28. Vanessa

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-Vanessa's POV-

Ci sediamo ad un tavolino di una caffetteria sul lungomare.

«Hey, perché non andiamo al luna park dopo? Ne ho visto uno quando siamo arrivati» suggerisco, portando la tazzina di caffè alla bocca.

«Non vado ad un luna park da...da...non ricordo» dice nervoso.
«Anche io non ci vado da tempo, quindi perché non andarci insieme?».

«Mh...non saprei» bofonchia, mettendo in bocca un po' di noccioline e continuandosi a guardare intorno.

«Io vorrei provare gli spaghetti!» dico, cambiando discorso, e lui si acciglia.

«Scusa!!» urlo gesticolando verso una cameriera con i jeans strappati ed Harry continua a scalciare sotto il tavolino per fermarmi.

«Posso avere gli "spa...» inizio a dire, ma Harry mi interrompe.

«il conto, per favore» sorride, e quando la cameriera si allontana lo guardo con il broncio.
«Perché l'hai fatto?!»

«Perché in una caffetteria non servono spaghetti» dice in tono di rimprovero.
«Ma non è un dolce?» chiedo imbronciata.

«No, è pasta» sbotta, passandomi il piccolo menù.

Inizio a scorrere gli occhi sulla lista di strani cibi.
«A...amar...amaretti?» dico confusa, ed Harry alza gli occhi al cielo.

«Però mi ispirano anche i...tor..torroncini».

«Andiamo a pagare e ti accompagnerò al parco giochi.» dice Harry, togliendomi il menù dalle mani e facendomi alzare dal tavolo.

*     *     *

È buio e le variopinte luci delle macchine illuminano tutto, sembra un posto magico!

«Buonasera signorina»  mi saluta un uomo seduto su uno sgabello «buttate giù più di tre bottiglie e vincete un premio urla da lontano.

Mi volto verso Harry che fa cenno di avvicinarmi.

«Voglio provare!» urlo all'uomo, porgendogli la mano con le monete.
Provo a prendere la mira e l'uomo accenna una risata.

Lo fulmino con lo sguardo e lancio la pallina, mancando però il bersaglio.
Lancio nuovamente e questa volta va peggio della prima.

Harry porta le sue mani alla bocca per non scoppiare a ridere.

«Oh, bene, perché non ci provi anche tu?» gli propongo, dandogli l'ultima pallina.
«Spostati, per favore» dice, come se fosse un esperto.

Prende la pallina dalle mie mani e la lancia verso le lattine, mancandole.
Scoppio a ridere guardando la sua faccia.

Passa una mano fra i riccioli spettinati.
«Oh, questo tiro è stato fantastico!» rido.
«Giusto» dice in tono serio dando all'uomo altre monete.

Metto le mani sulla bocca per cercare di fermare la risata.

Prende una pallina e, dopo aver preso la mira, colpisce le lattine...e le fa cadere tutte.

Rimango scioccata quando sul viso di Harry si formano due simpatiche fossette.

«Bene, come promesso, ecco a lei, signore» dice l'uomo, dando ad Harry un unicorno di peluche.

Harry lo prende e me lo porge.

«Per me?» chiedo confusa stringendo al petto il morbidissimo unicorno.

«Bhe, sì. Non è un regalo, non farti strane idee, ma non saprei davvero cosa farci!»

«Grazie, assomiglia ad un peluche che avevo da piccola, sai? Amavo gli unicorni!» sorrido.

«Andiamo sulle autoscontro,» dice Harry, ignorando la mia esclamazione «non ci vado da anni!»

«Okay» annuisco.

«Due autoscontro, per favore» dice Harry avvicinandosi all'uomo al banco.
«Mi dispiace, ma sono tutte piene, ce n'è solo una» risponde, voltandosi verso di me.
«Volete andarci insieme?» chiede.

Harry mi guarda, prima di rigirarsi verso l'uomo.
«Sì, va bene!» sorride leggermente, passandosi una mano nei capelli.

Ci sediamo nella piccola auto e Harry si mette al volante...oddio!

Appena partiamo, veniamo spinti in avanti da un'altra auto che si scontra con la nostra.

«Vuoi la guerra? Che guerra sia!» ghigna Harry, seguendo l'auto che si è scontrata con la nostra, quando un'altra ancora ci viene addosso.

Scivolo verso il lato sinistro e bacio accidentalmente Harry.
Si irrigidisce, così stacco velocemente le mie labbra dalle sue.

Appena termina il giro, siamo entrambi stanchi e assonnati.
«Aspettami, devo andare in bagno!» lo avverto.

«Muoviti, io ti aspetto qui!» sbotta, mettendo le mani nelle tasche.
Annuisco e vado a cercare i bagni.

Una volta uscita dalla porta vedo qualcosa muoversi dietro i cespugli.
Essendo completamente idiota, mi avvicino e per sbaglio inciampo.
Cado a terra e non riesco a vedere più nulla.

«adesso cosa ci facciamo con lei?»
È tutto quello che riesco a sentire prima di svenire.

Just Married ||h. s.|| - L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora