Chapter eleven

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Quella settimana sembrava essere volata. Mi ero divertita con i miei amici, cercando di godermi al massimo la permanenza in Spagna. 
Avevo pensato e ripensato ogni giorno alla possibilità che avevo, valutando se provare a vincere o cercare di perdere. Alla fine avevo deciso che avrei perso, non potevo permettermi di perdere due delle persone più importanti della mia vita. Inoltre anche la NYU non aveva un brutto programma di belle arti, non era di certo quello della Boston University, ma mi sarei adattata. 

A riportarmi alla realtà fu la suoneria del mio telefono, che spezzò il silenzio creatosi attorno a me, nella stanza dell'albergo, dove stavo rimettendo a posto la mia valigia.

"Papà?" chiesi stupita, mi aveva chiamato poche ore prima.

"Tesoro, ho controllato la posta" disse serio.

"Quindi?" domandai non capendo.

"E' arrivata la lettera dell'università, il corriere era in ritardo" spiegò. Il mio cuore fece una capriola nel petto, cominciando a battere velocemente. 

"Aprila" ordinai con voce tremante.

"Non vuoi aprirla quando torni?" chiese sorpreso. La verità era che se mi avessero accettato a New York, sarebbe stato tutto perfetto. 

"No, aprila" dissi ancora. Sentii mio padre appoggiare il telefono da qualche parte e iniziare ad aprire la busta. Ci fu un altro momento di silenzio, intuii che stesse leggendo, speravo solo di non morire nel frattempo. "Papà quanto diamine ti ci vuole per leggere una lettera?!" esclamai esasperata, lasciandomi cadere seduta sul letto.

"Ti hanno accettata" soffiò in risposta. 

"Davvero? Oh Dio!" esclamai entusiasta, iniziando a saltellare per la stanza, come spesso faceva Lila.

"Ma il concorso per Boston?" chiese confuso.

"Non vincerò mai stai tranquillo" risposi su di giri.

"Sono davvero felice per te tesoro" immaginai mio padre sorridere.

"Grazie, ora vado, avrai speso un patrimonio" dissi salutando e riattaccando. Finalmente qualcosa si decideva ad andare per il verso giusto.

Finii di mettere a posto la valigia, anche se non l'avevo praticamente disfatta, e raggiunsi i miei amici al piano di sotto. Di lì a poco avrebbero detto chi aveva vinto il concorso.

Notai Tracy parlare con Jake, mentre Jess era a distanza di qualche passo occupata a parlare al telefono. Raggiunsi i due, che mi salutarono, e ascoltai la loro conversazione. Erano entrambi davvero emozionati e ansiosi di sapere chi avesse vinto, non eravamo l'unica scuola ad aver partecipato e avevamo poche speranze contro tutti gli altri concorrenti. 

Mi isolai da quel discorso pensando a come sarebbe stato frequentare la stessa università con Lila, come ci eravamo ripromesse di fare.

"Vis ci sei?" mi richiamò Jake sventolandomi una mano davanti alla faccia.

"Si, uhm, scusate. Di che parlavamo?" chiesi.

"Secondo te chi vince?" ripeté Tracy.

"Quelli dalla Virginia sono davvero bravi" constatai sovrappensiero, dicendo la prima cosa che mi passò per la testa.

"Non ci sono partecipanti dalla Virginia" disse Jake guardandomi con sguardo inquisitorio.

"Oh, davvero? Pensavo di si" mi maledii mentalmente per la mia sbadataggine e la mia grande capacità di fare figuracce in qualsiasi contesto.

"Lasciala perdere è nel mondo dei sogni" scherzò Tracy. Ridacchiai e lasciai perdere il discorso.

Ci diedero il permesso di entrare nella piccola sala conferenze dell'albergo qualche manciata di minuti dopo, ci accomodammo con il resto del gruppo.

Erano tutti davvero tesi e ansiosi, preoccupati e spaventati di sapere chi fossero i vincitori. Si potevano quasi toccare con mano tutte queste sensazioni. 

Tracy non riusciva a calmarsi, era davvero agitatissima, non riusciva nemmeno a stare seduta.

Jake e Jess avevano iniziato a discutere animatamente su chi fossero i vincitori e su chi meritasse la vittoria, tanto da coinvolgere altri nostri compagni di corso.

Infine c'ero io, seduta tranquilla al mio posto, che mi guardavo intorno cercando di capire cosa stessero pensando tutte le persone intorno a me. 

Un uomo abbastanza alto, con i capelli brizzolati bianchi e dei simpatici baffi salì sul palco, catturando l'attenzione generale e zittendo tutti. Iniziò il suo sproloquio ringraziandoci di aver partecipato, che scegliere le foto vincitrici del concorso era stato un compito arduo. Aggiunse che era davvero entusiasta di avere aspiranti fotografi professionisti come i vincitori del concorso a studiare nella sua scuola. Ci fu un sussulto generale quando tutti capirono che quello era il preside della Boston University.

Infine spiegò come avevano eletto i vincitori.

"Se non la smette di parlare a vanvera salgo sul palco e glielo faccio ingoiare il microfono" mi sussurrò Tracy, provocandomi una leggera risata. Doveva essere davvero molto ansiosa se era passata alle minacce. 

"Sento le budella esplodere" aggiunse Jake alla mia sinistra. 

"I vincitori del concorso sono stati scelti fra la Alexandria High School di Alexandria, Virginia" disse il preside. Un piccolo esulto scappò dai ragazzi di quel liceo, accompagnato dagli applausi degli altri concorrenti

"Te l'avevo detto" sussurrai a Jake che sbuffò divertito, scocciato e ansioso.

"E la Johnson High School di Grand Prairie, Texas" le esultanze che si levarono dal nostro piccolo gruppetto potrebbero essere quasi paragonate a quelle di una ventina di tifosi di football americano una volta che la squadra ha vinto la partita. Tracy scattò in piedi e iniziò a urlare battendo le mani congratulandosi con tutti i nostri compagni di corso. Esultai anche io, felice per chiunque avesse vinto.

"Tuttavia" richiamò l'attenzione "In via del tutto eccezionale, abbiamo deciso di assegnare una terza borsa di studio" regnò il silenzio, sovrano, carico di tensione. "Potrebbero per favore salire sul palco i vincitori: Thomas Williams, Jake Lake e Vis Ilary Blackthrean?"

Cosa?


Angolo autrice

DAN DAN DAN DAAAAAAN okay ora mi starete maledicendo, ne sono sicura. Passando alle cose serie, ho sentito di quello che è successo in Francia,è davvero una cosa orrenda. Cosa pensano di aver risolto uccidendo? Mi sembra tutto così surreale, tutto per delle manie di gente completamente pazza.
Ci vediamo al prossimo capitolo, cactus a tutti

-e



close as strangers [sequel of burn it down]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora