Se non fosse per te
Bugie
3
Sono nata e cresciuta a Napoli, per venticinque anni. Mi sento così napoletana, così napoletana nel profondo del mio cuore, da aver speso tutte le mie vacanze estive qui a Minori. Sono così napoletana da aver passato ogni mio momento libero in questo piccolo paese della Costiera Amalfitana. E non perché Napoli sia una città che meriti il mio rifiuto totale, ci mancherebbe. Napoli è una piccola grande perla preziosa, che un bravo orafo tiene in segreto solo per sé, perché ne comprende l'inestimabile valore. Un valore assoluto, innumerabile.Ma ci devi nascere con questo amore profondo ed io per Napoli, in effetti, non l'ho mai provato. Ma per Minori sì. Un amore viscerale. Solo l'aria di questo posto riempie i miei polmoni e mi permette di respirare tanto da sentirmi viva. Sebbene poi Minori non sempre mi abbia vista felice.Vivo di malinconia e di passato. Mai di presente. Quasi come se mi piacesse farmi del male. Come se ferirmi fosse il mio unico nutrimento. Ecco, sono qui per questo motivo. Per farmi male. Ancora una volta.
La sabbia brucia sotto un sole che regala 30 gradi di temperatura e un venticello così piacevole quanto traditore. La crema solare è il mio unico alleato, oltre al pontile sotto il quale ho trovato riparo. Un pontile abbastanza lungo, voluto fortemente dalla popolazione per le numerose barche colme di turisti. E voluto inoltre dai ragazzini che, da questo pontile, ci fanno i migliori tuffi della loro vita.
Osservo silenziosa la piccola lingua di spiaggia, scura come la pece a causa delle pietruzze. La spiaggia dei pescatori, gremita di reti e cassette zeppe di pescato fresco. Un uomo anziano pesa delle vongole su una rudimentale bilancia di rame. Ne muove i pesi, poi stanco, chiede all'acquirente, un inglese, una cifra irrisoria con tanto di sorriso smagliante sotto i baffi bianchi.
Porto una mano sulla fronte sino ai capelli, stretti in uno chignon non propriamente perfetto ma utile per il suo scopo. Mi rilasso scrollando le spalle, muovendole in senso circolare. Cerco di toccare con le mani le punte dei piedi. Respiro ed inspiro.
Il mare è una tavola cristallina. A riva l'acqua è trasparente, tanto da far risaltare i colori dei sassolini bianchi, neri, grigi, rossi. Qualche conchiglia vuota e granchi dalle minuscole dimensioni. Più profondo diviene il mare e più intenso è il suo colore. Azzurro, blu, blu scuro.
Come d'incanto, sbucano fuori quattro ragazzi. Quattro ragazzi insieme. Sussulto e metto a fuoco l'immagine, che, più che altro, appare come una visione. Tutti e quattro, due ragazzi e due ragazze, indossano dei costumi non più alla moda. Uno di loro ha dei capelli castano-biondi, mossi, che splendono come spighe di grano al sole. Fisico asciutto. Sono sicura non sappia cosa sia un peso da due chili in palestra. Ma è ben proporzionato e abbastanza alto. Gli si appoggia, piegata in due dalle risate, una bella giovane dalla carnagione scura, come i suoi capelli nerissimi. Con una mano si tiene la pancia. È visibilmente divertita, ma non capisco da cosa. Il secondo ragazzo, invece, cinge il corpo di una fanciulla. La sua imponenza fisica la nasconde da occhi indiscreti. Le bacia il collo con tenerezza e delicatezza. Poi gli occhi di lui si perdono in quelli di lei, come se non ci fossero che loro due su quella spiaggia. Il biondino molla una pacca sulla spalla del ragazzone. Entrambi ancora presi dalle incessanti risate. E iniziano a rincorrersi l'uno con l'altro. Li segue la bella mora. Per ultima la ragazza celata dall'omone. Toglie un elastico dal braccio e lega i capelli lisci e lunghi in un rudimentale chignon. Scrolla le spalle in movimenti circolari. Prima di raggiungere i suoi amici, si volta, come se avvertisse il mio sguardo curioso. Mi fissa, chiedendosi ancora perché io non abbia capito. È come se fosse avvolta da una nebbia. Quelle classiche visioni di tempi lontani che all'improvviso, per chissà quale ragione, vengono fuori per ricordarci la spensieratezza del passato. Istanti di una vita. Una felicità che non tornerà mai più. Un incubo. L'ennesimo.
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Se non fosse per te-Bugie
RomanceGioia, venticinquenne napoletana, si rifugia da Michele, suo cugino trentenne, dopo la morte della madre. I due hanno un legame speciale, ma soprattutto un segreto che cercano di nascondere prima di tutto a se stessi. Irrompe nel rapporto Giulio, av...