva,  non faceva per me. Affatto.
-Louis? E' tutto apposto?- Zayn si avvicinò appoggiandomi una mano sulla spalla.
-Sì Zayn, tutto apposto..-
Ed ecco che ritornavo me stesso, l'aria da duro s'impossessò di nuovo  del mio corpo, indossai di nuovo la maschera fatta di bugie e rimpianti,  ma non sarei tornato come prima. Avevo un sogno, e quel sogno era  destinato a realizzarsi, ero deciso, avevo deciso.
-Ho solo un forte mal di testa.- Dissi toccandomi leggermente le tempie.
-Allora vieni dentro dai.- Annuii ed una volta entrati mi buttai sul divano, sprofondando in esso.

Abbie Allison Styles (Larry version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora