Chapter nine

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"Il concorso consiste nel preparare due foto al giorno, per venerdì mattina dovrete averle consegnate tutte, sabato verranno eletti i vincitori e domenica torneremo a casa" spiegò Jason "Tutto chiaro?" chiese infine.

Molto probabilmente per la stanchezza tutti annuirono e in meno di due minuti ognuno si trovava nella propria stanza.

"Mettiamo a posto le valige e dormiamo" esclamò la bionda appena arrivate in camera.

"Io salto direttamente la parte in cui si dorme" dissi buttandomi sul letto.

"E le valige?" chiese Tracy.

"Resteranno piene fino a domenica prossima" mi rigirai dall'altra parte del letto curandomi solo di togliermi le scarpe. "Notte" annunciai prima di spegnere la luce.

"Sfaticata" sbuffò Tracy per poi accendere la lampada sul comodino e mettersi a disfare la sua valigia.

La mattina seguente fui svegliata dallo sbattersi di una porta.

"Vis tirati su da quel dannato letto!" urlò una voce a me non molto conosciuta. Lentamente aprii gli occhi, rotolando nel letto fino a cadere a terra. Una sonora risata scoppiò alla mia destra, mi voltai immediatamente e notai Jess.

"Buongiorno" salutai alzandomi.

"Ciao" rispose continuando a ridere.

"Tracy?" chiesi non notando la sua presenza in stanza.

"Si è fiondata in bagno non appena ho messo piede qui dentro" disse con un'alzata di spalle. Annuii semplicemente indagando su cosa stesse facendo la mia amica in bagno da così tanto tempo, scoprendo poi che stava tentando di coprirsi le occhiaie senza successo.

Sbuffai sonoramente, notando solo in quel momento a quanto somigliasse a Lila, scossi la testa scacciando il pensiero e presi i primi vestiti che capitarono dalla valigia, per poi indossarli e scendere insieme alle due ragazze.

Dopo colazione Jason ci portò in un fantastico parco per scattare le prime foto del concorso.
"Bene ragazzi. Avete due ore per fare alcune foto tra cui dovrete scegliere, fatevi un giro e lasciatevi ispirare da questo magico posto" concluse il discorso battendo le mani, come a dirci di andare, e subito partii per la mia strada. Quando dovevo fotografare volevo stare sola, senza altri che mi distraessero dal mio lavoro. Girai per il sentiero, guardandomi intorno in cerca dell'ispirazione. C'era un laghetto ed un salice piangente che ci si affacciava sopra. Molti si erano già posizionati lì, intenti a cercare la luce giusta e l'angolazione per poter scattare al meglio la foto di quel paesaggio incantevole, ma non fu quello che mi colpì.

Continuai dritta per la mia strada, per poi deviare in mezzo al prato. Poco distante, sotto una quercia, c'erano dei ragazzi che stavano suonando le percussioni su pentole e secchi, non molta gente li stava ascoltando, ma sembrava quasi che fossero lì solo per il piacere di starci, senza voler alcun tipo di pubblico. Mettevano molta passione nel suonare e si poteva notare come si stessero divertendo.

Mi posizionai su una panchina che stava poco distante da loro e scattai qualche foto, cercando di non farmi notare, mi avvicinai anche, per evitare che le foto fossero più incentrate sul parco rispetto ai ragazzi.

Quando ebbi scattato all'incirca venti foto, iniziai a tornare verso il punto di incontro, mentre la loro musica scemava man mano che mi allontanavo.

"Bello vero?" chiese una voce alle mie spalle. Mi voltai con un sobbalzo per lo spavento.

"Jake, mi hai fatto prendere un infarto!" esclamai riconoscendo la chioma verde. Lui rise beffardo avvicinandosi per poi affiancarmi.

"Comunque sì, questo posto è fantastico" dissi guardandomi intorno, osservando attentamente ogni dettaglio del parco pieno di vita e colori.

"Concordo, e quei ragazzi che stanno suonando sono davvero bravi" esordì.

"Mi hai seguita?" chiesi curiosa ed un po' stupita, fermandomi di scatto.

"Seguita non è il termine giusto" rispose ridacchiando. "Mi trovavo nelle vicinanze e ti ho visto scattare le foto" accennò verso la macchina fotografica appesa al collo. La presi in mano come d'istinto e riguardai gli scatti.

"Ti sono venuti davvero bene" sussurrò alle mie spalle. Percepivo la sua presenza dietro di me, estremamente vicina.
Mi girai verso di lui.

"Torniamo al gruppo?" chiesi dopo qualche attimo di silenzio.

"Certo" sorrise. "Ma prima..." mi prese per mano, tornando indietro, verso i ragazzi, sentivo la musica più vicina.

"Che vuoi fare?" chiesi ridendo nervosa.

"Balliamo!" esclamò come un bambino quando vede i suoi regali a Natale.

"Scordatelo!" potevo scommettere di essere diventata rossa.

"Oh andiamo!" mi incoraggiò, trascinandomi vicina a lui.

"No!" iniziai a ridere quando mi prese da dietro dopo una tentata fuga e mi costrinse a ballare.

I ragazzi che suonavano iniziarono a ridere compiaciuti, alcune altre persone iniziarono a ballare vicino a noi ed alcuni passanti si fermavano incuriositi o ci guardavano straniti.

Quando la musica si fermò, la piccola folla iniziò ad andarsene, come del resto anche noi.

"Questa me la paghi!" esclamai appena tornammo al punto di ritrovo, dopo aver passato il tempo impiegato per tornare a ridere.

"Oh, quanta paura che mi fai piccola" rise, per poi lasciarmi e andare verso i suoi amici.

Non appena Tracy mi vide, mi assalì iniziando a blaterare su quante foto fosse riuscita a fare e del fatto che non sarebbe mai riuscita a sceglierne solo una. Non le prestai molta attenzione, più che altro ero davvero stanca e ancora stupita della spericolatezza di Jake, che mi ritrovai a fissare con un sorrisino ebete stampato in faccia. Prima che potesse notarmi, tornai a concentrarmi sulla bionda, ma nulla da fare. Più parlava di foto, più il mio cervello ronzava.

Pensai al fatto che ero in una splendida città, piena di colori e fotografie fantastiche che aspettavano solo di essere scattate, pensai anche alla grande possibilità che mi era stata data e che dovevo buttare via.

Non dovevo e non potevo permettermi di far star male le persone a cui tenevo di più.


Angolo autrice
Oddio un altro schifo di capitolo, sinceramente non so neanche perché continuiate a leggere questa sottospecie di storia.
So che al momento lo sviluppo è molto lento, ma sopportate ancora un po' prima del grande sconvolgimento.
Okay mi ritiro, cactus a tutti
-e

close as strangers [sequel of burn it down]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora