Guilty.

1.2K 106 14
                                    

Stesa su quel terreno fangoso fresco di pioggia non riuscivo a smettere di pensare a noi due mentre una parte di me se ormai si era allontanata nel fitto banco di nebbia che era calata con il fare della sera.

Cosí diversi ma cosí uguali, uno abituato a travolgere, l'altro a non cedere, due binari in collisione che dalle loro scintille scatenano l'inferno, questo eravamo: una tempesta con fulmini e grandine che si trasformava in ciel sereno.
Lo amavo, lo avevo ammesso oggi piú a lui che a me stessa perché in fondo l'avevo sempre saputo, come si puó negare l'evidenza quando un sorriso ti illumina le labbra ad ogni suo sguardo?
Ormai peró era tardi per sperare, troppi silenzi dividevano questo spazio di chilometri, troppi sospiri mi circondavano e la mia mente non faceva che pensare che l'avrei perso per sempre, che l'AVEVO perso per sempre, senza un 'ma', un 'peró', mi ero giocata la mia ultima occasione vincendo un 'ti amo' ma l'imprevisto c'é sempre, che ci vogliamo credere o no, e adesso me l'avevano portato via e il suo destino era fin troppo chiaro: colpevole.
Mi rimbombava in testa quella parola: 'colpevole', chi ha commesso una colpa, ma che colpa aveva commesso Cameron oltre a salvarmi la vita?

Mi alzai con le poche forze rimaste e camminai lentamente lungo la strada per cercare di rientrare a casa senza essere sbranata da quei famosi lupi da cui lui doveva proteggermi.
All'improvviso senza motivo apparente cambiai idea ed allungai un paio di passi verso il bordo del sentiero con la malsana pensata di uscire dalla strada per addentrarmi nel bosco alla ricerca di quegli animali. 'Sei pazza', mi urlava la coscienza ma io sapevo che la differenza tra pazzia e disperazione era sottile ed io rientravo nella seconda.
Due passi a sinistra e rientrai nel sentiero, era stato un attimo ma quell'idea mi era seriamente balzata in testa. Perché non ci sei quando ho bisogno di te? Nessuna risposta.

Aprendo il grande portone del castello trovai Albert ad aspettarmi con le lacrime agli occhi.

"Signorina", disse per poi stringermi in un abbraccio mentre i singhiozzi si sprigionavano anche dal mio corpo.
Fu un attimo, dopodiché si ricompose e, schiarendosi la voce, mi comunicó l'imminente arrivo dell'avvocato di famiglia che aveva delle novitá per me.

---

"Le leggo la pena che é stata proposta, Signorina", affermó l'uomo paffuto che sedeva di fronte a me mentre sfogliava un grosso fascicolo in cerca della giusta pagina.

'L'imputato, Sir Dallas, accusato di omicidio volontario sará processato nel tribunale di Londra alle sedici del giorno 20 di ottobre. La pena proposta dalla suprema corte londinese é la morte.'

"B-basta, la prego, smetta di leggere", supplicai alzandomi di scatto dalla poltrona e correndo fuori dalla stanza. Le gambe non mi reggevano piú e mi abbandonai sul duro pavimento in marmo della sala da ballo mentre scoppiavo in un pianto isterico; avevo pensato a tutto, tutto tranne quello, mi sembrava impossibile, incredibile ció che avevo sentito.

"Ma aspetti, forse possiamo fare ancora qualcosa Signorina, mi lasci studiare il caso e ci vediamo alle tre fuori dal tribunale", affermó con aria convinta l'avvocato per poi aiutarmi a rimettermi in piedi ed andarsene non prima di avermi sussurrato alcune parole di conforto.

"Si faccia forza Signorina, vedrá che troveremo una soluzione per il suo amico."

Poi uscí sbattendo la porta alle sue spalle e lasciandomi in quello stato di sconforto aggrappata all'unica speranza che ci fosse davvero una soluzione a tutto quel casino.

---

Mancava ormai poco alla partenza e mi trovavo nell'atrio del palazzo ad aspettare mentre il passare del tempo veniva scandito dallo sbattere del tacco nero sul legno della stanza. Non c'erano stati dubbi, aprendo l'armadio l'abito scuro aveva subito attirato la mia attenzione; sará stato il mio umore, la giornata piovosa o semplicemente l'inverno inglese che avanzava ma quel vestito, completamente adornato da disegni in pizzo, mi era davvero sembrato la scelta migliore.

Trapped. |Cameron Dallas|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora