Chapter twenty eight

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Guardavo il mare di blu che mi stagliava davanti; una grande massa di blu intenso, accecante.

Camminavo lenta verso il posto assegnatomi, guardandomi intorno e assimilando ogni cosa.

Genitori seduti sugli spalti che sorridevano raggianti, sorelle e fratelli che bisticciavano annoiati, nonni quasi in lacrime. Ondate di parenti su parenti che attendevano ansiosi, con i telefoni pronti per riprendere un momento unico.

Ragazzi e ragazze, sprizzanti gioia perché finalmente era finita. Parole, risate, qualche lacrima era tutto quello che riuscivo a percepire attorno a me.

Professori a metà fra l'annoiato e il felice, tra l'orgoglioso e la gioia di essersi finalmente levati di torno certi soggetti.

Ero a metà del corridoio quando capii quanto fuori posto mi sentissi. Era tutto così bello da vedere, eppure mi lasciava uno strano senso di nostalgia e vuoto.

Aspettativa, gioia, paura. Tutte emozioni così forti ed altamente concentrate in una palestra piena di alunni pronti a lasciarsi alle spalle un pezzo così critico della loro vita.
Ed era come se a me fosse mancato, come se mi fosse stato finalmente dato per poi venirmi strappato di nuovo.

Eppure, nonostante il vuoto, non ero triste.
Il liceo non era mai stato nulla di eclatante per me, se non quest'ultimo anno.

Ripresi a camminare decisa verso il mio posto, fra Jake e Tracy.

«Eccoti!» fece allegra la bionda. «Pensavamo di doverti venire a trascinare»

Il blu che la circondava faceva risaltare quello nei suoi occhi.
Lasciai andare una piccola risata, mentre mi accomodavo al mio posto.

«Stavo solo guardando le decorazioni ed il resto» dissi quindi. «Jess?»

«Sono qui!» sentii una voce richiamarmi da due file più avanti.
Le feci cenno di saluto, non capendo come mai fosse tanto più avanti rispetto a noi.

La bionda stava per aggiungere qualcosa, quando improvvisamente l'attenzione di tutti fu sul palco.
Nel silenzio più teso e carico di emozioni, il preside cominciò il suo discorso.

Tutti erano come rapiti dalle sue parole, c'era chi addirittura era già in lacrime.
La scena che mi si presentava davanti era davvero unica nel suo genere, e quasi sentii il bisogno di avere la macchina fotografica con me per catturare tutti i momenti che riuscivo a distinguere.

Pian piano gli studenti vennero chiamati sul palco a ritirare i loro attestati, giungendo infine al nostro piccolo gruppo.

Jake, come da tutte noi previsto, rubò qualche secondo in più al suo momento di gloria per comunicarci che: "una volta wildcat, resti per sempre un wildcat".

Si!, sentii Tracy sibilare, Jess mi deve cinque dollari!

Mi lasciai scappare un risolino, mentre la sfortunata si girava verso di noi con una faccia che esprimeva sconfitta.

La prossima ad essere chiamata fu proprio la bionda che si era appena arricchita di cinque dollari, che fece la sua sfilata e vittoriosa tornò con il suo diploma in mano.

Fui la seguente ed impacciata come solito mi feci strada verso il palco, strinsi la mano al preside afferrando l'attestato, e concessi un sorriso al fotografo come tutti gli altri.
Riuscii persino a scorgere mio padre in piedi che applaudiva con un sorriso stampato in faccia.
Sorrisi anche io alla vista, mentre facevo il percorso a ritroso verso il mio posto.

I momenti successivi parvero volare ed in un secondo vidi tutti alzarsi e lanciare i loro cappelli, come feci anche io.
Subito Jess fu dei nostri, scavalcando le sedie di troppo e le persone in messo, per unirsi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 13, 2018 ⏰

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