23::don't you worry child

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Le luci che circondavano il parco illuminavano i nostri due corpi stesi sulle coperte gialle che ci eravamo portati per quella serata di inizio estate molto tranquilla. Le stelle scintillavano nella volta celeste che ci sovrastava, mentre contavo con gli occhi quante ne erano. Calum mi scrutava, sentivo il suo sguardo così impresso sul mio corpo e sentivo come le farfalle nel mio stomaco svolazzavano. Il lago artificiale che era immerso nel verde era quieto e si poteva sentire il lieve fruscio delle onde; mi tranquillizzava.

Era il compleanno di Calum, ma lui odiava festeggiarlo. Lo portai in quel parco sperando che calmasse la sua anima irrequieta.

«Sai,» iniziò a raccontare, alzando un braccio e mettendoselo sotto la testa, appoggiando la sua schiena interamente sulla coperta. «Quando eravamo ancora una famiglia unita, mio padre mi portò qui. Era il tempo delle prime cotte che avevano i bambini e io non ero da meno. Ma quella bambina era così vanitosa che mi lasciò perdere ancor prima che iniziassi a provarci con lei.» ridacchiò «Lo dissi a mio padre e lui solo mi guardò e mi disse "Non ti preoccupare, figliolo. Dio ha un piano per te". Non capivo a fondo quelle parole che mi voleva dire; ero stato rifiutato e mi sentivo così male.»

«Quella bambina non aveva capito a pieno chi avesse al suo fianco» sbottai.

«È così strano ritornare qui con te, senza mio padre, ricordandomi di quella bambina» mormorò.

«Perché?» domandai girando la testa verso di lui.

«Perché adesso ho trovato una ragazza completamente diversa, che odia tutto quello che quella bambina amava» sussurrò, unendo le nostre mani. «Governiamo il mondo e spero di non perderti, piccola» mi baciò dolcemente mentre la sua mano accarezzava la mia guancia rosea.

«Spero che questa ragazza diversa sia tua per sempre, perché non la vedo fra le braccia di nessun'altro» confessai, facendo combaciare le nostre fronti. Le sue labbra carnose si unirono con le mie, mentre il suo corpo si appoggiò al mio. Eravamo così forti contro tutto e pensavo che nessuno avrebbe potuto rompere il nostro legame così forte. I nostri baci divennero veramente passionali e non ci importava se qualcuno passasse da quelle parti.

«Per quanto io voglia fare l'amore con te, qui non possiamo, amore» rise, appoggiandosi sui gomiti per poi appoggiarsi di nuovo sulla soffice stoffa.

Mi accollai al suo corpo mentre mi accarezzava i capelli e gli pregavo di non smettere. Incominciò a canticchiare le melodie delle canzoni che voleva comporre e amavo sentire come raccontava della sua vita come se fosse qualcosa che non gli apparteneva.

«Mio padre mi portava sempre su quella collina di fronte al lago. D'inverno è sempre innevata e amavo andare lì per rotolarmi fra la neve; inutile dire che smisi di farlo dopo che lui se ne andò per sempre di casa senza farci sapere più nulla. Porterei lì i nostri figli se ne avremo, voglio ricordare la mia felice infanzia in ogni sua sfaccettatura.» mi coccolò con la sua voce.

«Quella bambina viziata chi era?» chiesi, cercando di mascherare la mia apparente gelosia.

«Se ne andò anche lei compiuti i suoi dieci anni» si ricordò. «Forse questo è il destino di tutte le persone che mi vivono intorno... Andarsene da me, scappare lasciandomi solo.»

«Non lo farei mai, Cal» lo tranquillizzai, alzando la testa per guardarlo negli occhi.

«Mio padre aveva ragione quando diceva che Dio progettava qualcosa di grande per me» sviò il discorso, ammirando le stelle che stavano scomparendo piano piano a causa di una nuvola passeggera. «Sei tu il mio grande progetto, Sky. Sei tutto quello che mi fa rimanere in vita e non so come farei senza la tua presenza al mio fianco. Darei qualsiasi cosa per rimanere così per tutta la vita. Percepisci questa tranquillità? Vorrei fermare il tempo per anni in questo preciso istante; io e te abbracciati amandoci incondizionabilmente. Non ti piace tutto questo?»

«È una delle cose che più adoro, i pomeriggi trascorsi con te sono stati i migliori che io abbia mai passato. Amo le tue coccole» sorrisi, stringendo la sua canotta.

«Sei diversa da tutte, Sky. Ma è una cosa bellissima, amare qualcuno anche per i suoi difetti rende l'amore ancora più forte. E il nostro è fortissimo. Io sono un disastro, tu ti scotti facilmente con il fuoco. Sarò lì a proteggerti nonostante tutto, nonostante tutti.»

E io gli credevo, le sue parole colpirono il mio fragile cuore. Era un disastro, ma non facevo altro che amarlo nonostante gli uragani che provocava. Tutto intorno a sé era distrutto, come se una valanga avesse raso al suolo tutte le case, lasciando solo morti e macerie. Ma io ero al riparo nel suo tornado, cercando di fermare quella rabbia cieca e quella tristezza perenne che gli appartenevano. Fermavo quelle catastrofi e rimettevo tutto a posto intorno a sé. Piano piano si stava rimettendo in sesto e io sarei rimasta lì per bendare le sue ferite gocciolanti accompagnate dalle nocche sbucciate a causa dei pugni che tirava al vento, combattendo qualcosa che da solo non sarebbe riuscito ad annientare.


Sehnsucht »calum.☀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora