Se non fosse per te-Bugie

40

Se non fosse per te

Bugie

40

Dispongo dei buoni omaggio su alcuni libri in promozione. In una comune libreria, spesso e volentieri capita di avere delle giacenze che difficilmente si riescono a smaltire.
Solitamente libri che non hanno incuriosito molto il lettore o romanzi dal poco spessore culturale. Purtroppo oggi il mercato della cultura è contrassegnato dalla becera politica della quantità e no della qualità. Aggiungete pure il ruolo svolto dalle grandi piattaforme digitali e il gioco è fatto. Romanzi, autopubblicati, dal dubbio valore divengono dei best seller per buona pace di autori di alto spessore che vedono i propri capolavori scarniti da storie erotiche al limite del porno squallido. Lui che picchia lei, la maltratta moralmente e fisicamente; lei, ostinata, prosegue sino a farlo, parzialmente, redimere. Storie di un altro mondo, dove entrarci è quasi un incubo e non una bella favola.

Per un vago istante mi ci rivedo in questa coppia, ci rivedo me e Giulio. Ci rivedo la mia disperazione dopo la scoperta. È come se una patina spessa avesse avvolto i miei occhi, deformando la realtà, rendendomi completamente cieca. Se fossi stata più scaltra, più astuta forse tutto questo non avrebbe avuto inizio. Sono due giorni che tento di capacitarmi, di mettermi l'anima in pace. Di convincere me stessa che ormai è accaduto e che tornare indietro è impossibile. Ma un senso di nausea mi attanaglia, mi rende schiava di un presente che non vuole divenire passato.

Credevo che mettendolo alle strette, mi sarei salvata, ma non è così. Resto ancora incatenata al tormento. Di Giulio non ci sono tracce, il suo coinquilino è venuto a cercarmi sorpreso dalla sua improvvisa partenza. Mi ha riferito di valigie fatte nel cuore della notte e di una partenza quasi all'alba. A conti fatti ha preso il largo esattamente quando gli ho sbattuto la porta in faccia. Come biasimarlo dopo la pessima figura e la consapevolezza di un figlio in arrivo.

Si respira un'aria nuova a Minori, leggera, pulita. L'odore di melma è scomparso con Giulio, sebbene io ne abbia ancora memoria. È questo ciò che mi uccide, la smania, l'intolleranza. La tensione nervosa che è sintomo di disagio. Non riesco più a controllarmi in un incedere di azioni finalizzate a riempire il tempo. E quando sono sola a casa, faccio i conti con me stessa, tra pensieri nefasti e incubi che riducono il mio riposo. La mente è un qualcosa di incontrollabile, così come il cuore. Puoi ingannarla dedicandoti agli impegni improrogabili che contraddistinguono la vita di ognuno di noi, ma quando piombi nella solitudine e nel silenzio diventa la tua peggior nemica.

Non faccio che rivivere incontri, sensazioni, emozioni. Non faccio che immaginare Giulio in bagno mentre fa la doccia o in cucina con un caffè tra le mani. E peggio mi sento quando riempio la lavatrice. Sovrappensiero mi chiedo dove siano finite le sue camicie. Questo mi è rimasto di lui, la delusione, i mille interrogativi. Le mille domande irrisolte sul come sia stato in grado di fingere così a lungo, come abbia fatto a non sentire il peso di due esistenze opposte sulle sue spalle. Perché, dopo una vita di stenti, proprio a me sia toccato imbattermi in un uomo così meschino.

Sono domande, queste, a cui non troverò mai risposta. Che resteranno così, dentro di me, accanto a tutti i fatti irrisolti della mia esistenza. Non sono neppure più capace di piangerci su. Non verso una lacrima. Non urlo, non inveisco, non rompo oggetti. Mi siedo o resto in piedi, con lo sguardo perso e la tristezza palpabile. Sono come uno di questi libri, impacchettato con altri suoi simili, ma lasciato sullo scaffale, scartato da tante mani che non hanno voluto prendersi cura di lui. Sono sola, sono un rottame.

Il cicalino suona, mi affaccio dal retro per accogliere i clienti. Due bei sorrisi illuminano la libreria finora grigia e spenta. Vittorio regge un pacco e Monia una busta in plastica. Mi avvicino, abbozzando un sorriso e salutandoli. Li invito ad entrare e ad accomodarsi al bancone. Scruto l'orologio al muro, solo ora noto che è ora di pranzo.