Chapter 9

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Rose bevve in un sorso il suo cappuccino, quella mattina si era svegliata prima per andare a fare colazione al bar, non conoscendo molti posti in cui andare si era ritrovata nello stesso in cui era andata con Niall.

Ripensò alla sera prima, a come Gemma era stata gentile a portarle la cena, dato che con tutto quello che era successo non aveva neanche pranzato, non si meritava la bugia che le aveva detto, ma se le avesse detto che era andata in un locale ad aspettare chissà chi e avesse incontrato per puro caso l' unica persona sulla terra che lei non voleva frequentasse sarebbe effettivamente stato troppo poco credibile. Si guardò le cosce: aveva ancora impressa nella mente la mano del ragazzo che le scivolava sulla gamba, pur contro la sua volontà, così come aveva impressa quella di Harry, che aveva appena appoggiato quando erano in macchina; anche se l'aveva tolta subito era stato davvero gentile da parte sua. Ripensò alla sua vita, quella che conduceva a Bellsmitt, Alice, la sua famiglia... in qualche modo sapeva che sua sorella e sua madre non l'avrebbero più considerata, ma Alice, la sua migliore amica da quando aveva memoria, no, da lei proprio no; ripensò agli errori fatti, ai tanti errori, e onestamente credeva anche di stare prendendo in giro i suoi nuovi amici, ma allo stesso tempo non voleva che sapessero.


La porta si aprì con uno scampanellio, e Harry entrò nel locale. Subito una cameriera dai lunghi e biondi capelli lo accolse, e gli disse qualcosa tra un battito e l'altro delle ciglia; Rose non capì le sue parole, ma non dovevano certo essere state qualcosa di sgradevole, perché Harry fecce un sorrisetto malizioso e le strizzò l'occhio. Quando si girò per andare ai tavoli notò Rose, la salutò con un cenno del capo come lei aveva constatato fosse solito fare, raggiungendola e sedendosi con lei.


-Tanto non ti ringrazierò...- Disse lei in tono canzonatorio, ricordando la prima notte trascorsa al Saint Nicholas, quando aveva medicato la ferita di Harry, che era ormai ridotta ad un piccolo segnetto rosso.


-Lo so.- Rispose lui, citando le parole di Rose che aveva dato in risposta di Harry, con lo stesso sorrisetto che aveva mentre parlava con la cameriera disegnato in faccia. Come sentendosi chiamata la già citata cameriera portò un caffè e un cornetto a Harry, sbattendo furiosamente le ciglia, e lanciò uno sguardo disgustato a Rose, chissà poi perché.

-Cosa c'è?- Domandò Harry tra un morso e l'altro della brioche, Rose si morse l' interno della guancia per trattenere una risata: lui si stava sporcando come un bambino, e sotto alla bocca c'era una copiosa quantità di marmellata.

-Sei un po'...- Rose mimò il gesto di pulirsi la bocca, e non potè più trattenersi dal ridere, data la sua espressione perplessa. -Sei sporco di marmellata.- Riuscì a dire lei, tra una risata e l'altra.


-Non capisco cosa ci sia di così divertente.- Borbottò Harry, e si passò il pollice appena sotto la bocca togliendo la scura sostanza, e lo mise tra le labbra, guardando la ragazza con i penetranti occhi verdi. Rose aveva smesso di ridere.


-Comunque... credo sia meglio andare per me, le lezioni cominciano tra poco.- Disse lei, ormai avvampata, portando lo sguardo altrove: era incredibile quanto la piastrellatura bianca del pavimento fosse diventata interessante.

-Ti accompagno, devo andare anche io.- Propose Harry, con lo stesso sorrisetto, se non più accentuato pochi minuti prima, era evidentemente contento di averla messa a disagio, e Rose non aveva perso il rosso colorito sulle solitamente pallide gote.

I due pagarono la colazione, o meglio, Rose lo fece, perché per Harry offrì la "gentile" cameriera che non smise per un secondo di attorcigliarsi una ciocca bionda dei suo capelli, in un gesto che faceva spesso anche Rose, ma addosso a lei parve molto sgradevole.

I due uscirono dal bar, e Rose si strinse le braccia facendo aderire la stoffa della giacca, l'aria era decisamente gelida, e le grigie nuvole minacciavano una pioggia abbondante.

-Carina la cameriera.- Commentò Rose, con ancora negli occhi la ragazza che flirtava con lui, mentre cercava di nascondere il risentimento nella voce.


-Mi avrebbe offerto molto più che una brioche...- Rispose lui, che stava evidentemente viaggiando con la mente.

-Questo poteva anche risparmiartelo.- Disse lei, certa che lui avesse capito la sua stupida battuta, ma perché l'aveva detto?

-Touché!- Rise lui -Ma che pessimo senso dell' umorismo, Rose, questa mattina!-

-Decisamente.- Concordò lei, ascoltando la rara e spensierata risata di Harry. Per quel poco che lo conosceva aveva capito che non rideva molto spesso, e che era quasi sempre arrabbiato.

-Ma lo strano sei tu oggi, che è successo? Hai vinto alla lotteria?-

-No, sono semplicemente di buon umore, capita anche a me qualche volta, lo sai? E poi quella cameriera mi ha decisamente sollevato il morale.-

Lui si fece serio, e chiese a Rose: -Rose, sei sicura di non sapere chi ti ha chiesto di incontrarti al The Hole?-

-No, non ne ho la più pallida idea.-

-Qualcuno ti voleva cacciare nei guai, sicuramente.- Rose rabbrividì al pensiero di cosa sarebbe potuto succedere se Harry non fosse arrivato.

-Grazie Harry.- Disse lei, grata.

-Credevo non mi avresti ringraziata...-

-Ho cambiato idea.-

I due, arrivati davanti all'edificio, si separarono, e Rose entrò nell'edificio mentre Harry disse che doveva fare una cosa, e che si sarebbero visti all' ora di storia dell'arte.

Lei percorse a passi lenti il lungo corridoio che la separava dall'aula della prima lezione, quando vide un ragazzo biondo accasciato per terra.

-Niall?-


SPAZIO AUTRICE

Salve people, siamo quasi alle 300 letture! Il capitolo di oggi è un po' corto, ma ho avuto un po' da fare, scusate.

A domani con il prossimo capitolo e come sempre,

BANANE.




•Midnight Memories• || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora