Chapter 13

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"Accidenti a me!" Pensò Rose, quando aprì gli occhi e notò di essersi svegliata troppo presto, "Sono appena le cinque!". Gemma dormiva ancora pesantemente sotto le coperte del suo letto, era tornata molto tardi, e Rose si domandò dove fosse stata, ma tale domanda fu limitata solo al pensiero, perché la ragazza si guardava bene dal chiederglielo. L' oscurità dominava ancora la stanza, rendendo impossibile leggerne i profili, Rose aveva troppa poca familiarità con la camera per poterne ricordare le fattezze. Quella notte aveva dormito sì e no due ore, dopo essere rincasata dovette inventare una scusa da propinare alla compagna di stanza, che se anche si fosse fatta gli affari suoi non sarebbe guastato; a Rose non stava antipatica, era anche una delle poche persone con le quali aveva legato davvero in quei pochi giorni, ma odiava dover inventare scuse, e cominciava a sentirsi terribilmente in colpa, anche se non sapeva il perché, o forse voleva ignorarlo. Sgattaiolò fuori dal letto, sicura che comunque non sarebbe comunque riuscita a dormire, entrò in bagno, e ne uscì dopo pochi minuti; aprì l'armadio con un cigolio del cardine dell'anta, ed estrasse un paio di jeans e una maglietta azzurra, a dire la verità non lo sapeva per certo, aveva preso la prima maglia che le era capitata. Quando uscì dalla porta d'ingresso del dormitorio erano le cinque e mezza, e le prime luci coloravano il cielo, di un azzurro scuro, nessuno camminava per le strade, esclusa una mattiniera Rose, immersa nei suoi pensieri, il parco diurnamente popolato, appariva spoglio e macabro, con la nebbia che non abbandonava mai la deprimente Rowens Bourg. Gli insolitamente decenti capelli di Rose erano lasciati morbidi sulle spalle, anche se mossi dal vento, e le lunghe ciglia nere nascondevano gli occhi argentei. Non sapeva precisamente dove andare, ma decise di fermarsi nel punto dove tempo prima si era seduta, lasciandosi bagnare dalla pioggia. Le immagini presero subito possesso, vivide, della mente della ragazza; Harry l'aveva portata al dormitorio, ma dopo un breve scambio di parole si ammutolì, e sembrò a disagio per tutto il tempo del ritorno, lei aveva provato una sensazione strana, come se qualcosa fosse cambiato, e aveva paura che anche lui lo avesse avvertito. Avrebbe dovuto parlargli, anche perché temeva che sapesse qualcosa a proposito dei misteriosi messaggi, e che non glielo volesse dire, e poi voleva scoprire cosa era successo con Gemma, ma doveva essere cauta, aveva già dimostrato di non gradire quell'argomento.

Rose udì del vociare a distanza, e dei successivi passi, doveva esserci qualcuno. Si rialzò e li vide, per un istante credette fosse solo la sua immaginazione, ma poi realizzò in quale guaio si fosse cacciata.

-Hey, tu!- Uno dei tre ragazzi in lontananza gridò, e un po' per la voce, un po' per l'aspetto appena riconoscibile, attraverso la fitta nebbia. Lei ebbe l'impulso di scappare, ma avrebbe solamente peggiorato le cose. Le tre figure avanzarono fino ad una distanza tale da poter distinguere i lineamenti di ognuno.

-Non è la protetta di Styles?- "La protetta?" -Sì, era al The Hole.-

-Mi piacerebbe finire quello che avevamo iniziato...- Disse l'altro, che ostentava la sua superiorità sugli altri due, fungendo da capo. Rose si sentì gelare il sangue, era ormai rigida come una statua sul marciapiede, fissando i tre con occhi sbarrati. L'avevano riconosciuta, sentiva ancora la mano sudaticcia sulla sua coscia, e la puzza di alcol nell'alito di uno dei ragazzi, rimaneva vivida nei suoi peggiori ricordi, insieme alle parole che le aveva sussurrato a pochi centimetri dal viso. Poi si convinse, e tentò di scappare, ma non fece neanche un passo che subito la strattonarono per le braccia.

-Dove vuoi andare?- Uno dei tre ragazzi si avvicinò, e a Rose venne in mente un'idea, che avrebbe potuto salvarla. Fece un goffo tentativo di risultare provocante mordendosi un labbro, e fortunatamente funzionò, lui si fece avanti spavaldo, Rose fece scorrere le sue braccia dietro al collo, si alzò sulle punte ed avvicinò al viso del ragazzo. Presto furono così vicini da sentire il respiro reciproco, lui avvolse le braccia sulla vita di Rose, e chiuse gli occhi; le labbra di entrambi si schiusero, e quando le labbra stavano per toccarsi...

-Merda!- Urlò il mal capitato, Rose gli aveva dato una violenta ginocchiata nella sua parte più sensibile, e poi aveva preso a correre. Se prima gli altri due avevano guardato la scena stupefatti, allora erano basiti, ma tale stupore durò poco, perché si ripresero, e cominciarono ad inseguirla, lasciando l'amico ancora in preda al dolore, accasciato per terra.

"Quante volte ancora dovrò correre lungo questi viali?" Si domandò Rose, e in effetti da quando era arrivata non aveva fatto altro che cacciarsi nei guai, esattamente l'unica cosa che non doveva fare. La distanza tra lei e i suoi inseguitori continuava a ridurre, poteva sentire i loro passi dietro di se. Ad un certo punto intravide Harry entrare al Rest bar.

-Rose, che stai...- Lei fece un ultimo sforzo per raggiungerlo, e si tuffò tra le sue braccia, in cerca di protezione. Sentì ancora il suo familiare profumo, e affondò la testa tra i morbidi ricci. -Non dirmi che...- In altre circostanze avrebbe riso dell'incapacità di terminare una frase di Harry, ed avrebbe allo stesso modo trovato inquietante la sua costante presenza quando lei si trovava in pericolo, ma adesso non era decisamente il caso. Rose alzò la testa cercando con lo sguardo i due ragazzi, ma vide solo nebbia e alberi.

-Erano dietro di te ma poi hanno deviato a destra dopo avermi visto.- Disse lui, riferendosi ad un vicolo poco distante da loro.

-Hey, chi erano quei tizi?- Niall uscì dal bar, avendo ovviamente visto la scena attraverso la vetrata. Harry le tirò una leggera gomitata in segno di non rivelare nulla al biondo, che se ne stava in piedi davanti a loro, aspettando una spiegazione.

-Non so chi fossero, a dire la verità.- Ed era vero, non lo sapeva affatto, ma aveva anche omesso una parte importante: era la seconda volta che cercavano di portarsela a letto, e lei pensava che anche se non avesse dato nessun tipo di autorizzazione l'avrebbero comunque fatto. Si ritrovava ancora una volta a mentire ad uno dei suoi amici, non riusciva a credere con quanta facilità lo facesse, forse per abitudine; ma se Harry riteneva di avere un buon motivo per voler tenere tutto segreto, allora doveva tenere la bocca chiusa.

-Non vai a lezione?- Chiese lei, cambiando argomento.

-Sul serio? Due tizi spaventosi ti stavano inseguendo e tu mi chiedi se vado a lezione?- Nell'immaginario mondo perfetto di Rose, a questo punto lei avrebbe dovuto rispondere con un secco "Sì.", e lui avrebbe detto qualcosa come: "Oh okay, comunque ora vado, vuoi che ti accompagni sul mio unicorno magico?", ma purtroppo la realtà era molto diversa.

-Sì, Niall, perché non vai a lezione.- Harry scandì lentamente le parole, e la sua irritazione si faceva sentire, quindi il biondo preferì annuire ed andarsene, forse un po' rattristato.

-Non andiamo anche noi?- Chiede Rose, dubbiosa, non sapeva se fosse il caso di andarci.

-No, è troppo pericoloso, vieni con me.- Forse il lato autoritario di Harry le piaceva, forse lo detestava, non era ancora riuscita a deciderlo, in ogni caso aveva il diritto di sapere da cosa lui stava evidentemente cercando di proteggerla.

-Perché quei due ce l' hanno con me? E perché ho la sensazione che di questa situazione tu la sappia lunga?- Disse lei, tutto d' un fiato.

-Oh, Rose, smettila con questa storia, io non so nulla che tu non sappia già, e mi sembra ovvio che quei ragazzi si vogliano chiaramente infilare tra le tue gambe; ora seguimi.-

-Dove mi stai portando?-

-In un posto sicuro.- Harry non si voltò, la prese per mano e la attirò a sé.

SPAZIO AUTRICE

Hello everybody!
Dopo sei lunghi giorni sono strisciata fuori dal letto e ho deciso di scrivere qualcosa. Anyway, questo capitolo è diviso in due parti, quindi se riesco pubblico la seconda domani.

Se il capitolo era decente mettete una stellina, e come al solito,

BANANE.









•Midnight Memories• || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora