61 Capitolo

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"Belle" sento un urlo nelle orecchie che mi fa saltare dalla paura. Apro gli occhi e vedo i miei ragazzi. Liam che ha una mano sulla spalla di Zayn mentre guardano Theo innamorati. Louis che ride di me mentre Niall lo segue.
"Cazzo Niall perché urli?" Domando irritata.
"È un po' tragica la cosa ma cercherò di arrivare al punto." dice stringendo i denti.
Sbuffo strizzandomi gli occhi e sbadigliando non curandomi di portare la mano alla bocca.
"Ecco, quindi, parla" dico sorridendo per rassicurarlo.
"Harry vuole delle spiegazioni, si sta iniziando a fare film mentali, credo sia arrivato il momento di dirgli tutto ma se non vuoi io ti appoggerò, noi ti appogg...-" lo blocco alzandomi dalla sedia e barcollando.
"Niall stai parlando troppo veloce, sì, forse hai ragione, devo dire tutto ad Harry." Dico sbuffando e guardando il mio bambino che dorme beatamente. Non posso immaginare la reazione di Harry, non ci riesco.
"Belle se non vuoi...-" riprende Niall ma lo blocco, di nuovo.
"Devo Niall, ha il diritto." Dico raggiungendo lentamente la porta sperando che un infarto stroncante mi blocchi all'istante ma, come sempre, la sfortuna è dalla mia parte. Sono diventata abbastanza matura da comprendere varie cose, da assimilarle. Sono maturata anche sul saper prendermi le mie responsabilità al punto e momento perfetto, adesso, non posso tirarmi indietro.
"Badate a Theo, tornerò subito." Dico non curandomi della risposta, mi fido dei ragazzi.
Esco fuori e raggiungo la sala d'attesa prima di entrare definitivamente mi sporgo un po' per vedere chi c'è. Un uomo sulla trentina d'anni molto muscoloso con gli occhiali da sole è seduto al centro mentre una ragazza mora, molto bella siede alla sua destra, in fine, Harry. Il mio più grande incubo, quello che ho evitato per un po', per molto si è avverato e io forse ancora non realizzo la gravità della cosa, ancora non realizzo di dover dire ad Harry che per tutto questo tempo gli ho nascosto suo figlio, quello che credeva oramai morto quando era un feto, oramai sangue del suo sangue. Lui è seduto sulla sedia mentre guarda le sue scarpe. Non lo vedo da molto tempo, vederlo adesso mi sta riportando a molti ricordi che tanto tempo fa ho deciso di nascondere per non mostrare l'evidenza. Mi sento imponente, imponente alla mia ansia, alla mia angoscia che non fanno altro che salire alla gola cercando di bloccarmi il respiro, desidererei perdere i sensi proprio adesso ma le cose inopportune accadono sempre quando non devono accadere e poi, quando decidi e speri che accadano, non accadono mai. Faccio un respiro profondo, più profondo del respiro umano, più profondo della stessa area che mi circonda. Non so cosa adesso sta passando in quella testolina riccia e la cosa mi rende ancora nervosa. Entro nella sala avendo le attenzioni di tutti e tre su di me, imbarazzante la cosa. In una sola stanza sono presenti quattro persone, compresa me ma adesso che i miei occhi combaciano con quelli di Harry non posso fare a meno di allontanarmi dalla realtà rimbalzando in un tempo illusorio dove ci siamo solo io ed Harry. Sembra che i nostri occhi si stiano dicendo tutto quello che io e lui non siamo in grado di dirci, e forse, credo che la cosa è altrettanto ironica. Dio, quanto ho amato Harry e quanti continuo ad amarlo, è come se anche ciò fosse ironico, ironizzo un po' tutto e forse è il tempo di smetterla. In men che non si dica Harry si alza velocemente facendomi quasi spavenrare.
"Bobby tu resta qui." Dice rivolgendosi all'uomo muscoloso.
"Tu, vieni con me." Dice indicandomi e trascinandomi con il braccio.
Una volta usciti dalla sala raggiungiamo l'ascensore.
"puoi anche lasciarmi." Dico indicandogli la mano che stringe debolmente il mio polso.
"E se non volessi?" Domanda girandosi verso di me, ho la possibilità di studiarlo meglio. Ha delle grandissime occhiaie e i suoi occhi sono rossi e stanchi mentre il colore dei suoi occhi è un miscuglio tra il verde e l'azzurro.
L'ascensore si ferma e scendiamo, pensavo fossimo andati al piano terra ma siamo sul terrazzo dell'alto edificio.
"Ho così tante domande da farti e sono sicuro che riceverò così poche risposte che sarò costretto a farti fare un volo da qui" dice andando avanti e indietro tirandosi i cappelli indietro. Sorrido a questo gesto, l'ha sempre fatto.
"Posso darti abbastanza risposte da soddisfare i tuoi dubbi e forse da placare anche la tua isterica rabbia proseguita da un nervosismo inappropriato." Dico sedendomi su una sedia di legno. Caccio dalla mia tasca le sigarette, sono troppo nervosa. Ne accendo una mentre Harry ruformula, forse sulle domande da farmi.
"Non ci riesco, ti ho qui davanti a me e non so che dirti, che fare, l'ho sperato per così tanto tempo, l'ho aspettato l'ho riformulato e non so niente" dice grattandosi la testa confuso.
"Desideravo vederti in altre circostanze e forse in un altro posto." Dico ciccando la cenere atterra non curandomi del cartello dietro di me dove non solo vieta l'uscita sul terrazzo ma anche di fumare.
"Cosa hai fatto per tutto questo tempo? Perché non hai mai pensato di chiamarmi? Di parlarmi del problema che ti affliggeva? Avremmo risolto tutto insieme Belle, avremmo risolto tutto insieme come sempre, come una vera e propria famiglia.!" Urla sbuffando rumorosamente.
"Credi non ci abbia pensato? Credi che solo tu ci sia stato male Harry? Io non ho rinunciato solo a te ma anche ai ragazzi, ho rinunciato a tutto per colpa tua, per colpa del tuo orgoglio, per colpa del tuo stupido egoismo!" Urlo anche io alzandomi dalla sedia.
"Egoismo? Belle tu sei stata una fottuta menefreghista, non hai pensato neanche un po' a come ci fossimo sentiti, come io mi fossi sentito Belle!" Urla mentre la sua vena sul collo si gonfia.
"Io  Belle, il tuo ragazzo quello che ti amava nonostante tutto!" Urla.
"Se mi amavi nonostante tutto non mi avresti mai chiesto di uccidere un feto, il nostro bambino" urlo mentre le lacrime rigano il mio volto ma le asciugo velocemente mentre lui si blocca a pochi centimetri da me fissandomi.
"È per questo che te ne sei andata? Perché io non ero pronto per un bambino? Io giocavo ancora con la playstation come pretendevi che crescessi un bambino? Non ne ero in grado, non ero in grado di farti mettere al mondo un bambino che sarebbe finito come me, o come Niall, o come Zaym, o come gli altri." Il suo tono di voce è cambiato, è sofferente.
"Non era una giustificazione valida" scuoto la testa. "Eravamo in grado di crescere un bambino perché eravamo uniti, sarebbe stato il bambino più felice del mondo, non che adesso non lo sia."
"Cosa vorresti dire?" Mi guarda accigliato, stranito.
Faccio un lungo respiro.
Deve saperlo.
Deve.
"Theo Evans, il bambino che avete investito Harry, lui è il bambino che tu volevi io ammazzassi, l'unica ragione del mio sorriso e della mia forza."

All of me loves all of you||H.S||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora