13::broken home

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Entrai nell'aula di musica cercando di evitare lo sguardo di Calum impresso su di me sin da quando se ne andò scappando da casa sua.

Mi sentivo ancora male, cercando di scappare dall'idea di un Calum cattivo di cui non conoscevo le sembianze. Non era colui che avevo conosciuto in quel bar e la persona di cui mi ero innamorata. Lui non mi avrebbe mai fatto del male, ma ancora sentivo la guancia bruciare, mentre una lacrima scendeva e veniva scacciata immediatamente dalla manica della mia maglietta.

Spostai la sedia dal banco e mi ci sedetti, facendo cascare la mia borsa per terra. Sbuffando presi i libri caduti, mentre Luke mi aiutava a raccogliere i fogli. Gli sorrisi e lui ricambiò, porgendomi i miei appunti. Lo ringraziai con un cenno del capo e ritornai al mio posto, poggiando la testa fra le mie braccia conserte. Ero troppo stanca per ascoltare cosa aveva da dire Mr. Francis, ma era troppo difficile ignorarlo, ogni volta faceva sì che tutti ascoltassero i suoi lunghi monologhi interessanti e la sua voce melodica mentre intonava qualche nota e chiedeva se qualcuno aveva composto qualcosa che voleva fagli sentire, ma già sapeva che nessuno gliel'avrebbe mostrato perché era troppo imbarazzante.

Il gruppo- ex gruppo- di Calum erano i cantanti più portentosi che quella classe avesse e io ero lì solo come supporto. Ma ormai avevo litigato con Calum e lui non faceva altro che discutere con i suoi compagni. Era tutto distrutto, era così bravo a distruggere le cose intorno a sé.

«Buon giorno ragazzi!» esclamò il professore entrando e mi chiedevo come riuscisse ad avere quell'energia la mattina presto. Io avevo voglia solo di dormire e sicuramente era per le notti insonni che non mi lasciavano riposare e smettere di pensare a tutto quello che era successo.

Calum era dall'altro lato della stanza e tutti si chiedevano come mai i due inseparabili migliori amici non si sedessero insieme. Michael gli fece un sorrisino complice, era il ragazzo più meschino che avessi conosciuto nella mia vita. Sapevo che era stato lui a mettere alle strette Calum dicendogli di scegliere fra me e la band. Calum non aveva retto l'ansia e se l'era presa con me. Non facevo altro che giustificarlo, ma la verità era che mi aveva picchiato e pensare che non l'avesse fatto non avrebbe corretto gli errori.

Mi stupii quando si sedette vicino al ragazzo dai capelli blu. Il mio cuore si spezzò piano piano mentre i muri che avevo eretto intorno a me si facevano sempre più alti. Volevo rimanere sola e magari riuscire a capirlo perché lui era solamente un enigma.

«Vedo che avete fatto la pace» esordì il professore vedendo Mike e Calum insieme. Quest'ultimo aveva un sorriso tirato mentre non smetteva di guardarmi.

«Ha capito le sue priorità» affermò Michael, stringendogli le spalle con il suo lungo braccio.

Feci finta di disegnare sul mio quaderno, cercando di trattenere le lacrime che volevano scendere sempre di più. Il mio cuore batteva sempre più forte e pensavo che mi sarebbe uscito dal petto mentre tracciavo linee spezzate e profonde sul foglio pentagrammato.

«Qualcuno di voi ha qualcosa da farmi ascoltare prima che inizi la lezione?» domandò speranzoso Mr. Francis, battendo le mani. Ma come sempre le balle di fieno rotolavano e il silenzio era più pesante che mai.

«Io avrei qualcosa da farle sentire» disse Calum alzandosi, prendendo la sua chitarra acustica da terra e posizionando la sedia di fronte a tutti. «Anzi, che vorrei far sentire a una persona» la mia testa si alzò minimamente e trovai il suo sguardo color nocciola che mi scrutava. Sbattei le palpebre, sollevano il capo completamente. Quando i nostri occhi si incrociarono vidi lo scintillio che si impossesso dei suoi. Mi sentivo così nostalgica guardandolo in quel modo.

«Warum bist du so wichtig in meinem Leben? Ich bin ohne dich ausgebeudet*» confessò mettendosi una mano sul cuore con il suo terribile accento americano. A quel punto non trattenni più le lacrime e scoppiai in singhiozzi.

"Wrote it down on the walls, she was screaming it out
Made it clear, she's still here, are you listening now?
Just a ghost in the halls
Feeling empty, they're vacant now" incominciò a cantare, mentre le corde della chitarra accompagnavano la sua melodica voce e facevano si che le mie lacrime sgorgassero ancora di più.

"All the battles, all the wars, all the times that you've fought
She's a scar, she's the bruising, she's the pain that you brought
There was life, there was love
Like a light and it's fading out" finì la strofa, lasciando cadere il plettro per terra e scappando dalla classe sotto lo sguardo indagatore dei suoi amici.

Mi alzai simultaneamente, rincorrendolo per il corridoio. Il suo passo era veloce, ma riuscì a tirarlo dal braccio. Lui solo mi guardò e mormorò «Devi lasciarmi andare, stai perdendo tutte le speranze che hai in te»

«Tu sei la mia speranza» sbottai, mentre le sue labbra bisognose si congiunsero con le mie. E giuro, in quel momento solo quello importava e non me ne pentii nemmeno un secondo.


(*): Perché sei così importante nella mia vita? Sono svuotato senza di te.

Sehnsucht »calum.☀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora