Vis
Tornai a scuola quel lunedì. Ero circondata da quelli che ricordavo essere i miei amici.
Mentre passavamo per i corridoi, mi giungevano sguardi incuriositi, probabilmente dovuti alle mie ammaccature, e loro schierandosi intorno a me cercavano di farmi da scudo.
Dopo le ore di lezione almeno uno di loro era ad aspettarmi davanti all'aula, pronto a scortarmi fino all'armadietto e di nuovo in un'altra classe.Mi stavano facendo impazzire. Mi sentivo troppo debole.
Stavamo andando a pranzo, quando di nuovo tentarono di formare la loro corazza intorno a me. Smisi di camminare, vedendo poco dopo i loro sguardi confusi raggiungermi.
«Ragazzi, apprezzo quel che state facendo, ma non ce n'è bisogno» dissi sbuffando, stanca, cercando di controllare il mio tono innervosito.
«Ma...» provò a dire Tracy, inutilmente.
«Sono abituata a ricevere sguardi da mezzo istituto, davvero, dovete smetterla di farmi da guardie del corpo» il tono che usai sembrò troppo duro anche a me.
«Stavamo solo cercando di...» provò Jess.
«No, Jess, non dire nulla. Per favore, non ho bisogno della vostra compassione» vidi che ci erano rimasti male, sapevo che cercavano solo di essere gentili con me. Non sopportando quegli sguardi un secondo di più, sfrecciai in avanti, diretta al cortile della scuola.
Quando arrivai mi sedetti all'ombra, sotto un albero. Poggiai la schiena contro la corteccia, sospirando pesantemente.Qualcuno mi si sedette di fianco, ma avevo riconosciuto di chi si trattava.
«Siamo solo preoccupati per te, Vis» la voce di Jake arrivò alle mie orecchie con un tono di leggero rimprovero, ben camuffato dalla sua solita gentilezza.
«Lo so, ma mi fa sentire più debole di quanto già non sia. Odio quando le persone hanno compassione di me» ammisi, guardandolo dritto negli occhi.
«Fidati, l'ultima cosa che proviamo per te è compassione. Eravamo solo preoccupati» rispose, sostenendo il mio sguardo.
Chiusi gli occhi, espirando. «Grazie»
Semplicemente lui annuì, un sorriso prese spazio sul suo volto, mentre mi chiedeva se volevo rientrare e sedermi a tavola con loro. Annuii semplicemente, sapendo di dovere delle scuse ai miei amici.**
«Allora, con chi andrete al ballo?» dopo un lungo momento di silenzio, nel quale ognuno era occupato a consumare il suo pranzo, Tracy parlò. La felicità e la curiosità spiccavano nella domanda che porse, mentre un sorriso a trentadue denti si faceva largo sul suo volto.
Ridacchiai, scuotendo la testa, mentre riabbassavo il mio sguardo verso l'insalata che avevo preso alla mensa.
«Ho invitato la piccola Jess» rispose Jake, mentre prendeva un sorso dalla sua bibita. Notai le guance della ragazza prendere un colorito roseo a quelle parole. Ridacchiai, felice per loro.
«Nessuno mi ha ancora invitata» disse quindi Tracy in un sospiro demoralizzato.
«Stai scherzando? Hai rifiutato tutte le migliaia di inviti che ti sono stati mandati da mezzo corpo studenti maschile!» esclamò sconcertata Jess, guardandola sbalordita.
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close as strangers [sequel of burn it down]
FanficQuesta storia è il sequel di "burn it down" Mi ero pentita e mi stavo pentendo delle mie scelte, ma ormai non ci potevo fare nulla, se non godermi a pieno questa nuova vita. Tutti i diritti sono riservati a @fandomsfact per trama e ciò che ne segu...