Chapter 16

181 17 0
                                    

Il cuore di Rose perse un battito: Harry era in piedi davanti al suo letto, la scrutava con gli occhi verdi la cui luce sembrava poter fendere persino le più grigie nubi della disperazione; le sue labbra avevano appena pronunciato il suo nome, aveva un suono diverso se detto da lui.

Per un attimo ci credette, per un attimo riuscì a pensare di poterlo abbracciare, e di poter dimenticare i tre giorni che aveva passato, ma poi si ricordò: era solo uno stupido incubo. Lo stette a guardare in silenzio dal letto dove si era raggomitolata e protetta dalle coperte che, aveva sempre creduto, la potessero proteggere dai mostri. Ed Harry cos' era? Un mostro o un angelo? Un incubo o un sogno? Beh, nessuno dei due. Rose cercò di sbattere gli occhi per cercare di svegliarsi, ma dopo ogni battito Harry restava lì dov' era, davanti a lei, rappresentando degnamente tutti i suoi guai. Lui le si avvicinò lasciando cadere il foglio a terra, e cercò di posare la sua mano su quella della ragazza, ma le loro dita si sfiorarono appena, creando un contatto che purtroppo le era familiare, ma poi lei le ritrasse come se una scossa le avesse attraversato tutto il corpo. Allora era vero, non era solo un sogno?

-Harry!- Urlò Rose, e poi si mise una mano sulla bocca come per ricacciare indietro il suono emesso troppo forte, -Cosa ci fai in camera mia? Sono le quattro del mattino!-

-Mi devi delle spiegazioni.- Disse freddo lui, -Perché non ti sei più fatta sentire? Dopo quel bacio...- Rose recuperò quel briciolo di autocontrollo rimastole e ne fece uno scudo.

-Mi hai baciata tu.- Mentì lei, ma infondo era cosciente della sua colpevolezza, solo che era troppo orgogliosa per ammetterlo davanti a lui.

-Sembravi pienamente consenziente- Ammiccò, -Non credo ti sia dispiaciuto molto.-

-Harry, torna da Gemma, ovunque lei sia, e dille che vorrei scusarmi con lei, se non volesse parlarmi non insistere: la capisco.- Rose si alzò dal letto, allontanandosi da Harry, e con gli occhi bagnati dalle lacrime dal rinnovato rimorso.

-No!- Si alzò anche lui -Non hai nulla di che scusarti, volevo baciarti e l'ho fatto, fine della questione.- Dunque Harry la considerava solo uno sfizio da togliersi, un semplice paio di labbra sulle quali gettarsi appena ne si sente la necessità, per poi tornare da Gemma. Rose non sapendo che cosa fare cominciò a ridere , solo per non sentire il rumore del suo cuore che si spezzava. -E adesso dimmi perché ridi!-

-Sai che ti dico Harry? Quel bacio non è stato nulla. L'hai detto tu stesso: volevi baciarmi e l'hai fatto, fine della questione.- Faceva male, dannazione se faceva male: dover mentire per salvare quel poco che rimaneva della sua dignità. Perché Rose lo sapeva, qualcosa doveva pur andare storto nella sua vita, in ogni secondo, in ogni respiro che faceva doveva esserci qualcosa che le impediva la tranquillità, in questo caso Harry.

-Ovviamente, cosa credevi? Non sono stato certamente io a scrivere tutte quelle puttanate sui sensi di colpa- Un lampo attraversò i suoi occhi in un' emozione indecifrabile, che poi diventò arroganza, i pensieri della ragazza si intrisero di rabbia: era stata nuovamente ferita nel profondo. -Comunque non è di questo che volevo parlare.-

-Che cosa vuoi ancora, Harry?- Oltre alla sua dignità, intendeva, era troppo stanca per parlare di quello che aveva scritto.

-Gemma: le è arrivato un messaggio che diceva che se fosse andata alla festa ti avrebbe trovata in mia compagnia.- Cosa? Come poteva essere? Ecco perché si trovava anche lei alla festa.

-Oh no...- Non poteva essere lui, non ancora. Rose non aveva più pensato al misterioso ragazzo dei messaggi, né ai tre che le avevano tentato di fare del male, forse perché la sua mente era così piena di pensieri che non ce ne sarebbero stati altri.

-Sì, devo parlare ad Andrew, è stato sicuramente lui, ho visto come ti guardava alla festa.- Andrew era alla festa? Rose non se ne era neanche accorta.

-No Harry, lui non c' entra nulla, ne sono sicura.- Ma chi voleva prendere in giro? Non era sicura assolutamente di nulla, non si era neanche resa completamente conto del fatto che Harry era nella sua stanza alle quattro del mattino.

-Ah no? Allora se ti fidi tanto del tuo amico risolvitela da sola questa questione, non venire a chiamarmi quando quei tre imbecilli tenteranno ancora di stuprarti!- Pronunciò queste parole con una calma inquietante, ma la sua rabbia fu tradita dal rumore della porta che sbatté con al di fuori Harry, appena uscito.

Rose si sedette nuovamente sul letto: stava saltando tantissime lezioni, ma non le importava più di tanto, se ci fosse andata si sarebbe imbattuta in Harry o altre persone alle quali avrebbe dovuto dare spiegazioni. E così, come tanti anni prima, decise di trovare riparo in delle pagine stampate. Estrasse da sotto al materasso un libro che aveva messo lì per situazioni del genere: anche nelle sue emozioni era previdente. Cominciò a leggere, e perse la cognizione del tempo, e inaspettatamente i suoi problemi la raggiunsero anche nelle pagine del libro, infatti ad ogni "H" pensava che apparisse il nome del ragazzo che la straziava tanto.

A quel punto lo fece: le dita sui tasti del vecchio telefono sembravano digitare ciò che volevano, e senza neanche accorgersene stava già telefonando ad Alice, ancora.

"-Pronto?"

SPAZIO AUTRICE

Salve, vorrei scusarmi per il capitolo un po' merdoso ma oggi non avevo proprio tempo di scrivere di più, e wattpad mi sta dando molti problemi.

Domani avrò la verifica di scienze, meglio che vada a studiare.

Comunque, che ne pensate di questo capitolo? Non succede molto, ma era necessario ai fini della trama.

Lasciate una stellina se volete e, come al solito,

BANANE.

P.s.  Grazie per le quasi 900 letture, vi ano <3







•Midnight Memories• || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora