16. Di nuovo Kira

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Flashback:

«Ryuzaki... sappi che io ti amo, e non ti lascerò mai» disse Light, abbracciando Ryuzaki steso a letto, che stava diventando sempre più debole.

Da quando aveva saputo che a L non restava poi così tanto tempo, non aveva fatto altro che  disperarsi interiormente.

L era ormai diventato la sua ragione di vita, e senza di lui Light si sarebbe sentito perso.

«Oh, Light... ti amo anche io» rispose L, sorridendogli.

Allora Light si avvicinò, piangendo, all'orecchio di L, sussurrandogli: «Suggelliamo questo nostro amore, Ryuzaki»

All'inizio Ryuzaki, senza capire, gli aveva sorriso innocentemente.

Poi, quando aveva inteso cosa Light volesse veramente dire, acconsentì, anche se un po' incerto.

Nessuno dei due se ne pentì mai.

Passarono la notte insieme, lontano da tutto e da tutti, lì, in quella spoglia camera d'ospedale.

Mancava poco tempo prima che Ryuzaki morisse, e dovevano sfruttarlo al meglio.

Quella notte fu speciale per entrambi, erano pienamente consapevoli di quello che stavano facendo.

Dopo quella volta, il loro rapporto diventò sempre più intimo.

Light diventava sempre più premuroso, quasi non si riconosceva più in quel ragazzo malvagio che era stato una volta, in un tempo che gli sembrava ormai diventato appartenente a un mondo parallelo.

Era riuscito finalmente a capire l'importanza della vita, dell'amore, dell'amicizia; era riuscito a maturare, fino a quando...

Un giorno Ryuzaki lo lasciò, morendo all'improvviso.

Light era rimasto solo.

Fine flashback.


Ryuzaki era... morto.

Sì. Lui, il celeberrimo detective L, la cui fama era conosciuta in tutto il mondo, era morto.

Il primo e unico vero amore di Light, Ryuzaki, era morto prima ancora che Light potesse dimostrargli in ogni maniera il proprio intenso amore.

Avevano vissuto tantissimi bei momenti insieme, ma adesso era tutto finito.

Light aveva perso ogni voglia di andare avanti. Era caduto in depressione per colpa sua.

Così, dopo molti mesi dalla morte di Ryuzaki passati fra le lacrime e singhiozzi, aveva invocato nuovamente Ryuk, costringendolo a restituirgli il Death Note, e aveva cominciato a giustiziare criminali - e non - a destra e a manca.

Non voleva pensare a Ryuzaki, gli faceva troppo male.

Aveva deciso di diventare di nuovo un pluriomicida, più di quanto non lo fosse già stato in passato.

Doveva dimenticare.

Doveva dimenticarlo.

I suoi occhi erano ridiventati malvagi, dal suo sguardo si percepiva che dentro di sé non stava bene. Né mentalmente, né fisicamente.

Era insano, era pazzo.

Quel pomeriggio d'estate accese la tv, per vedere come tutti i giorni i criminali da uccidere.

Crack || Death NoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora