Chapter 25

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-Che cosa vuoi, Harry?-  Chiese Rose, il cui battito cardiaco era notevolmente accelerato.

Lei non ricevette risposta, sentì solo i passi di Harry nella sua direzione, e un crescente qualcosa scatenarsi nello stomaco.

-Harry, che cosa stai...- Non riuscì a terminare la frase, accortasi che i erano ormai vicini, tanto da poter inalare nuovamente il profumo di Harry, che la guardava intensamente negli occhi. Il ragazzo appariva, nella penombra della stanza, ancora più attraente: gli occhi verdi erano ridotti a due sottili cerchi, e la pupilla dilatata ne copriva quasi interamente il colore. Le braccia muscolose scivolarono sui fianchi di Rose, e i loro bacini si toccarono. Lui le accarezzò il viso, scostando i capelli da esso, e i brividi percorsero la schiena di Rose, tremante. Non sapeva neanche come reagire, perché il cervello e il cuore sembravano in disaccordo, ed era come stregata dal ragazzo che aveva davanti.

-Dimmi che mi ami.- Soffiò lui, pericolosamente vicino alle labbra di Rose, che aveva già chiuso gli occhi in attesa del contatto tra le due bocche.

Rose sapeva la risposta, ma sapeva anche che non poteva permettersi di confessare i suoi sentimenti, anche per Niall... "Niall!" Ma che cosa stava facendo?

Come percorsa da una potente scossa, Rose si staccò da Harry, e si voltò girando velocemente la chiave nella serratura della porta, uscendo dalla stanza correndo. Non sapeva quante persone aveva urtato, in quella sua folle corsa, ma non le importava nulla. Quanto ancora doveva soffrire? Era andata via da Bellsmitt per cominciare a stare bene e a non combinare guai, e in quel momento stava lottando contro i suoi sentimenti. Ancora una volta.

Voleva andare da Niall, ma in quel momento si sentiva soffocare, troppe emozioni, troppe persone in ballo. Uscire, aveva bisogno di aria, aria fresca; le lacrime rigarono le gote della ragazza, che non si riuscì più a trattenere.

Rose era quasi arrivata alla porta, quando inavvertitamente diede una spallata ad un ragazzo, il quale cadde a terra.

-Rose, dannazione!- Il ragazzo, che riconobbe come Louis, si stava rialzando da terra, massaggiandosi la schiena. -Si può sapere che ti prende?- 

"Lo amo, ecco che mi prende!" Pensò di urlare Rose, ma tutto quello che uscì dalla sua bocca fu una confusa sfilza di scuse.

-Ma dove stai andando?- Urlò Louis, vedendola uscire correndo.

Il vento freddo della sera le sferzava il viso, e i capelli ondeggiavano in balia di esso, mentre le sue gambe come movendosi da sole, le fecero percorrere tutto il vialetto, riuscendo finalmente a uscire dalla proprietà.

A quel punto, pensò di tornare indietro e di confessare ad Harry tutto il suo amore, ma andiamo, lui non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti... vero?

Pochi minuti di cammino senza una meta precisa, e con il solo scopo di allontanarsi, le permisero di giungere in una specie di parco abbandonato. Era Halloween, il peggiore della sua vita, quindi perché non festeggiarlo in una location adatta? Come poteva avere paura di quel luogo, o dei mostri e dei fantasmi, quando quello che le faceva più paura era affrontare sé stessa?

Con il fiatone, osservò il parco: le altalene dalle spesse catene arrugginite ondeggiavano leggermente, e l'erba raggiungeva quasi le ginocchia di Rose, e un cavallo nero con alla base del ventre una molla andava avanti e indietro producendo un sinistro scricchiolio. Il resto delle giostre era in rovina, per cui Rose si sedette su una delle altalene, ad ascoltare il rumore del vento, che le riempiva piacevolmente le orecchie, quasi a impedirle di pensare. Si massaggiò le tempie accogliendo il capo piegato tra le sue mani fredde. Che cosa ci faceva in un parco la notte d Halloween? 

A volte si comportava da stupida, non riusciva ad ammettere i propri sentimenti per paura di un rifiuto, e quello che le faceva più male era che altre volte aveva nascosto i suoi sentimenti, e non era mai andata bene. Non per lei, almeno.

Il problema era che nessuno era disposto ad aspettarla, e anche i pochi che lo facevano dopo poco si stancavano, e tornavano ad essere felici con qualcun altro; tutti tranne lei, certo. Ecco perché apprezzava Niall: lui l'aveva aspettata. Aveva atteso che lei dimenticasse Harry ma anche se si sforzava di farglielo credere, non l'aveva mai fatto.

Rose avvertì un fruscio dietro di sé, e con suo grande stupore scoprì Harry guardarla; non voleva credere fosse vero, non l'aveva neanche visto entrare, e poi come diavolo avrebbe fatto a trovarla?  Eppure lui era lì, davanti a lei. Per poco non urlò dallo spavento, dovuto anche alla tensione che tutti quei rumori ben poco rassicuranti le avevano fatto accumulare.

-Non scappare...- Disse lui, dolcemente, ma con una nota di timore che si palesava nella sua voce.

-Perché mi torturi così?- Chiese lei, quasi urlando, ed avendo ricominciato a piangere. Era esausta, sia fisicamente che emozionalmente: non sapeva per quanto ancora avrebbe resistito a nascondere tutto.

-Non voglio torturarti.- Si inginocchiò lui, davanti all'altalena dove sedeva Rose, come un padre farebbe per consolare la propria figlia, e ignorando le erbacce che ormai aveva appiattito attorno a sé.

-Non chiedermelo più!- Singhiozzò lei, allontanandosi da lui, che subito annullò avvicinandosi la distanza creatasi tra i due.

-Va bene, ma voglio darti l'opportunità di sapere...- Disse invece lui -Sai che cosa stava per succedere un attimo prima il tuo svenimento?-

Rose scosse infantilmente la testa, asciugandosi le lacrime scese sul viso pallido. Harry la prese per mano, e si alzò incoraggiando la ragazza a fare lo stesso, sovrastando il suo corpicino con la sua altezza, e cingendo la sua vita con le braccia. Era lì che doveva stare: abbracciata ad Harry, nella più strana delle situazioni. Era notte, ma il freddo che sentiva prima dell'arrivo del ragazzo era sparito; era stanca, ma mai troppo per guardare negli occhi che l'avevano stregata, scatenarsi una battaglia contro le tentazioni, e quella piccola, piccolissima parte di Harry che lo tratteneva da compiere atti avventati. Presto avrebbe scoperto che quella minima parte non avrebbe mai vinto.

-Questo- Disse, e senza alcun preavviso avvicinò le labbra a quelle di Rose, sfiorandole dolcemente, per poi bacarle più appassionatamente. Lei spalancò gli occhi, sorpresa, ma non si tirò indietro. Tutto quello che voleva fare era stare con lui, e non poteva dirlo. Ma non doveva illudere Niall, meritava la sua sincerità.

-Rose...- Pronunciò Harry, staccandosi dalla ragazza, che aveva cominciato a tremare. -Io ti devo dire una cosa...-

-Oh, guarda chi c'è...- Si intromise, una voce da entrambi nota, -Styles e la sua fidanzatina...-

-Dan.- Disse Harry a denti stretti, quando entrambi si erano voltati ad osservare il biondo, ancora vicini.


SPAZIO AUTRICE

Salve genteeeh,

Oggi è stata una giornata molto strana, sotto tutti i punti di vista.

Ho notato che molti di voi non sono riusciti a leggere il capitolo 24 perché per qualche strano motivo wattpad non ha fatto arrivare la notifica, quindi se ve lo siete perso, andatelo a leggere!

Anyway, se vi è piaciuto il capitolo mettete una stellina e, come al solito,

BANANE.

•Midnight Memories• || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora