15::i won't let you go

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Era tornato tutto come prima, o così sembrava. Eravamo stesi nelle stesse posizioni che ci eravamo detti segretamente anni fa quando ci conoscemmo. Ero sulla destra osservando i suoi occhi così piccoli e lui faceva lo stesso con i miei, accarezzandomi la mano che era incrociata alla sua.

«È meglio stare da solo o con me?» chiesi spontaneamente, avvicinandomi ancora.

«Ho capito che stare solo mi fa più male di starti intorno.» confessò, abbracciandomi mentre appoggiai la mia testa sul suo petto. «Dio, quanto mi era mancato il tuo profumo»

«Cosa vogliamo fare Calum?» domandai diretta, fissando un punto indefinito nella stanza.

«Non voglio stare lontano da te, ma sento che ti farò del male ancora»

«Se lo senti perché non lo previeni?» questionai, alzando la testa per fissarlo e ricevere una delle sue enigmatiche risposte.

«Perché noi umani amiamo farci del male» mi diede un bacio sulla punta del naso, mentre mi abbassai di nuovo sul busto.

«Michael cosa ha detto di noi due?» cambiai subito discorso mentre le sue dita viaggiavano disordinatamente fra le mie ciocche bionde.

«Lascialo stare, tu importi adesso. Anzi, importiamo noi.» mi rassicurò.

Le nostre fronti si contrarono poco dopo per poi dar vita a un appassionato bacio. Il suo corpo finì sopra il mio e sapevo che non mi poteva fare del male. C'era amore fra di noi e si poteva percepire, dovevamo solamente far sì che tutto funzionasse correttamente, ma quel senso di vuoto lo impadroniva e sapevo che non sarebbe stato facile riempirlo del tutto.

Ridacchiai quando sentii qualcosa premere sul mio basso ventre. «È l'effetto che mi fai» disse sommesso, mentre continuò a lasciare una scia di baci sotto il collo, contornandolo di segni violacei e brividi. L'aria calda del suo respiro si scontrava con l'incavo e faceva sì che alcuni gemiti uscissero dalla mia bocca. Le sue dita percorrevano le mie braccia leggiadramente. Le mie mani si attorcigliarono nella sua chioma nera e le mie gambe circondarono i suoi fianchi stretti.

I miei polpastrelli lasciarono le loro impronta sulla sua maglietta bianca a maniche corte mentre la stringevo per sentirlo ancora più vicino. Volevo sentirlo parte di me, nonostante la paura che questo generava. Mi strinse ancora baciandomi e facendo incontrare le nostre lingue, per poi guardarmi e sorridermi, facendomi stringere il cuore. I miei battiti diventarono sempre più forti e lui sempre più vicino.

Quando si allontanò da me, lo tirai unendo ancora le nostre labbra perché non sapevo fare a meno del suo sapore di menta. Le mie mani condussero le sue sotto la mia maglietta, dandogli il permesso di sfilarmela. Mi guardò scettico per poi togliermela facendomi rimanere in reggiseno.

Mi vergognai così tanto che cercai di coprirmi, ma lui solamente mi ripeteva quanto bella potessi essere e mi baciava facendomi sentire unica in quel momento. Le mie guance colorite vennero coperte da baci inaspettati che mi fecero ridacchiare.
Lui si tolse la sua maglia, scoprendo quegli addominali che avevo visto così poche volte. Si stese di nuovo su di me, baciando il mio petto e mi sentivo inerme per non far nulla.

La porta si aprì e la figura di Joy apparse sull'uscio, tossendo. Calum rotolò via dal mio corpo imprecando, mentre io cercavo di coprirmi con la sua maglia che si trovava buttata sull'altro lato del letto.

«A quanto pare avete meglio da fare che aiutarmi a prendere la spesa dalla macchina» sentenziò guardando suo figlio prendere una canottiera dal cassetto.

Arrossì guardandola e mi alzai intenta a darle una mano, ma Calum mi fermò.

«Scusa mamma, ma io e Sky dobbiamo parlare» spiegò. «Lasciala in macchina, stasera la prendo io.»

Joy annuì e ridendo se ne andò dalla camera mentre cercavo di guardare i miei calzini con i coniglietti e non guardare in faccia il mio ... ragazzo.

«Dio, che figuraccia» mi preoccupai, osservando la canottiera troppo stretta di Calum.

«Tranquilla» ridacchiò, abbracciandomi. «Ti ho mai detto che sei tenerissima quando arrossisci?»

«Tua madre ci ha scoperti mentre quasi stavamo per fare sesso e tu ti preoccupi di dirmi che sono tenerissima quando arrossisco?» domandai costernata.

«Mia madre può andarsene al diavolo» borbottò. «Andremo avanti Sky. Ho capito che ti amo e non voglio lasciarti andare, non ho paura se questo sentimento mi ucciderà fino alla fine. Per te sono pronto a rischiare. Non è il momento per rimanere da solo. Vedremo andando avanti cosa succederà e se ci faremo del male ci terremo per mano, perché io non ti lascerò andare.»

E non lo fece, rimase anche quando i cieli stavano crollando e il mio bisogno disperato di lui era troppo da esprimere. Mantenne la sua promessa, stringendomi quando era buio e non c'era luce, lottando con me nonostante tutto. Perché eravamo una sola persona e ormai nessuno poteva separarci.



Ho giá detto che presto sará il mio compleanno e voglio calum come regalo?
Scrivo meglio le scene di sesso che non tutto il resto. Joy non ci voleva proprio...

Sehnsucht »calum.☀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora