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"Okay, che vuoi?" chiesi fingendomi scocciata. Non lo ero affatto, ero quasi felice all'idea che mi avesse chiamato.

"Uscire con te. Mandami il tuo indirizzo, passo a prenderti tra un'ora" disse serio lui e dal suo tono di voce non credo fosse possibile dirgli di no, a parte che nemmeno lo avrei fatto.

"E sarebbe un appuntamento?" chiesi utilizzando un tono di voce abbastanza vago per non fare trapelare le mie emozioni.

"Mmm, vedilo come preferisci, l'importante è che esci con me" disse Justin.

"Okay, ti mando l'indirizzo, ma dimmi quando stai arrivando così scendo e tu non devi salire".

"Perché non vuoi farmi salire? Paura Mad?" chiese con voce roca e maliziosa. Persino al telefono aveva la voce più sexy del mondo.

"Io? Paura di te Bieber? Non credo proprio" gli risposi convinta io.

"Attenta Madison... non sai con chi stai palando" disse a voce bassa. Avrei voluto rispondergli una cosa tipo: tu non mi spaventi o sei un pallone gonfiato, ma aveva riattaccato. Stronzo.

Qualche minuto dopo gli inviai un messaggio con su scritto l'indirizzo e nemmeno mi rispose. Mi stava quasi passando la voglia di uscire con lui, se non fosse che ha un sorriso mozzafiato con denti perfetti e brillanti, un corpo da urlo e che è Justin Bieber.

Non sapevo dove volesse portarmi e quindi non sapevo nemmeno come vestirmi, quindi decisi di indossare qualcosa di carino ma abbastanza comodo.

Avevo scelto di indossare un paio di jeans scuri a vita alta con una camicetta color porpora da infilare dentro. Misi le mie splendide decolté nere da abbinare alla mia borsa di Praga e visto che erano solo le due e il sole infastidiva i miei occhi, misi in borsa anche dei Ray ban. Applico un po' di eyeliner nero e mascara vamp, rossetto scuro e lascio fluenti i miei capelli castani. Non sono molto lunghi, mi arrivano appena sopra il seno, sono leggermente mossi e infondo hanno qualche ciocca color biondo. Questo è il mio colore naturale, ma fino a circa un anno fa ero bionda. Poi, non so se per imitare mia sorella o solo perché ero stufa di rifarmi la tinta, sono tornata castana. Non mi dispiace affatto, ma coloro ancora alcune ciocche di biondo solo per dare un po' più di luce.

È quasi passata un'ora ed ero seduta sul divano a leggere After quando il mio cellulare squillò riportandomi alla realtà.

Sto arrivando. Preparati.

Potrebbe sembrare quasi un messaggio a doppio fine, ma so che lui da me non avrà nessun secondo fine.

Ed eccolo qui, il ragazzo più ricco d'America, con il sorriso più bello del mondo e gli occhi più dolci che Milano abbia mai visto.

Anche con t-shirt bianca, semplici jeans strappati e Supra nere, è il ragazzo più bello del mondo. Ma la cosa che lo rende ancora più bello è il fatto che sia qui con me, per me. Ed è molto più di quello che mi aspettavo dalla vita.

Dopo qualche omento passato ad osservarci reciprocamente, Justin rompe il silenzio. "Vogliamo andare?" domanda. Annuisco e poco dopo mi sento avvampare perché Justin aveva unito la sua mano alla mia intrecciando le sue lunghe dita affusolate alle mie. Cazzo. Respira Madison, respira. Provai a far finta di ulla, ma capì di star fallendo miseramente perché Justin fece uno dei suoi sorrisetti maliziosi e estremamente belli.

Avevamo raggiunto l'auto e mi lasciò andar la mano per salire. Era un Range Rover nero, uno dei soliti che usano le sue guardie per portarlo in giro, ma stranamente non ce n'è nemmeno una.

"Niente guardia del corpo? Ti lasciano privacy?" chiesi curiosa. Sorrise.

"No, oggi mi lasciano privacy" disse lui rivolgendomi un altro dei suoi bei sorrisi. Sorrisi anch'io.

Il cantante che entrò dalla mia finestraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora