Chapter twenty seven

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Non avevo certo intenzione di passare il mio primo giorno d'estate così, ma ormai era fatta.
Avevo passato le ultime due ore al telefono con Lila, parlando del più e del meno e ridendo per cavolate. Mi aveva informata sugli ultimi fatti accaduti e di come non vedeva l'ora arrivasse la cerimonia del diploma.

«Oh Dio mi ero quasi scordata!» esclamò ad un certo punto, interrompendo l'avvincente storia di come aveva beccato il bidello con la professoressa di ginnastica farsela nel corridoio.

«Cosa?» mi tirai a sedere sul letto, pronta ad ascoltare altri gossip. Un tempo non mi piaceva stare ad ascoltare Lila blaterare ore ed ore su questo e quello, ma in un certo senso mi mancava anche, per non parlare del fatto che avevo sviluppato un certo interesse nell'arte del gossip da quando non lo sentivo ogni giorno.

«Ho scoperto che mia mamma si sente con un tipo» disse e potei vederla saltellare energicamente sul posto.

«Chi?» volli sapere quindi, interessata dalla news.

«Non l'ho ancora scoperto, in ogni caso continua a sorridere, ha la faccia da ebete tutto il giorno tutti i giorni e non la finisce di essere gentile» descrisse sua mamma come una dodicenne in preda alla sua prima cotta.
«Dal telefono non ho visto molto, ma credo che l'abbia chiamato con un nome in codice, a meno che il tipo con cui si sente non sia una lei, a quel punto si sta sentendo con una certa Louise» ci lasciammo entrambe scappare una breve risata, prima di essere interrotta da mio padre che mi chiamava per la cena.
Salutai Lila augurandole una buona serata e di scoprire chi era questa misteriosa Louise, prima di scendere al piano di sotto.

«Allora, sei pronta per il diploma?» chiese mio padre mentre lo aiutavo ad apparecchiare la tavola.

«Mai stata più pronta per qualcosa» risposi appoggiando i bicchieri.

«I tuoi amici?» prese la padella dai fornelli, mettendo nei piatti una porzione ciascuno di pollo.

«Stanno bene, anche loro non vedono l'ora di aver finito» dissi sedendomi a tavola ed iniziando a mangiare, mentre mio padre poggiava la padella, per poi ripetere le stesse azioni.

La serata la passai con un insolitamente felice papà a parlare del più e del meno, raccontargli degli ultimi gossip appena riferitomi da Lila e guardando orrendi programmi in tv.

Improvvisamente il sul telefono si illuminò, segnalando l'arrivo di un messaggio.

«Tutto pronto per mercoledì?»
da: Tom; 21:18

«Papà, il tuo collega ti scrive!» lo informai, mentre tornava in salotto con una ciotola di pop corn.

Mi fissò per un attimo, prima che gli indicassi il telefono.
«Ah, grazie Vis» disse poggiandomi la ciotola in grembo, per poi prendere il cellulare in mano e cominciare a scrivere. Non ci mise molto, ed una volta finito la sua attenzione fu di nuovo alla tv.

Quando mi alzai dal divano per andare a letto, lasciai il salotto stranamente felice. Non passavo una serata del genere da troppo tempo.

Quando raggiunsi la mia camera mi gettai sul letto, controllando il telefono abbandonatovi sopra ore prima, non trovando nulla di nuovo se non qualche messaggio.

«Guarda come mi sta bene la toga!»
da: Lila; 22:30

«Domani ti va un frullato?»
da: Tracy; 22:36

«Pronta per il diploma?»
da: D; 23:41

Risposi alle mie amiche, prima di cliccare sull'ultimo messaggio ricevuto.

«Mai stata più pronta, tu?»
inviato; 23:47

Non mi curai della risposta, decidendo di andare a prepararmi per dormire, dirigendomi quindi verso il bagno. Non appena tornata in camera mi infilai il pigiama, per poi sdraiarmi nuovamente sul letto e riprendere in mano il cellulare.

«Insomma. Quando hai la cerimonia?»
da: D; 23:48

«Fra due giorni. Lila mi ha detto che invece voi l'avete mercoledì pomeriggio»
inviato; 23:52

Aspettai una risposta per qualche minuto, ma niente arrivò, quando improvvisamente il telefono cominciò a suonare.

«Pronto?» risposi, sapendo già chi fosse a chiamare.

«Ciao» un sorriso mi si dipinse sul volto ed aveva detto solo una parola.

«Hey» risposi semplicemente, non c'era bisogno di tante parole con lui.

«Mi stavo chiedendo, le vostre toghe sono verdi come le nostre? Sai, giusto per sapere» risi alla sua domanda sciocca.

«No, sono blu. Hai intenzione di sprecare altro credito solo per sapere se metterò un vestito o no? Perché penso tu sappia già la risposta» continuai ridendo, sapendo che sarebbe stato al gioco.

«In verità sì, e dai Vis, per una volta puoi anche metterlo!» esclamò ricordandomi vagamente Lila.

«L'ho già messo una volta ed è bastato e avanzato» risposi mentre immagini della sera del ballo mi ritornavano in mente.

«Ed eri bellissima» disse semplicemente, il tono giocoso scomparso, togliendomi il respiro per un secondo. Mi sentii come la mamma di Lila, in preda alla prima cotta.

«Anche tu non eri troppo male in smoking» quasi sussurrai, riprendendomi qualche momento dopo, non sapendo cosa dire.

Sentii una risata soffice dall'altro capo del telefono. Sapeva l'effetto che mi faceva.

«Buona notte, Vis» disse quindi.

«Sogni d'oro, D»














Angolo autrice
Sì, venitemi ad uccidere, vi do il permesso. Mi dispiace, fa un po' schifo, ma è un capitolo di passaggio.
Allora, come è andata la pagella?
A me bene dai, non mi hanno rimandata in nulla, quarta arrivo. (Uccidetemi per favore non sono pronta)
Cactus a tutti (che throwback)
-Lele

close as strangers [sequel of burn it down]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora