Se non fosse per te
Bugie14
Distendo i muscoli della schiena. Adagio il capo sul palmo della mano. Sospiro, in pieno relax. Mi rilasso tanto da percepire le gambe pesanti, doloranti e per fortuna non gonfie.
I primi due giorni settimanali si sono rivelati più pesanti di quanto temessi. E ho come il vago sospetto che la cosa non sia terminata.
Athina, nonostante sia completamente presa dalla maternità, ne ha pensata una delle sue: creare un circolo letterario in paese, con la supervisione di Angelo. A conti fatti, l'idea ha riscosso successo, oltre anche l'immaginato e ciò ha comportato una suddivisione degli iscritti in due liste, a seconda dell'età. Presa da questo nuovo progetto, ho pensato bene di dire la mia, optando per un giveaway mensile. Avete presente quei concorsi, privi di scopi di lucro, dove, in virtù della sorte, si vince un gadget o un oggetto? Ecco, da Giugno, sino a data da destinarsi, daremo in regalo uno dei libri della casa editrice di Angelo. Una buona opportunità per fare e farsi pubblicità.
Ci attende un'estate infuocata, sia a livello climatico che psicologico. Stare dietro a quaranta persone, organizzarle per un incontro, comprendere le loro necessità, i gusti letterari, è quanto di più difficile potesse capitarmi. Ma poco conta se ha come finalità il prestigio di un'attività che sento quasi mia.
È mercoledì e solo il fato sa quanto gliene sono grata. Avevo proprio bisogno di staccare, anche solo per mezza giornata. Come vi ho detto, l'affluenza tra lunedì e martedì è aumentata a dismisura e ad accogliere la massa c'ero unicamente io con i tacchi ai piedi. Per dieci ore. So che fa scena, che mi snellisce, che la gamba ha un altro aspetto, ma maledizione se fa male!
Quanto picchia stamane il sole. Neanche il tempo di un bagno che già sono asciutta. Sembra quasi di stare sotto un asciugatore istantaneo.
Afferro una manciata di sabbia dai granelli finissimi e neri. Tanto è scura che di notte non si vede la spiaggia. Tutto appare come un immenso buco profondo. La lascio cadere dalla mia mano, immaginando che quella sia io, sotto la morsa di qualcosa che è più potente di me.
Sbottono la parte superiore del mio costume viola. Se c'è una cosa che accomuna l'intero genere femminile è l'abbronzatura. Dio non voglia che si veda un minimo segno chiaro.
Un telo mare accanto al mio, rosso fuoco in microfibra. Ne ho comprati un paio al mercato rionale, dove, con mia grande sorpresa, faccio i migliori affari della mia vita. Non che a Napoli non capitasse, ma allora delegavo mia madre. Quanto responsabile sono diventata in sette mesi? E soprattutto quanto invertebrata ero in passato? Mi sono sempre adagiata sulle sue spalle forti. È stata una delle persone più importanti e l'ho sempre saputo. Eppure solo ora ne comprendo il vero valore e ne assaporo la malinconia, anche di un bacio, di un'occhiata furente.
Scaccio via il suo ricordo, il suo viso per non annaspare in un oceano di dolore.
Frattanto che mi desto dalle riflessioni, Giulio lascia piccoli baci sulla mia schiena. Dal basso verso l'alto. Piccole scie, tracciate dal suo naso, dai suoi capelli gocciolanti. Il suo costume zuppo d'acqua appiccicato alla mia gamba.
Assapora ogni centimetro della mia pelle, sino ad intrufolarsi all'interno e giungere appena sotto il seno, che non vede, ma il cui sol pensiero lo manda in estasi."Gioia dovresti rimettere il costume"
Lo guardo sottecchi-" ho il costume"
Alza gli occhi al cielo, come per scorgere un aiuto divino-"Gioia, ti prego, non siamo soli "
Rido, divertita da questa complicità tanto profonda quanto inaspettata. Giulio è rimasto qui per l'intero weekend. Partirà per Salerno nel primo pomeriggio e chissà quando lo rivedrò. Teoricamente dovrebbe esser nuovamente in quei di Minori sabato sera, ma tanto mi tranquillizzerò quando lo avrò tra le mie braccia.
Quest'uomo è una continua scoperta, una sorpresa senza fine. E posso ormai asserire che stiamo creando le basi, seppur piccole, per una storia.
Non so se sia prematuro o meno parlare già di amore, fatto sta che siamo passati da un atteggiamento sospettoso a follia e desiderio totale. Mi sento così diversa, non riconosco più la Gioia dell'appuntamento al monolocale, quasi disgustata da quel ragazzo fiero di sé. E inoltre, non riconosco più questa Gioia, che di Giulio ne ha fatto un punto di riferimento. Sono stati giorni intensi, scanditi da lavoro e amore. Lavoro e indumenti lanciati in ogni dove. Lui che si apposta fuori la libreria negli orari più impensabili; io che corro per mezza città, in pausa pranzo, per raggiungerlo. Lui che la sera mi chiede di restare, io che lo sveglio al mattino. Lui che mi prepara la cena e mi parla di uno dei suoi clienti, il tizio dell'altra volta, una sciagura umana che si interfaccia con gli altri a suon di bastonate."Mi fa impazzire quell'uomo. Più cerco di toglierlo dai guai e lui più ci si ficca".
Cinque giorni che sembrano un'eternità. Cinque giorni durante i quali non mi è importato mezzo secondo della sua compagna o della veridicità della loro crisi. Cinque giorni che non so se avranno seguito. Me li sono presi tutti, me li sono stretti con forza e cupidigia al mio petto. Ai miei seni nudi, mentre facevamo l'amore. Al mio ventre morbido, nudo sotto il lenzuolo. Me li sono presi in estasi, in un esplosione di orgasmo con le gambe divaricate e il viso arrossato. Me li sono presi e ho goduto.
" A cosa pensi?"
"Che è stato bello finché è durato"- gli scompiglio i capelli.
È perplesso, spiazzato dalle mie parole-" non vuoi più continuare?"
"È stato tutto così inaspettato"- mi appoggio sui gomiti, dopo aver sistemato il reggiseno-" guardaci, siamo passati dall'appuntamento per la casa ad andare a letto insieme ".
Piega la gamba destra e scarica il peso del suo corpo sul gomito-" non è solo sesso, Gioia. Abbiamo una bella intesa, stiamo bene. Ci capiamo a volo".
Lo guardo dritto negli occhi, come per carpire la veridicità della sua ultima frase-"sì, ma ammetterai che è strano..."
Solleva il sopracciglio, leggermente più sbigottito di prima-" strano? È strano che io ti desideri e che ti racconti quello che mi accade? "- mi sfiora le labbra-" perché questi dubbi? Non puoi essere felice e basta?"
Sono la donna delle fobie. Se mai esistesse, in un pianeta lontano, il paese delle fobie, bene, conducetemi li, perché sono la regina assoluta in materia.
È una bellissima giornata di mare, siamo in spiaggia. Il caso ha voluto che fossimo entrambi liberi da impegni, fa caldo, l'acqua è magnifica e cristallina ed io cosa faccio? Anziché andare in brodo di giuggiole, mi deprimo.
Mi ha appena rivelato che non è solo sesso. Che c'è un interesse di base. Che gli stimolo mente, corpo e cuore. Cosa potrei volere più da una persona che conosco da così poco?
Lo abbraccio, affondando nell'incavo della sua spalla. Lo bacio e respiro la sua sicurezza, salvo puntare l'attenzione altrove ed avere la visione di una donna, la sua compagna, che non so che sembianze abbia, ma che mi osserva dilaniata dal dolore.
Per quanto io possa esser felice e basta, sono sicura che, lontano o vicino, qualcuno si dispera per colpa mia. O è in procinto di farlo.***
Salutare Giulio e darsi appuntamento per il fine settimana non è stato semplice. Ma quando gli obblighi chiamano, l'avvocato risponde. Ci siamo detti arrivederci prima che attaccassi a lavoro, dopo un pranzo frugale. Sono riuscita a tenere sotto controllo lo stress, il pensiero di lui tra le braccia di lei. Non ho diritto di parola, ne di prender posizione. Non più di quanto fatto sinora. Io non gioco alcun ruolo fondamentale, Lara sì, che da anni gli è fedele accanto. Sono io l'amante.
Picchietto la biro sulla scrivania. Neppure il tempo di conoscerlo, di comprendere e vederlo partire e già uso vocaboli come "amante", " compagna", "terzo incomodo", " tradimento". Il vocabolario dell'infedeltà.
I rimorsi mi corrodono la mente, la coscienza non è a posto e i principi sono andati a farsi benedire la sera del compleanno di Michele.
Che questa situazione sia più grande di me? E tutta questa gelosia? Quando io sono stata così gelosa in un rapporto a due?
La penna cade sul legno freddo. Solo con Michele sono stata divorata da questo sentimento. Solo con lui ho sviluppato tutti i più grandi timori della mia vita. E se potessi ritornare indietro nel tempo, vederlo coinvolto in una relazione clandestina mi spezzerebbe il cuore.
Già che ci sono, non ho ricevuto sue chiamate o messaggi da domenica. Ho ancora il biglietto, in cui mi raccomandava Vittorio, piegato in borsa. Mi manca. Mi manca mio cugino.
In arrivo una nota vocale su Whatsapp. Alzo il volume e presto attenzione al messaggio di Athina."Gioia, abbiamo un'occasione unica. Il beneventano, lo scrittore che papà ha pubblicato, sabato sera viene a Minori. Dobbiamo organizzare qualcosa, devi organizzare qualcosa. So che ti chiedo tanto, ma qui facciamo il botto! Tra milf ed adolescenti, sarà un successone!
Ti prego, chiamami"Crollo sul sofà, esasperata. Lo scrittore beneventano, la ciliegina su una torta fin troppo farcita.
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Fine quattordicesimo capitolo
A presto!
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Se non fosse per te-Bugie
RomanceGioia, venticinquenne napoletana, si rifugia da Michele, suo cugino trentenne, dopo la morte della madre. I due hanno un legame speciale, ma soprattutto un segreto che cercano di nascondere prima di tutto a se stessi. Irrompe nel rapporto Giulio, av...