Chapter 4

299 22 3
                                    

Quel mattino Rose si svegliò credendo di aver sognato tutto , ma furono le profonde occhiaie a ricordarle che la notte scorsa Harry e Niall avevano fatto la loro entrata nella sua vita, nel bel mezzo della notte per giunta. C'era qualcosa di strano, e allo stesso tempo familiare in Harry, ma non era per nulla sicura che ciò fosse una buona cosa, e il fatto che da quando lo avevano visto Gemma era molto nervosa la preoccupava un po'.

Le due amiche, preparatesi velocemente, uscirono dalla camera e si avviarono nel centro del college chiacchierando del più e del meno, ma si dovettero separare quasi subito perchè le lezioni di Gemma si svolgevano in un altro edificio.

Rose aveva scelto quasi tutti i corsi proposti, e anche qualcuno facoltativo; nonostante molti di essi non c'entravano molto con la sua aspirazione a diventare scrittrice, voleva comunque studiare altre materie, in caso non fosse riuscita nel suo intento.

 La prima lezione era economia, il professore si presentò come signor Harris, era abbastanza simpatico, ma non abbastanza per farle prestare attenzione per tutta la durata della lezione dato che lei continuava a pensare al ragazzo ubriaco e scontroso entrato in camera sua. Si ricordò dei suoi capelli riccioluti e dei profondi occhi verdi, domandandosi se li avrebbe mai incontrati ancora, il suo corpo snello e muscoloso restava impresso nella memoria della ragazza, e le sue labbra, anche se ferite, sarebbero state comunque morbide e calde. Non potè credere di stare pensando quelle cose di un ragazzo che conosceva appena, e si impose di non farlo più. Alla fine della lezione, proprio mentre Rose stava uscendo, il professore le chiese di stare più attenta durante le sue lezioni, lei si scusò ed uscì dall' aula, imbarazzata. Fu la volta di psicologia, e lei prestò attenzione più di quanto non avesse fatto prima, in seguito andò a filosofia, ma tra le pagine del libro di testo comparvero solo disegni di teste ricciolute, e tra di esse si perse ancora e ancora, annegando in quegli occhi penetranti color giada.

Distrazioni a parte la giornata era andata abbastanza bene, e Rose pensò che l' ultima lezione, storia dell' arte antica sarebbe andata allo stesso modo, ma purtroppo si sbagliava ancora una volta.

Quando entrò in aula scelse un posto in fondo, in caso il suo subconscio, con il quale non andava per nulla d'accordo, avesse deciso di farle pensare ancora ad Harry. Ma ebbe di meglio, infatti dieci minuti dopo l' inizio della spiegazione del professore, la più volte rappresentata testa di riccioli si presentò in classe, Rose perse un battito a quella vista, e sentì una fastidiosa sensazione allo stomaco. Lui, senza dire una parola, si mise a sedere nel posto davanti a quello della ragazza che lo guardava sgomenta: non poteva essere vero, non doveva esserlo.

Rose vide Harry scribacchiare qualcosa sul bigliettino, oramai il parlare dell' insegnante era diventato solo un brusio di sottofondo. I muscoli di Harry si tesero, e lui si girò per tirare il bigliettino a Rose che, diventata di un rosso intenso, lo prese e ne lesse il contenuto:

"Tanto non ti ringrazierò."

Lei capì subito si riferisse alla medicazione della scorsa notte, e impugnata la matita, scrisse la sua risposta:

"Non me lo aspettavo in ogni caso, sai essere scortese, Harry."

Rose tese il bigliettino ad Harry che nel frattempo si era girato per prenderlo. Il rossore troneggiava ancora sulle gote, e intanto, sotto lo sguardo di Harry, Rose non aveva mai smesso di tremare. Una cosa era certa, non le piaceva sentirsi così, la faceva sentire debole, impreparata; negli anni passati, Rose era sempre preparata la peggio, quando succedeva qualcosa di bello, le trovava sempre il modo nel quale la situazione sarebbe potuta peggiorare. L'educazione rigida della madre non aveva per niente aiutato, fornendole una visione negativa in tutte le situazioni, "La quiete prima della tempesta", dicevano, ma per Rose la tempesta non ha mai smesso. Aveva sempre un piano per uscire illesa in ogni situazione, la vita non le aveva certo risparmiato le occasioni di metterlo in pratica.

Harry si voltò nuovamente, e Rose prese il bigliettino dalle mani del ragazzo, e al tocco di queste avvertì il calore generato dal contatto delle due, che si disperse, quando lei prese il biglietto.

"Lo so."

Un sorrisetto beffardo apparse sul viso di Harry che lesse l'espressione accigliata di Rose, che, iniziò concitata a scrivere una risposta, ma una vece provenne dal fondo dell' aula, e scosse entrambi.

-Voi due, che cosa state facendo?-

Vista l'immobilità di Rose, Harry rispose per tutti e due:

-Niente professore.- Disse deciso, ma il professore interpretò quel "Niente" come "Qualcosa", e chiese:

-Edwards, mi porti subito quel foglio.- Ma sfortunatamente, non si riferiva al bigliettino, ma ad un foglio nel mezzo del libro di filosofia. Con riluttanza, Rose portò il foglio all' insegnante.

-Giocate a farvi i ritratti, Edwards?- La ragazza fu sommersa di risatine da parte dei compagni, ed Harry si portò una mano sulla fronte, imprecando sottovoce. -In ogni caso ha talento, perché lei e il suo amico non vi iscrivete al corso di disegno creativo, si dia il caso che nel disegno l'attenzione sia fondamentale, lo tenga a mente, Edwards.

Tornando a posto, la già abbastanza umiliata ragazza, ricevette un'occhiataccia da Harry, che si mostrò a metà tra il soddisfatto e l' arrabbiato, ma essendo il secondo lo stato d'animo più frequente per lui Rose presunse che il primo fosse il prevalente tra i due.

-Ma che cazzo ti è saltato in mente?- Tuonò il ragazzo, uscendo dalla classe a lezione terminata.

-Niente, mi annoiavo e ho disegnato l'unica cosa che riuscivo a vedere davanti a me, i tuoi capelli.- Non aveva mai perso la capacità di mentire.

-Okay beh, ma non farlo più.- Intimò Harry.

-Si può sapere piuttosto perché ieri notte ti sei presentato  nella mia camera?- Rose stava disperatamente cercando di cambiare argomento, dato il rossore che aveva ripreso possesso delle sue guance, che non sfuggì all'occhio di Harry, ma lui scelse di non commentare, anche se molto tentato. In più la domanda posta, oltre che legittima, era anche un quesito che desiderava porgli da quando, la notte prima, era entrato nella sua stanza.

-Io non sapevo ci fossi anche tu, e per quanto mi riguarda non mi importa un bel niente, io ero lì per Gemma.- Rispose scontroso lui, che cominciò ad innervosirsi.

Rose se ne andò, lasciando Harry in mezzo a corridoio, quando udì quelle parole qualcosa le fece male, ma allo stesso tempo le fece venire in mente delle domande che non vedeva l'ora di porre alla compagna di stanza: chi era Harry per lei? E perchè questo la cercava con così tanta insistenza?

Quando si voltò la testa riccioluta era scomparsa dal corridoio. Il camminare con la testa voltata non giova a nessuno, infatti qualcosa o qualcuno ostruì il suo passaggio, facendola cadere al suolo.


SPAZIO AUTRICE

Ma buona sera people, che avete fatto oggi? Io nulla di particolare, sono andata a scuola e poi a canto.

Comunque ho visto che la storia ha superato le cento visualizzazioni, quindi volevo ringraziarvi tanto, davvero. Non credo che la mia storia sia poi così bella, ma in quello che scrivo ci metto il cuore e sapere che qualcuno apprezza quello che faccio mi appaga molto. Grazie mille!

A domani con il prossimo capitolo, vi assicuro che se ne vedranno delle belle.

Anyway , mettete una stellina per Harry che è riuscito a riprendersi dall' ubriacatura e come sempre,

BANANE.









•Midnight Memories• || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora