Chapter 22

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HARRY

Era così magra, tanto da poterle vedere le ossa, mentre scendeva dalla macchina e correva incontro a Niall temevo cadesse; quando l'avevo vista per la prima volta non era così, insomma, era sempre stata magra ma non così tanto. Fosse stato a causa di quel bacio? Ricordavo le sue labbra sulle mie, e il calore che sprigionava quel contatto, ricordavo le sue braccia intrecciate dietro al mio collo come fossi l'unica cosa della quale avesse bisogno. Credevo le importasse qualcosa di me, e quella mattina me ne aveva dato la prova, ma aveva anche detto che di quel bacio non le era importato nulla, certo, ero stato io a dirlo per primo, ma qualcosa non mi faceva dimenticare quelle sue parole, che rompevano il silenzio in un suono tanto dolce quanto tagliente.

Niall abbracciò Rose, e qualcosa mi costrinse a distogliere lo sguardo. Il biondo sciolse la stretta e camminò a passo spedito verso di me, sapevo cosa voleva dirmi.

-Harry! Razza di bastardo, perché cazzo non mi hai detto che Rose era svenuta? Meno male che me l'ha detto Liam... potevi anche riportarla a casa nostra, non è nelle condizioni di stare da sola!- Urlò Niall oltre il finestrino.

-Non ce n'era bisogno, l'ho portata all'ospedale ed ora sta meglio.- Risposi io, senza nessuno motivo per il quale essere nervoso, (o quasi).

-Bene stronzo, vai pure a casa, ci starò io con lei.- Disse Niall.

Non è che non la volessi tra i piedi, anzi, ero molto preoccupato per lei, ma non potevo più cadere nella tentazione, Gemma non mi avrebbe più perdonato, dopo quello che era successo. Non capivo come mai Gemma si ostinasse a nascondere la verità, infondo doveva solo perdonarmi, e io non potevo comunque rivelare come stavano le cose, avrei rotto il nostro patto e pagato le conseguenze. 

Vedevo in Rose gli occhi di chi ha sofferto tanto, ma che infondo ha ancora tanta voglia di vivere, di chi ha peccato e vuole guadagnarsi il paradiso: i miei stessi occhi.

Avevo parlato con Andrew nonostante sapessi lei fosse totalmente certa della sua innocenza, non volevo assolutamente che le capitasse qualcosa; lui giurò di non c'entrare nulla, ma io non gli credetti. Gli feci confessare perché quel giorno era con Rose al bar: voleva delle risposte. Mi ha raccontato che Rose viene da un paesino vicino a Londra, che sua madre e sua sorella sono delle pazze religiose, e  che una notte d'estate Rose aveva combinato un guaio troppo grosso, e l'hanno mandata al Saint Nicholas, ma purtroppo non mi sapeva dire altro.

Voglio sapere la verità, non per giudicarla: anche io ho commesso degli errori, ma per sapere cosa le causa tanta sofferenza.

In lei c'era qualcosa di diverso: forse l'anima da leonessa dentro ad un corpo tanto fragile; ma se lei era la guerriera, dovevo essere il suo scudo.

Mi ero accorto di come Niall guardava Rose, ma quando l'ho visto stringerla tra le sue braccia mi aveva assalito un sentimento di panico totale, non sapevo cosa fare ma non volevo guardarli. Poi mi calmai: Rose non lo sapeva, non sapeva che Niall le avrebbe potuto offrire tutto ciò di cui aveva bisogno, era molto meglio di me. Ma che importava? Tanto non sarebbe stata comunque mia, aveva detto lei stessa che per lei il bacio era privo di significato.


Il biondo si allontanò dall'auto, per poi sparire insieme a Rose dietro la porta del dormitorio.


A quel punto ingranai la marcia e decisi di tornare alle vecchie abitudini. Parcheggiai davanti al The Hole, e solo dopo essere entrato nel locale riuscii a percepire quanto il gesto che stavo compiendo fosse sbagliato. Salutai la cameriera e le dissi di portarmi della vodka, e scesi al piano sottostante; non ero andato al The Hole solo per bere, volevo trovare Dan e chiedergli se sapeva qualcosa dei messaggi.

•Midnight Memories• || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora