La sesta strada.

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Ore 12:09.

Mi svegliai lentamente accorgendomi di essere tutta sudata e di avere un Harry, ancora addormentato, avvinghiato a me.

Lo osservai per svariati minuti, accorgendomi di quanto fosse così bello e così stanco. Stanco in tutti i sensi.

Le cose che gli avevo detto prima di addormentarmi le pensavo sul serio. Per quanto odiasse ammettere, lui era fragile e portava con se un peso che spero non si accorga mai di portare.

Pensai e ripensai al bellissimo uomo che mi aveva tenuta stretta a se, tutta la notte con fare protettivo, quando sentii mia madre che scendeva dalle scale. Mi alzai lentamente senza svegliarlo e scesi di sotto.

-Buongiorno mamma!- esclamai stiracchiandomi.
-Buongiorno bocciolo, la colazione è pronta, anche se sono le 12:15..- mi sorrise.
-Grazie..- dissi sorridendole.

Presi una tazza di caffè e un cornetto a cioccolato, mi sedetti al bancone della penisola e osservai mia madre che sembrava al quanto agitata.

-Perché sei così di corsa?- dissi per poi addentare il mio cornetto.
-Ho tante cose da fare e oggi alle tre ho un'aereo da prendere!- disse mentre controllava le medicine da portare.
-Che?- quasi mi affogai. -Aereo per andare dove?- chiesi.
-In Italia, ho dei controlli da fare, niente di che..- sorrise.
-Niente di che? Quando avresti voluto dirmelo?- chiesi alzando la voce.
-Non arrabbiarti, bocciolo, è che starò via per cinque giorni e, dato che è una cosa da niente, non volevo farti stare in pensiero..tutto qui.- concluse.
-Beh dovevi dirmelo..- mormorai.
-D'ora in poi sarò sincera, promesso!- mi sorrise con dolcezza.
-Te ne sarei grata.- sforzai un piccolo sorriso.
-Bene, ora devo andare a salutare Stephanie, torno per l'una!- mi diede un bacio. -A dopo!- e andò via.

Sospirai per poi bere il mio caffè e nel frattempo scese Harry.

-Buongiorno..- mormorò per poi sbadigliare.
-A te!- dissi senza entusiasmo.
-Ti ho sentita urlare, è successo qualcosa?- chiese sedendosi al mio fianco.
-Mh..- mormorai scrollando le spalle.
-Vuoi parlarne?- chiese cauto osservandomi.
-Io..- lo guardai. -No, è tutto okay..- gli sorrisi per poi alzarmi.

Stavo prendendo una ciotola per il latte e un bicchiere quando lo sentii alzarsi.

-Piccola Greene che non sa mentire..- mi abbracciò da dietro ed io mi bloccai.
-Si nota così tanto?- chiesi guardando in basso.
-Si, sei una così brava persona..- sussurrò al mio orecchio.

Mi girai e lui non lascio mai la presa dai miei fianchi. Alzai la testa e ci guardammo. Il mio cuore andava a mille è un senso di calore prese possesso della mia pancia.

-Mia madre va in Italia oggi, non mi ha detto nulla per non farmi preoccupare..- mormorai.
-In Italia? Perché?- chiese corrugando la fronte.
-Beh..- sospirai.

Spostai il mio sguardo sulle due rondini, posso un dito su quella destra e iniziai a seguire i contorni.
Presi un respiro e senza staccare lo sguardo dalla sua rondinella gli raccontai quello che aveva passato mia madre.

-Mi dispiace così tanto..- mormorò.
-Già, ma è passato..- sorrisi.

Mi fece alzare la testa portando due dita sotto il mio mento e alzandomelo lentamente. I nostri sguardi si incontrarono per la millesima volta e la mia mano si poggiò completamente sul suo dorso nudo. Il suo cuore tamburellava come il mio, segno che non ero la sola a provare qualcosa.

-Non fingere con me, okay?- mormorò.
-Non sei il solo che porta un peso, vedi?- sorrisi leggermente.
-Tu sai fingere benissimo.- disse.
-Già..- mormorai.
-Spero che anche il bacio con Justin sia stato solo una falsa..- disse freddo.
-Che c'entra questo adesso?- chiesi corrugando la fronte.
-Niente..- mormorò.

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