38 Capitolo

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Sono stanca. È una settimana che nessuno dei ragazzi mi fa uscire di casa. È un po' eccessivo. Harry ce l'ha con me perché mi sono ribellata e adesso mi trovo al parco. Non capisco perché hanno questa costante paura. Sbuffo rumorosamente vedendo i bambini giocare spensierati con la palla non sapendo da grandi quali saranno i loro sogni, i loro obbiettivi e le loro sofferenze. Hanno una vita così lunga davanti e soprattutto hanno dei genitori, cosa che io non ho avuto. Passare l'infanzia chiusa in una stanza senza giocare al parco con gli amici e senza avere la mamma che ti racconta la favola e il papà che ti porta a letto. Ho sognato tante volte i loro volti immaginando tanti volti. Ho passato anni, sperando che un giorno si presentasse mia madre con le braccia aperte per portarmi via da quel posto. Devo anche dire che ho conosciuto cinque ragazzi stupendi, senza non so cosa farei. Sono come dei fratelli per me e Harry, Harry lo amo più di me stessa, anche se adesso è super arrabbiato con me. "Ciao" una voce. Mi giro ed ancora il ragazzo biondo dagli occhi azzurri che mi salvò. Sbuffo appoggiando la schiena alla panchina. "A cosa pensi?" Domanda ridendo. "Che ho già abbastanza problemi, non ti ci mettere anche tu, il mio ragazzo è geloso"
sbuffo frustrata, vorrei Harry qui, che mi baciasse e abbracciasse. "E che tipo di problemi hai da evitare un ragazzo che ti ha salvato la vita oltre alla gelosia del tuo ragazzo?" Domanda incuriosito. "Ho cinque problemi. CINQUE" urlo arrabbiata. Sto uscendo fuori di testa. Fuori!
Louis non mi porta più a fare shopping
Zayn non gioca più a fifa con me
Niall è sempre il solito ma un po' distante
Liam è un po' diverso
E Harry, quel fottuto coglione è uno stronzo e lo amo. Sbuffo infastidita. "Sei un autolesionista?" Domanda. Mi giro verso di lui spalancando gli occhi.
"No" dico, anzi, mento.
"Me l'ha detto Alvin. Ti sei tagliata per questo problema?" Domanda. Mi giro verso di lui, vuole sapere troppo ma sembra che sia l'unico sconosciuto disposto ad ascoltarmi.
"Si" i miei occhi si riempiono di lacrime ma che non escono. "Perché?" La sua voce impertinente e curiosa. "Non lo so, davvero non lo so. Adesso vorrei solo restare su questa panchina per l'eternità e vedere gli altri che vita affrontano per vedere se sono l'unica che soffre così tanto" sbuffo chiudendo gli occhi. "Che tipo di problemi hai affrontato?" Domanda. "Alvin, è stato uno dei miei più grandi problemi. Oltre a picchiarmi mi umiliava facendomi passare tutte le mie giornate chiuse in una camera aspettando che la mamma arrivasse per portarmi via. Stupido, eh? Ero davvero una bambina alquanto stupida" dico trattenendo le lacrime "È tutta colpa mia. Okay, dì a Niall che io sono sparito dalla sua vita" dice alzandosi ma io lo seguo. "Perché?" Domando continuando a seguirlo. "Smettila di seguirmi, vattene" dice duro e stronzo. Resto ferma guardandolo andarsene. Torno indietro e le lacrime escono sole, non lo so perché, non riesco a capire nulla, è stata una settimana di tortura. Entro in casa asciugandomi le lacrime e raggiungo Niall in cucina intento a cucinare. "Niall" lo richiamo. "Mh" domanda senza girarsi dai fornelli. "Un ragazzo biondo mi ha detto che è sparito dalla tua vita" dico tirando col naso. Sento la padella cadere e Niall resta fermo. "Ti ha detto qualcosa?" Domanda girandosi verso di me. "No, sei gay?" Domando. Lui mi guarda e poi scoppia a ridere. Okay, ho sparato una cazzata. "Okay, io vado nella mia camera." Dico salendo le scale. "Non dormi con me?" Domanda urlando visto che ho già salito le scale. "Si" urlo anche io in modo che possa sentirmi. Raggiungo la mia camera e la apro trovando Harry sul letto. Sbuffo e apro l'armadio prendendo una felpa grande e doppia. "Vieni qui" la voce di Harry fa capolinea nella stanza prima che io potessi uscire. Mi giro e lo raggiungo sedendomi vicino a lui. "Perché fai così?" Domando cercando una scala per arrampicarmi con gli occhi. "Perché sono uno stronzo, questo lo so. Sono troppo protettivo, mi perdoni?" Domanda facendomi uno dei suoi sorrisi più belli. "Dipende" dico scherzando e ridendo. "Da cosa?" Domanda alzando un sopracciglio e facendo un sorriso malizioso. "Se mi fai un bel massaggino qui" dico ridacchiando e indicandole la spalla indolenzita. Mi giro e lui si mette in ginocchio sul letto e mi mette entrambe le mani su entrambe le spalle facendomi sentire quei brividi unici. Inizia a massaggiare e le mie spalle ormai sono in suo possesso. Mi rilasso completamente. "Ricordami di litigare più spesso" dico ridendo. Sento il suo calore sul mio collo. "Ricordami di non farti uscire più sola" dice ridendo e dandomi un bacio sul collo facendomi rilassare più del dovuto. Posso svenire a momenti fra le sue braccia! "Ricordami di quanto tu sia bravo a fare i massaggi" dico ridendo. Un altro bacio sul collo. Un altro e un altro, lento e dolce, succhia e poi ci soffia. Una tortura, piacevole. "Harry.." Lo richiamo ansante. "Mh?" Domanda continuando a fare il rilassante massaggio. Mi giro verso di lui. Accarezzandole i capelli. "Non litighiamo più" dico ridendo e facendo ridere anche lui così da crearsi una dolce fossetta sul suo viso. Ha dei capelli morbidi e bellissimi. "Perché?" Domanda ridendo. "Se la prima litigata è durata una settimana non immagino la seconda" dico ridendo. Lui mi guarda serio, senza ridere e in men che non si dica si fionda sulle mie labbra chiedendomi accesso che io di certo non nego. Mi sdraia sul letto mettendosi a cavalcioni su di me senza staccarsi da me, come se ne avrebbe bisogno, come se le nostre labbra non si sfiorino da anni, come se io, in questa settimana, sia stata al polo nord. Si stacca da me sorridendo. "Come ho fatto a stare lontano dalle tue labbra una settimana?" Domanda ridendo e scuotendo la testa. Metto le mani dietro al suo collo e lo attiro nuovamente a me, facendo coincidere le nostre labbra.

All of me loves all of you||H.S||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora