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MADISON'S POV

Mi stavo dirigendo verso il letto, quando sobbalzai per lo spavento causato da un forte tuonò che rimbombò nella stanza. Uff... sembra che l'acquazzone non voglia finire. Meno male che Justin è arrivato prima del diluvio.

Io non gli avevo nemmeno chiesto il perché fosse scappato e dove stesse fuggendo oppure perché rimase qui con me e perché dorme qui assieme a me... ma ora son troppo stanca per chiederglielo. Lo farò domattina.

Mi avvicinai al letto a mi infilai sotto le coperte.

Justin si fermo accanto al letto e si tirò su la maglia per slacciarsi i pantaloni. Non mi sorpresi a vederli che li portava a vita molto bassa e poco dopo inziò a tirare giù la zip dei jeans. OH CAZZO! Justin si stava per togliere i pantaloni davanti ai miei occhi e- sicuramente- avrebbe dormito nel mio stesso letto con addosso solo i boxer. Avevo notato che non indossava nemmeno le calze dato che indossava un paio di Vans senza lacci. Si accorse che lo stavo fissando. Diventai leggermente rossa ma poi lo guardai negli occhi.

Stava sorridendo. Magnifico.

"Che c'è?" mi chiese.

"Ehm stavo pensando a come fai a dormire vestito-non vestito- così...tu non hai freddo?" mentì.

"No" rispose secco. "E ti faccio notare che anche tu sei molto poco coperta quindi..". Già, indossavo solo una maglia di Tezenis e cominciavo ad avere freddo, ma non glielo dissi.

Distolsi lo sguardo mentre finiva di spogliarsi per non arrossire ulteriormente o rischiare di svenire nel letto, ma più che altro la prima mi spaventava leggermente di più...

Poco dopo lo sentì infilarsi nel letto, non troppo distante da me. Mamma mia, ero qui con lui.

"Madison?"

"Mmh" risposi voltandomi leggermente verso di lui. Gli davo le spalle, ma sapevo che un'opportunità del genere non mi sarebbe mai più ricapitata e così decisi di voltarmi per poter assaporare ancora qualche minuto i suoi magnifici occhi.

"Se ti va posso cantarti qualcosa, per ehm... dormire". Sembrava quasi...impacciato? Justin impacciato...WOW.

"Okay" risposi tendando di apparire più calma possibile, ma sinceramente mi stavo sciogliendo dentro.

Aspettai qualche istante perché evidentemente Justin stava pensando quale canzone cantarmi. Nel frattempo chiusi gli occhi.

What do you mean?

Incominciò e subito sgranai gli occhi. Sembrava la voce di un angelo. E quell'angelo era lì accanto a me, che cantava per me.

Justin disse le prime strofe ad occhi aperti ,ma poi gli chiuse e ogni tanto li riapriva. Lo osservai per un po' e poi richiusi gli occhi per vivere al meglio quel momento. Io lui e la sua voce splendida. Era tutto ciò di cui avevo bisogno.

La sua piccola "esibizione" fu splendida- come al solito- anche se da sdraiato non raggiungeva molto bene alcune note, rimaneva incredibile.

Non dissi niente, gli sorrisi e lui ricambiò. Si sollevò su un gomito e i guardò dritta negli occhi. Era così fottutamente perfetto!

Si passò la lingua selle labbra e pareva teso...non so. Mi guardò un secondo e poi allungo il braccio verso di me e mi scostò una ciocca dei miei capelli che ricadeva sulla faccia. Al suo contatto non dico che mi fosse venuta la pelle d'oca, ma quasi...

Avevo smesso di respirare in quel breve istante.

As long As you love me we could be starving
We could be homeless, we could be broke
As long as you love me i'll be your platinum, i'll be your silver, i'll be your gold
As long as you lo-lo-lo-lo-lo-lo-love me
As long as you lo-lo-lo-lo-lo-lo-love me

Cantò. Era la mia canzone preferita e sentirmela cantare qui, da lui, era una cosa assolutamente surreale, eppure era realtà-non so come- ma lo era.

Significava:

Finché mi amerai, potremo soffrire la fame,
Potremo essere senza casa, potremo essere senza un soldo
Finché mi amerai io sarò il tuo platino, sarò il tuo argento, sarò il tuo oro
Finché mi amerai
Finché mi amerai.

E devo ammettere che quelle parole sarebbero state perfette se non fossero cantate per me. Perché si sa...Justin non ama, non ama me. E credo non abbaia mai amato nessun'altra in questi due anni. Lei era tutto per lui. È rimasto fregato. Succede in amore, ma forse lui ci credeva talmente tanto da sentirsi morire quando non provava quel sentimento. L'amore era la forza più travolgente che abbia provato finora .c'è una frase che mi viene in mete adesso... l'avevo letta una volta e mi sembra perfetta per il caso di Jus: il dolore cambia le persone. E forse è stato proprio il dolore a cambiarlo.

Mi dispiaceva chiaramente per lui, perché anch'io ero rimasta fregata parecchio dall'amore, ma credo per lui sia un po' diverso.

Mi accorsi solo in quel momento che le luci della stanza erano già spente, ma probabilmente non mene accorsi perché dalla finestra entrava la luce del lampione e dava alla camera con le pareti sui toni dell'arancio un aspetto quasi macabro, ma stavo bene. Justin era lì con me.

Avevo una mano appoggiata sotto alla testa e una sul mio fianco, sotto le coperte e Justin piano piano allungò la sua mano destra per toccare la mia. Le sue mani erano calde... mentre li mie, bè, erano sempre ghiacciate, ma in quel momento avevo davvero freddo, solo che non lo ammisi.. anche lui sene accorse perché gli venne la pelle d'oca poco dopo avermi toccato.

"Ehi Madison, ma sei congelata... hai freddo?" chiese con il suo sguarda stra dolce e aggrottò le sopracciglia come per farmi capire che si preoccupava. Si hahah, bella battuta. Grande Madison!

"Si, ho un po' freddo..."ammisi, intanto mi girai e mi scostai le coperte di dosso. Brrrr

"Dove vai?" chiese Justin.

"Prendo una coperta dall'armadio". Risposi secca. Ma non feci in tempo ad alzarmi dal letto chi mi afferrò per il bracciò e mi ritirò immediatamente nel letto. Ma che cazzo ha?

"Tieni" mi disse porgendomi la sua felpa.

"No grazie, prendo la coperta". Insistetti.

"No, ti metti la mia felpa". Cazzo oh non mi lasciava scelta ed ero troppo stanca e non avevo voglia di ribattere quindi accettai.

"Va bene..."dissi e la misi. Mio dio! Odorava di lui ed era...era...divina. Mi stava larghissima e aveva le maniche un po' troppo lunghe, ma sarebbe stata perfetta, mi sarei potuta scaldare facilmente.

"Grazie" dissi. Ma non mi rigirai per guardarlo. Rimasi così e gli davo le spalle. Mi allontanai leggermente. Lui nemmeno sene accorse. Credo.

Chiusi gli occhi e mi preparai a dormire.

"Buonanotte Mad" disse Justin quasi sussurrando alla notte buia. Ma io lo sentì e non potete immaginare quanta voglia abbai di girarmi e guardarlo negli occhi dicendoli le stesse identiche cose. Ma non mi mossi e mi finsi addormenta.

Poco dopo caddi in un sonno profondo e -come immaginavo- sognai due splendidi occhi color nocciola dannatamente vicini.



Il cantante che entrò dalla mia finestraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora