Chapter 13 pt.2

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La luce dei fari fendeva la densa nebbia grigiastra che avvolgeva l'atmosfera già di per sé spettrale, e il silenzio rimbombava nell'abitacolo, rotto solamente dal debole rumore d'attrito delle ruote che scivolavano veloci sull'asfalto. Rose sfregò le mani, le sue dita erano arrossate per il freddo che le aveva travolte dopo che queste si erano staccate da quelle di Harry, che stava seduto al posto di guida a fissare la strada. Lui allungò una mano e accese il riscaldamento, gli occhi verdi erano ridotti a due sottili linee, e si stava torturando l'interno della guancia mordendolo, un abitudine che avevano in comune. Cosa avrebbe dato Rose, pur di conoscere i pensieri tormentati, e la battaglia infuriante dietro le iridi smeraldee del ragazzo accanto a lei, e magari di alleviarne le pene. Lei lo scrutava con i suoi grandi occhi grigi, senza evitare di nascondere il suo sguardo da bambina curiosa, perché era curiosità, null' altro che pura e semplice curiosità... vero? Rose scacciò quell'insolente domanda che il suo subconscio non aveva tardato a porle, e tornò a guardare fuori dal finestrino. Harry prese a tamburellare le dita sul volante, pareva più rilassato, ma i suoi lineamenti erano ancora contratti in un misto di preoccupazione e mal umore; nessuno parlò, fino a quando la macchina non si arrestò davanti ad una specie di villetta.

-Dove siamo?- Quasi aveva dimenticato di non sapere dove voleva portarla. Aveva ancora impressi nella mente i passi dei suoi inseguitori, ma cercava di non apparire troppo sconvolta: ora era con Harry, e se c'era una sola cosa al mondo che sapeva, era che in quel momento si poteva fidare di lui. 

Una recinzione di legno bianca circondava la proprietà, congiungendosi in un cancello dello stesso colore; al suo interno vi era un giardino piuttosto ampio e ben curato, non c'era nulla di vistoso: niente fiori o aiuole, né decorazioni  di alcun tipo, solo due alti alberi, sui quali tronchi erano legate le estremità di un' amaca. In fondo al giardino c'era una veranda memore di chissà quante serate trascorse con gli amici, e su di esse tre sedie mezze rotte. La casa era tinteggiata di bianco, e distribuita in due piani; le ampie finestre erano coperte da candide tende, tranne che per la finestra dell' ultimo piano, la cui tenda nera era perfettamente abbinata al colore cinereo del tetto. Harry frugò per un po' nelle tasche prima di estrarne una chiave.

-A casa mia... beh, anche dei ragazzi- Rose ricordò del dialogo avuto con Niall a proposito, e si ricordò di scusarsi con lui per il trattamento subito, mentre il cancello si apriva con uno scatto, e lui le faceva cenno di precederlo. Oltrepassarono il vialetto per poi giungere alla porta, dove Harry ripeté lo stesso gesto, mettendo ulteriormente in imbarazzo Rose, che se ne stava impalata nell' ingresso.

-Seguimi Rose, dobbiamo parlare.- Non sapeva il perché, ma questa improvvisa dichiarazione la spaventò: cosa aveva intenzione di dirle?

Lei fece un cenno del capo, e si tolse il cappotto mettendolo sull'attaccapanni. Seguì Harry fino ad una grande sala: c'era un divano di pelle nera, una televisione a schermo piatto, e un gigantesco tappeto bordeaux che copriva quasi tutto il pavimento; tre chitarre arricchivano la sala, affisse alla parete dietro al divano, insieme a dei bellissimi quadri dai colori di ogni sfumatura, che ne riempivano la stanza quasi totalmente priva.

-Siediti.- Ordinò lui, alla ragazza che era ormai un fascio di nervi, incredibile come poco tempo prima era stata aggredita da tre sconosciuti, e ora era più nervosa per cosa Harry le volesse dire. Si era persino messa a fare mentalmente una lista delle cose più brutte che le avesse potuto dire, preparandosi un breve discorsetto per ognuna. Quando i due si sedettero, lui cominciò a parlare:

-Questa cosa ci sta sfuggendo di mano, Rose.- Un brivido le percorse la schiena, non poteva riferirsi a quello che pensava.

-A cosa ti riferisci?- Per molti la risposta sarebbe ovvia come lo era anche per Harry, ma Rose aveva ben altro in mente; l'ansia la stava divorando, e lei cercava di mantenere un comportamento decente, ma lo sguardo penetrante di Harry non la aiutava di certo a riflettere.

•Midnight Memories• || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora