Quella notte non riuscii a dormire, chiudevo gli occhi e l'immagine del suo viso si materializzava nella mia mente assieme al sapore di fragola delle sue labbra ancora vivido sulle mie.
Non sapevo precisamente il motivo per cui l'avevo baciata, era come se nel cuore qualcosa mi avesse detto che era la cosa giusta da fare e mi ero lasciato guidare da quella sensazione, chiudendo gli occhi e abbandonandomi al momento.Abbassai lo sguardo sul mio polso dove il bracciale ancora bollente finiva di forgiare con piccole scintille rossastre una frase.
Segui il libro, non prendere iniziative o non uscirai.
Mi parve per un istante di svenire e provai un senso di vuoto nel petto, come se mi avessero appena tolto la base d'appoggio: dovevo seguire il libro, adesso capivo tutto; il libro in cui eravamo aveva una trama propria, un finale giá scritto e dovevamo fare quello che era previsto per riuscire ad uscire. Il vero problema a questo punto era capire cosa dovessimo davvero fare per seguire la trama.
Come se chi ci controllava potesse leggere nel pensiero, in pochi attimi la scritta sul bracciale scomparve e delle nuove lettere sostituirono le precedenti: fai quello che dice il bracciale.
A questo punto pensai che la scritta sarebbe scomparsa di nuovo rivelandomi le prime istruzioni per compiere quello che si aspettavano da me ma non accadde nulla e credetti volessero concedermi dei secondi di libertá in cui avrei potuto agire secondo le mie idee, senza essere condizionato dai loro piani e in quel momento in ognuna di esse compariva un solo nome: Juliet.
Juliet's POV
Capii appena mi distesi sul letto che anche quella notte si sarebbe aggiunta alla lista di notti insonni che avevo stilato in quei giorni e decisi di uscire sul piccolo terrazzino della mia stanza per respirare un po' di aria fresca. Sporsi la testa oltre la porta che dava all'esterno e notai Cameron che con una chitarra in mano strimpellava alcune note cercando di creare una melodia sensata.
"Suoi la chitarra?" chiesi spaventandolo.
"Juliet, non ti avevo vista...comunque sí, me la cavo e scrivo anche canzoni."
"Chi l'avrebbe mai immaginato che eri un artista", affermai dando voce ai miei pensieri, "cantami qualcosa dai."
Ci riflettè un po' e poi inizió a muovere le dita sulle corde improvvisando delle note e cercando le parole adatte per iniziare una strofa.
'Late night, no dress code', rappó indicando il pigiama che indossavo.
'she stays fly like jets go', continuó inumidendosi le labbra e lasció che le sue dita continuassero a scorrere sulle corde anche dopo che ebbe terminato la frase, prendendosi un secondi di tempo per elaborare la prossima parte.
'But she knows she bad though, she knows she bad' e terminó ammiccando nella mia direzione.
"Cosa vuoi dire con questo Dallas?"
"Che ogni volta che ti guardo è un viaggio di andata e ritorno all'inferno piccola, solo una cattiva ragazza potrebbe farmi tutto ció.
Sogni d'oro angioletto." E si chiuse la porta alle spalle rientrando in camera lasciandomi lí fuori a fissare il vuoto a bocca aperta mentre riflettevo sulle sue ultime parole.In quel momento sentii nuovamente delle note di chitarra provenire questa volta dalla camera di Cameron e la sua voce accompagnarle ma non riuscii a capire le parole della canzone e decisi quindi di tentare dormire.
---
Bussarono alla porta di prima mattina quando il sole ancora filtrava nella stanza solo dalla piccola fessura alla base della tenda e mi chiesi chi potesse essere mentre cercavo di alzarmi dal letto con fatica.
Aprii la porta e trovai un biglietto piegato in quattro con la scritta 'Per Juliet' realizzata in inchiostro nero sul lembo esterno del foglio. Non era difficile immaginare chi fosse l'autore di tutto ció ma il contenuto di quel pezzo di carta mi era totalmente sconosciuto e cominciai a provare un senso di angoscia mentre cercavo di aprirlo.
'Baby all I want is you, in the middle of the night I've been thinking 'bout you like, baby all I want is you
To be one hundred I've been thinking but I've gotta say the thruth cause girl it's 3, maybe 4 AM'
E quella specie di poesia continuava per altre dieci righe raccontando di questo ragazzo talmente innamorato da non riuscire mai a smettere di pensare a lei e un pensiero mi balzó alla mente ma cercai di scacciarlo il piú presto possibile pensando fosse un'assurditá: e se quelle righe fossero dedicate a me? Se fossi io la ragazza a cui non riesce a smettere di pensare? No, non mi sarei lasciata ingannare di nuovo dai miei sentimenti, questa volta no.Bussarono di nuovo alla porta e progettai di demolire quello stupido pezzo di legno in futuro per non dover continuare a sentire il fastidioso 'toc toc' ogni qualvolta qualcuno volesse entrare.
"Avanti", mi limitai a dire lasciando trasparire tutta la mia frustrazione.
"Hey", sentii pronunciare debolmente e due occhi color nocciola entrarono nel mio campo visivo.
"Oh, Cameron", dissi sorpresa facendogli segno di avanzare.
Il ragazzo cercó di iniziare a parlare ma lo bloccai volendo fare definitiva chiarezza su tutta la situazione che si era venuta a creare nelle ultime ventiquattro ore.
"Senti, non so a che gioco tu stia giocando o se ti sia perlomeno passata per la mente l'idea di giocare a qualcosa ma sappi che io non voglio farne parte."
Riflettei per un secondo su quanto insensata fosse la frase che le mie labbra avevano appena concluso e le sopracciglia agrottate che si erano fatte spazio sul viso di Cameron lo confermavano."Okay, ricomincio", presi un respiro profondo e poi parlai, "non voglio che tu mi prenda in giro, se in qualche modo io ti interesso allora mostrati interessato, altrimenti lascia perdere."
Abbassai lo sguardo non volendo sapere cosa pensava di tutto ció ma delle dita calde si poggiarono sul mio mento sollevandolo e portandomi in contatto con gli occhi magnetici che mi stavano di fronte."Devo dirti la veritá", inizió e le mie speranze di piacergli caddero miseramente, "non so cosa significhi essere interessati a qualcuno", continuó, "quando pensavo di essere interessato ad una ragazza dopo pochi giorni scoprivo che il mio interesse era giá per un'altra ma con te c'é qualcosa di diverso, di maggiore, di nuovo, chiamalo interesse, magnetismo, attrazione, chiamalo come vuoi; le parole assumono il significato che NOI gli diamo e se per te tutto questo si chiama interesse allora sono pazzamente, incredibilmente, irremovibilmente interessato a te Juliet."
"Neanch'io in veritá so cosa voglia dire essere interessati a qualcuno", iniziai, "sono stata delusa talmente tante volte che ormai non mi fido piú delle emozioni ma se essere interessati a qualcuno é la definizione per ció che sto provando dal primo momento in cui ti ho visto allora sono pazzamente, incredibilmente, irremovibilmente interessata a te Cameron."
E questa fu la nostra dichiarazione, fatta di sensazioni che non sapevamo definire, di silenzi che spaventano, di riflessioni che ti fondono il cervello, di sorrisi d'intesa, di sguardi affini, di battiti accelerati; questo fu per la prima volta il nostro momento, quello in cui da due persone si diventa una sola.
"Aspetta, io ero venuto per mostrarti una cosa", disse e mi guidó in giardino dove un ragazzino con i capelli castani con indosso una casacca color kaki e una chitarra in mano ci aspettava.
"Daniel, possiamo iniziare."
E il suono della chitarra pervase l'aria seguito dalla voce angelica di quel ragazzino che, accompagnato dal rap di Cameron, diceva queste parole:
'Baby all I want is you, in the middle of the night I've been thinking 'bout you like...'Erano quelle nel biglietto, aveva davvero scritto per me una canzone.

STAI LEGGENDO
Trapped. |Cameron Dallas|
Fanfiction"É solo un libro." Quante volte ti sei ripetuto questa frase cercando disperatamente di crederci? Se vuoi una prova del contrario questa fan fiction te la dará, perché non é piú "solo un libro" quando ci rimani intrappolato.